by Angela Mauro
L'Ungheria non vuole condizionalità sullo stato di diritto. I frugali chiedono garanzie sui rebates. Ma così le trattative col Parlamento Ue non procedono. L'allarme dell'ambasciatore tedesco: "Rischio
ritardi". Gli eurodeputati: colpa degli Stati membri.
“Abbiamo urgente bisogno di un accordo globale sul pacchetto”, vale a dire sul quadro finanziario pluriennale Ue e il Recovery Fund, ma le trattative procedono “troppo lentamente” e così “corriamo il rischio di ritardare anche il Recovery Fund”.
Mentre si avvicina pericolosamente la scadenza per un’intesa sul bilancio europeo 2021-27 (fine anno), l’ambasciatore tedesco presso l’Unione Europea Michael Clauss lancia l’allarme con un’apposita nota. Ancora una volta i freni arrivano dall’est dell’Europa: Viktor Orban minaccia di ritardare l’arrivo dei fondi del recovery fund. Ma l’ungherese non è l’unico. Oggi nella riunione degli ambasciatori degli Stati membri, ben 7 paesi non hanno dato la luce verde: oltre all’Ungheria, anche la Polonia, che chiedono di non avere condizionalità sullo stato di diritto; e poi frugali che vogliono garanzie sui rebates.Si fa presto a dire che per l’Italia sono previsti 209 miliardi delle risorse stanziate dall’Unione Europea a luglio per far fronte alla crisi finanziaria da covid. Ma da qui all’erogazione dei fondi ci sono ancora passi da compiere, per niente scontati. Non ci riferiamo solo ai progetti che il governo dovrà presentare per avere accesso alle risorse. Prima di tutto ciò – i progetti definitivi dovranno essere presentati a partire da gennaio, esaminati entro aprile 2021 – è necessario che il Parlamento europeo raggiunga un’intesa con la presidenza tedesca dell’Ue, in rappresentanza del Consiglio degli Stati membri, sul bilancio europeo, la ‘culla’ del recovery fund.
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