venerdì 18 novembre 2016

Giosuè Pappalardo - Il Governo decadentista e il suo referendum costituzionale.

PS: Ricevo, copio, incollo e...ringrazio.
umberto marabese
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Linee di riforme costituzionali per lo Stato neoilluminista.

Lo Stato ed il suo attuale Governo, con la loro sub cultura decadentista e le loro false culture ideologiche di fondo, vogliono fare politica di rinnovamento con delle riforme costituzionali che sottopongono a referendum.

Ma chi è formato politicamente e culturalmente in un determinato modo e non cambia il suo orientamento politico culturale, non può che produrre cose dello stesso genere e sulla medesima base culturale e politica.

Ho già detto che l’Occidente Capitalistico sta diventando “il regno del male” per le sue numerose negatività a 360 gradi su tutti i campi della vita sociale, in campo economico, istituzionale e nella politica internazionale.

Qui propongo, solo per enunciati ed in breve sintesi, alcune linee di riforme costituzionali che ho pubblicato il 9 ottobre 2015 in questo stesso blog.

Nel blog, insieme a quelle linee, vi sono proposte politiche di cambiamento e rinnovamento in tutti i campi. Ho poi denominato quella pubblicazione, che porta come titolo “Risaniamo e salviamo l’Italia con l’Occidente Capitalistico”, come “manifesto neoilluminista.”

Qui di seguito si riportano dunque le seguenti linee di riforme costituzionali, ma solo per titoli e brevi cenni. Per maggiore completezza si può leggere nel “manifesto” la parte concernente le riforme costituzionali e, sul diritto di famiglia e su politiche economiche e sociali connesse, l’articolo del 22-6-16     “Giovani italiani riprendetevi la vita che vi hanno rubato”:...

- Abolizione della Presidenza della Repubblica. Passaggio dei poteri al Premier ed al Governo. La Magistratura si autogoverna. Il potere della Magistratura non è superiore né uguale al potere legislativo politico. Revisione sul potere di sentenza di costituzionalità; della Corte dei Conti; dei TAR. Creazione dei tribunali democratici popolari, di cui a breve pubblicherò in merito in questo stesso blog.; riforma della macchina burocratica giudiziaria.

-Abolizione della Camera dei Deputati.

-Elezione dei Senatori, scelti preventivamente dagli elettori, e non dai partiti, con la raccolta di firme presso le segreterie comunali. Si candida chi raggiunge il quorum del 10% o i due che riportano il maggior numero di firme. Super poteri ai Senatori su tutta la Pubblica Amministrazione del proprio Collegio, anche sulle delibere dei Comuni. Istituzione dei Commissari ad acta, che sono eletti insieme col Senatore e lo affiancano nel suo collegio senatoriale. Introduzione del Maximum Senatoribus. Nessuno nella Pubblica Amministrazione può avere uno stipendio superiore od uguale ai Senatori. (Proposta di 10.000 euro netti mensili tutto compreso.)

-Elezione diretta del Premier e di tutto il Governo con tutti i suoi ministri e sottosegretari. Raccolta di firme degli elettori per scegliere le due compagini governative che si candidano all’elezione per avere riportato il maggior numero di firme. Possibilità che il Governo eletto possa volgere direttamente in legge i Disegni di Legge presentati ufficialmente durante la campagna elettorale.

-Abolizione delle Regioni e delle Città Metropolitane. Creazione delle Prefetture regionali e delle Interprovince. Passaggio dei poteri regionali al Governo ed alle Interprovince; i poteri delle Città Metropolitane passano alle Interprovince i cui consiglieri e gli organi di governo sono eletti allo stesso modo delle vecchie Province.

-Famiglia patriarcale. In Costituzione si sancisca che lo Stato democratico è fondato sulla famiglia patriarcale. Formata dall’uomo che ne è capo, dalla moglie e dai figli. La moglie ed i figli prendono il cognome del padre.
Nuova politica salariale e sugli assegni di famiglia per la moglie ed i figli, per favorire il formarsi di famiglie monoreddito in cui l’uomo lavora e la donna accudisce alla famiglia. ( Si propone 1500 euro netti mensili come salario minimo per legge. Assegno di 600 euro netti mensili per la moglie a carico; 300 euro netti mensili per ogni figlio a carico.)


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