“Occhio: il 5G si sta trasformando in una grossa questione politica in Francia. Non per Huawei, ma per l’impatto delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute. I Verdi stanno prendendo una posizione decisa”
Così annunciava il 16 settembre Wolfgang Munchau, il corrispondente dalla UE del Financial Times. (Speriamo, per una volta, negli ecologisti).
“India: a causa delle radiazioni, ordinata la rimozione di tutte le torri 5G da scuole, colleges, ospedali eccetera. Il verdetto di 217 pagine della corte comprende dimostrazioni a livello mondiale che le stazioni danneggiano gli esseri umani e la fauna selvatica”, strilla un sito turco il 2 settembre. Dalla ricerca sul web della sentenza di 217 pagine, emerge che effettivamente l’alta corte dello stato del Rajastan ha ordinato lo smantellamento delle torri 5G presso scuole, ospedali, campi da gioco …non oggi, ma nel novembre 2012.
E nel luglio 2013 la Corte Suprema dell’India ha confermato tale decisione (contro evidenti ricorsi). E subito la città di Mumbai, la megalopoli, ha “vietato le torri 5g nella vicinanza di scuole, ospedali, case d i riposo, centri di riabilitazione per l’infanzia; ha ordinato che le antenne non debbano essere rivolte contro questo tipo di edifici; e ordinato la rimozione di quelle esistenti. Ha inoltre vietato l’installazione di antenne 5G suoi tetti di abitazioni residenziali senza il consenso di ogni abitante dell’ultimo piano…3200 antenne illegali sui tetti saranno rimosse..”.Ne luglio 2019, eminenti scienziati indiani non solo del settore sanitario ma della radiologia e nucleare, hanno “avvertito che il 5g può portare rischi per la salute”.
Naturalmente anche i media indiani sono pieni di articoli che si scagliano contro “I teorici della cospirazione” e fanno furiosi e frenetici debunking della “falsa narrativa che l’esposizione alle radiazioni del 5g sarebbe la causa del coronavirus”. Si capisce ad occhio nudo che questa serqua di articoli sono dettati dalla preoccupazione della imprese digitali avanzate indiane di perdere i favolosi profitti del promettente business “del futuro”, e l’ansia politico-militare di “perdere la corsa al5G” con la Cina.
Resta il fatto che contro l’urlio mediatico che, furente e totalitario come da noi schernisce come terrapiattisti e peggio chi sospetta della pericolosità del 5G, in India almeno resta la sentenza della Corte Suprema che autorevolmente ritiene il contrario e ordina la rimozione delle antenne vicino a scuole e ospedali o negli ultimi piani, se non sono d’accordo quelli che abitano sotto: un dato di civiltà che non possiamo aspettarci dalla “giustizia” nostra né da quella europea. La quale segue i dettati del grande business.
Le vere interessate ad imporre il 5G sono le GAFAM, il giganti del Web, che sperano di venderci “un film 3D completo in mezzo minuto, di giocare meglio ai videogiochi e collegare tutti gli elettrodomestici di casa al tuo cellulare” , auto autonome, frigoriferi che si accorgono che non ci sono più lattine di birra e le ordinano da sé ; e poi “ case intelligenti, fabbriche intelligenti, città intelligente che un giorno collegherà aziende, industrie e consumatori” – in un felice mondo di desideri soddisfatti immediatamente, basta che ti vaccini e ti faccia tracciare .. Senza il 5G, non c’è la Quarta Rivoluzione industriale esaltata dal delirante pensatoio del World Economic Forum di Davos: per il quale le società umane funzioneranno per flussi di dati, la connettività velocissima e AI è per il 21secolo quello che è stato il petrolio per il ventesimo, “il carburante necessario per un mondo di oggetti connessi, dagli elettrodomestici di uso quotidiano ai veicoli stradali e persino ai sistemi d’arma”. L’euro-oligarchia dalla Merkel a Van der Leyen e tutto l’apparato, essendosi accorta in ritardo d’aver tenuto l’Europa indietro in tecno-scienze, puntando su auto e motori, sogna o delira di agganciare il meraviglioso mondo digitale immaginato a Davos ,consumi sostenibili grazie a smart-working, nessuno viaggia più fisicamente inquinando, abolizione del contante, controllo 24 ore su 24 di ogni singolo abitante, su quel che spende e chi vede con chi parla… Poi anche la chirurgia robotica, non siete contenti? E le auto che si guidano da sé, non esultate?
In realtà, pochi sentono il bisogno di possedere un frigorifero che parla con la lavatrice, specialmente ora che resterà probabilmente senza salario per il collasso – deliberatamente perseguito – dell’economia consumistica.
Nei fatti, il 5g è una tecnologia “avanzata” che non vuole la gente (pardon, i consumatori non la chiedono) ma la desiderano loro, i signori del vapore transumanisti e i loro maggiordomi globalisti mai eletti che ci governano dalla UE.
Siamo sicuri che crei profitti?
“Nei paesi pionieri, i fornitori dei servizi [resi possibili da 5g] non hanno visto finora molti profitti”, scrive Jain Morris, giornalista specializzato del settore. “In Corea del Sud, circa il 13% delle persone ora possiede un telefono 5G, ciò che lo pone davanti a tutti gli altri paesi, eppure la spesa dei consumatori per i servizi mobili non si è mossa nonostante i sontuosi investimenti nelle telecomunicazioni. Takashi Shoji, vicepresidente esecutivo della KDDI giapponese, ha parlato di un “enorme senso di crisi” riguardo alla scarsa diffusione del 5G nel proprio mercato.
Sì, la Cina ostenta numeri a sei e otto cifre per stazioni base e abbonati, 90 milioni di utenti e 77 milioni di telefoni venduti. ma ci sono stati pochi segni che i consumatori cinesi stiano effettivamente utilizzando i servizi 5G, secondo l’analista locale Wang Changyou “.
“Ma un problema più grande è che non c’è ancora un motivo per passare al 5G; a parte le fantasie sulla chirurgia robotica e auto autonome, ci sono poche cose del mondo reale che non possano fare il 4G o Wi-Fi. Anche gli abbondanti telefoni 5G in Cina offrono pochi vantaggi, afferma Wang. “Rispetto ai telefoni cellulari 4G dello stesso prezzo, le prestazioni dei telefoni cellulari 5G hanno ancora molto da migliorare … il miglior telefono cellulare 5G è equivalente solo al 4G +.”
Il business ha voluto anticipare la domanda, che non c’è
Mentre per le precedenti generazioni di cellulari e smartphone gli operatori hanno seguito i desideri dei consumatori, espandendo via via la copertura per soddisfare la domanda, qui i cinesi hanno voluto fare il contrario: creare una domanda in vista dei profitti, anticipare “le richieste” di un mercato di consumo – che forse non c’è.
Vero è che le 250 mila stazioni 5G che vanta la Cina sono nulla : “In 300 città sono solo 833 posizioni ciascuna. la Cina “è lontana dal raggiungere l’obiettivo di ottenere una copertura continua”. Sembra che ad essere davvero interessate siano imprese, fabbriche, aziende: il 5g diventa profittevole come bene intermedio strumentale, più che per il largo consumo.
E allora è il caso di ascoltare anche i teorici della cospirazione.
Come il saggista James Grundvig, che ritiene che l ‘”epidemia” COVID sia stata utilizzata come storia di copertura per il significativo bilancio delle vittime che l’attivazione della rete 5G avrebbe causato.
I suoi indizi:
Dopotutto Wuhan, il polo industriale di 11 milioni di abitanti in cui si è sviluppata la pandemia, è stata la prima città 5G in Asia.
“Lo stesso 18 ottobre 2019, giorno in cui “Event 201” della Fondazione Gates [ed altri sponsor] ha simulato una pandemia di coronavirus che avrebbe ucciso 65 milioni di persone, Wuhan ha ospitato i Giochi militari mondiali, [durante i quali anche la squadra italiana ha accusato strani e pesanti malesseri]. Durante le due settimane dell’evento sportivo, Wuhan ha acceso il 20% delle sue 10.000 stazioni base che sono state attivate entro la fine dell’anno. È stata una coincidenza che l’epidemia di COVID-19 si sia verificata nella prima città hot spot 5G al mondo? O che molti dei suoi cittadini sono caduti, con il cervello ipossia [mancanza di ossigeno] o mal di montagna acuto?”
Altro indizio per Grundvig, il focolaio estremamente virulento verificatosi a bordo della nave da crociera Diamond Princess a febbraio. Quando attraccò in Giappone per la quarantena, aveva un solo passeggero su 3.700 a bordo infettato dal coronavirus; l’ordine di confinamento dei passeggeri ha portato ad ammalarsi 712 di loro, quasi un quinto del totale. Ma quello che non si dice è che la compagnia armatrice Princesse Cruises, è stata la prima a fornire le sue quattro navi da crociera (gemelle della Diamond) di una capacità mai prima sognata: internet nel vasto spazio aperto degli oceani, lontano da ogni antenna e stazione.
“Le quattro navi hanno installato Medallion Net, un sistema a doppio satellite che utilizza l’orbita terrestre e satelliti geosincroni per trasmettere il WiFi”, scrive Grundvig. Difatti la cosa è molto giulivamente publicizzata dalla compagnia:
“Wi-Fi ovunque tu sia – Accedi a Internet ovunque a bordo in modo da poter inviare messaggi di testo, pubblicare foto, chat video e trasmettere in streaming i tuoi programmi, film, musica e sport preferiti con facilità. Continua a leggere per scoprire quanto sia rivoluzionario il Wi-Fi MedallionNet e quanto sia gradito ai nostri ospiti.
https://www.princess.com/ships-and-experience/ocean-medallion/medallionnet/
Bellissimi vantaggi che implicano, per i passeggeri, essere sotto i bagni energetici delle gigantesche antenne sferiche del MedallionNet installate sulle navi per farle diventare hotspot wireless.
Secondo Grundvig, delle altre navi dotate del sistema, la Grand Princess, che attraccò a Oakland, in California, evitò un destino simile perché le autorità hanno sbarcato i passeggeri e li hanno mandati in quarantena in una vicina base militare, (sottraendoli alle enormi antenne sferiche?). Ma sulla terza, Ruby Princess, messa in quarantena in Australia, è aperta un’indagine per omicidio quando undici dei suoi 250 passeggeri “malati” sono morti in meno di una settimana”.
Segue la domanda:
“E se i frammenti di RNA che i test PCR identificano come casi “positivi” fossero non già resti di virus, bensì cellule umane spezzate dall’esposizione ai nuovi sistemi wireless? I test difettosi potrebbero essere uno strumento di inganno?”. Domande da non liquidare come fantasie complottiste, ora che anche l’India sta comunque per sviluppare la sua rete 5G, evidentemente scavalcando la Corte Suprema.
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