Donald Trump, commentando la scomparsa di Fidel Castro, lo bollato come mera "dittatore". Quali che siano le duraturi risultati (e gli errori) dell'esperimento di Cuba, la storia ha già di fatto riconosciuta Fidel come uno dei grandi leader rivoluzionari del moderno - e post-moderno - era.
Trump - ironia della storia obbliga - ha anche tutti, ma battezzato l'ondata di rabbia che lo ha consegnato alla Casa Bianca come una "rivoluzione" - guidata da, e in nome di, bianco, non un'istruzione universitaria, colletti blu masse degli Stati Uniti.
Ma le vecchie abitudini sono dure a morire. Un auto-nominato "leader del mondo libero", fedele alla sceneggiatura convenzionale, non potrebbe mai rendere omaggio in pubblico per un "comunista" che sono fuggiti oltre 600 CIA assassinio regime cum cambiamento tentativi - che è un bel carico pesante da sopportare per cd chiamato Stati Uniti "intel". Alla fine, è stato l'orologio della natura - non è una bacchetta magica - che ha preso Fidel via.
Con la rivoluzione cubana ormai storia, l'attenzione passa al corrente "rivoluzione" americana - che potrebbe rivelarsi piuttosto il regime speciale di cambiare i sogni della CIA di (per gli altri). Se Fidel era il principe così come Machiavelli riuniti in un unico, in gringoland la trama può essere in gran parte di Steve Bannon, il collare-incontra-Goldman Sachs blu Machiavelli al principe Trump.....