Ma come si fa a Mosca quando la giungla d’asfalto in estate supera i trenta gradi all’ombra e 15 milioni di abitanti si ritrovano alla disperata ricerca di refrigerio e relax?
Intanto diciamo subito una cosa importante ma che pochi conoscono: Mosca ha una cosa come più di 28mila ettari di parchi. Roma, che pure viene definita la città più verde d’Europa, ne ha poco meno di 4mila. Certo, Mosca ha 15milioni di abitanti tra residenti, pendolari, qualche irregolare qua e là, più gli arrotondamenti necessarie a ragionare per difetto, Roma non arriva a 3 milioni. Ad ogni modo, anche moltiplicando per 5 a Roma mancherebbe parecchio per arrivare alla proporzione che ha Mosca. Ma allora perchè Mosca non la considerano per niente tra le città più verdi d’Europa? Semplice, perchè i giornalisti occidentali non lo sanno che Mosca, sia geograficamente che culturalmente, si trova in Europa. D’altra parte il Green Cities Index non l’ha messa neppure tra le 20 più verdi del Mondo in generale. Saranno mica prevenuti? No, certo che no. Andiamo avanti.
L’altra cosa che non tutti sanno è che a Mosca c’è il mare. Sissignori, c’è il mare. Guardate le foto che ho scattato domenica all’isola di Serebryany Bor e ditemi se non c’è il mare...
© SPUTNIK . ALESSIO TROVATO
A Mosca si fa così, è come in quei film di Dino Risi in cui ad un certo punto si va tutti a Ostia con i pomodori e l’anguria. Un mondo in bianco e nero anni sessanta dove però al ‘mare’ ci arrivi con il trenino elettrico con il wifi gratuito e l’aria condizionata. Sì perchè la Russia di problemi, stranezze e incongruenze ne ha ancora parecchie ma su certe cose, invece che stare sempre a criticare, noi occidentali dovremmo imparare. Quella di Mosca era già la più grande e trafficata metro del mondo dopo le asiatiche Tokyo, Pechino, Seul e Shangai, nel 2016 hanno aperto anche il secondo anello, l’MZK – 54 chilometri e 31 stazioni che fanno tutto il giro delle periferie della città. Esci dalla metro, cambi stazione, e fai tutto il giro con il treno elettrico fuori terra. Panoramico, comodissimo, aria condizionata a 24° C estate e inverno, monitor, indicatori di posizione, voce in russo e inglese che ti avverte della fermata, wifi e app cellulare che ti spiegano dove stai andando, pulizia, convogli ad intervalli di 5 minuti. Se hai l’abbonamento generale la corsa ti costa mezzo euro scarsi. Quando scendi alla fermata di Khorosciovo non devi fare altro che seguire i ragazzi con i pantaloncini corti e la famiglia col bambino e la bottiglietta d’acqua, ti porteranno all’autobus che va al parco sulla Moscova, non c’è margine di errore. Il Serbryany è ricavato su di un’isola artificiale formata parte dal fiume, parte da canali. 328 ettari all’interno di un parco più grande che da solo sfiora i 4mila ettari. Tutte le spiaggette sono pubbliche e gratuite. Appena entri c’è una zona pic nic attrezzata dove tutti si fanno il saslik (grigliata), mangiano e bevono. Ad ogni tavolata corrisponde più o meno una componente etnica – famiglie di caucasici, asia centrale ex sovietica, immigrati da Cina e sud-est asiatico, tatari, ugrofinnici e russi ovviamente. Ognuno si porta dietro la sua musica pop etnica preferita e ognuno il suo casino. Poi tanto ci sono i guardiani del parco che ripuliscono e tengono in ordine passata l’orda. Dopo la mangiata qui non si aspettano le 4 ore raccomandate dalla nonna, si fa subito il bagno. A scelta in una delle tante spiagge. Fino all’anno scorso c’era pure una grande spiaggia nudisti. Era lì da trent’anni ma l’hanno dovuta chiudere perchè aveva un po’ perso il suo spirito originario – troppi curiosi, troppa gente che non c’entrava nulla, troppi maschi rispetto alle femmine. Chiusa. Tanto in Russia si trova sempre uno spazio tranquillo per gli amanti del genere. L’acqua tra le paperelle e i pesciolini di fiume, non ci crederete, ma è pulita. Se vi ricordate il reportage sulla depurazione delle acque del MoskVodoKanal sapete già che in inverno qua dal 2000 ripulisono anche la neve prima di ributtarla a fiume.
© SPUTNIK . KIRILL KALLINIKOV
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