venerdì 14 giugno 2019

Il PREMIER CONTE HA SCRITTO LA LETTERA TONI FERMI CON BRUXELLES: NO A DUE PESI E DUE MISURE


Ma le regole valgono solo per l’Italia?

(Monica Guerzoni – il Corriere della sera) –
 Cara Europa ti scrivo. La lettera di Giuseppe Conte è pronta e oggi, se tutto va bene, approderà sui tavoli che contano a Bruxelles. Il presidente del Consiglio confermerà la determinazione a scongiurare la procedura di infrazione per debito, ma a quel che trapela da Palazzo Chigi non rappresenterà un governo «col cappello in mano», pronto a rispondere sì a tutte le richieste dei vertici della Ue.
«Sarà molto tosta», preannunciano i collaboratori del premier. No alla manovra correttiva chiesta dal commissario Pierre Moscovici e no alle «correzioni sostanziali della traiettoria fiscale» invocate da Valdis Dombrovskis. Il governo italiano non imporrà patrimoniali e userà per ridurre il disavanzo i tre miliardi risparmiati da Quota 100 e reddito di cittadinanza. Ma per i fatti, i dati e le cifre che l’ Europa ci chiede, bisognerà attendere...

La lettera, dal contenuto più politico che numerico, ribadirà la volontà di rivedere le regole europee e stigmatizzerà la tendenza della Commissione a usare «due pesi e due misure». Se le indiscrezioni saranno confermate, la posizione di Conte apparirà meno conciliante e prudente rispetto ai giorni scorsi e a tratti convergente con la linea barricadera di Di Maio e Salvini. Il segretario del Carroccio si aspetta da Conte «un messaggio coraggioso all’ Europa, giù le tasse e investimenti per la crescita».
Ieri il premier ha parlato al telefono con i due «vice», anche per placare la crisi di nervi innescata dalla vicenda di Radio Radicale, che ha spaccato la maggioranza: la Lega ha votato con il Pd, sollevando le ire e i sospetti dei 5 Stelle. Il resto lo ha fatto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti paventando elezioni a settembre.
«Sono molto dispiaciuto, queste uscite creano instabilità – è il monito di Di Maio -. Se la Lega deciderà di staccare la spina, se ne assumerà la responsabilità».
Per qualche ora il governo è tornato nel caos e i parlamentari sono entrati nel panico, anche sull’ onda della baruffa in Vigilanza Rai tra Lega e M5S sul doppio incarico al presidente Marcello Foa. Ma a sera il mandato degli spin doctor era rassicurare: «Si va avanti, la sintonia tra Conte e i due vicepremier è assoluta».
Parole distillate per coprire le scorie lasciate anche dal vertice di due giorni fa sulla manovra, in cui si è cercato invano uno straccio di intesa. Eppure Conte continua a dirsi «fiducioso, convinto di riuscire a scongiurare ancora una volta le sanzioni». Il premier ha limato la lettera di suo pugno, stando bene attento a smentire, tra le righe, la tentazione di ritagliarsi un ruolo tecnico alla Mario Monti.
«È stato tutto un equivoco», spiegano a Palazzo Chigi. Conte non ha mai pensato di doversi piegare ai diktat della Ue e «metterà i puntini sulle i». Il tempo stringe e l’ avvocato degli italiani, che oggi a Malta vedrà il presidente francese Emmanuel Macron, vuole usarlo per trattare e negoziare a oltranza. Anche se Salvini e Di Maio non gli hanno ancora affidato quella delega piena che gli darebbe un po’ più di forza in questo difficile negoziato.
«AGITE SUL DEBITO CON IL GENIO ITALIANO» E LAGARDE BOCCIA I «BIZZARRI» MINI-BOT
christine lagarde
(I.C. – il Corriere della sera) – Il direttore operativo del Fondo monetario internazionale di Washington, la francese Christine Lagarde, ha esortato i ministri finanziari dell’ Eurogruppo e la Commissione europea a concordare con l’ Italia un percorso di riduzione del maxi debito pubblico nazionale. Dopo aver presentato alla riunione dell’ Eurogruppo a Lussemburgo un rapporto con le proposte Fmi per la zona euro, ha spiegato di aver chiesto che le «istituzioni Ue si impegnino in un dialogo per arrivare a un risultato favorevole» e a «un percorso appropriato nei conti» con «i Paesi ad alto debito», come l’ Italia, che sono per lo più nel Sud Europa.
Lagarde si è detta fiduciosa sulla capacità italiana di affrontare le difficoltà. «Credo che tutti quei Paesi con un alto debito, e l’ Italia occupa una posizione piuttosto importante in questa categoria, abbiano strumenti e politiche per affrontare la situazione attuale – ha affermato -. Come membro dell’Unione monetaria, insieme ai colleghi (ministri, ndr) e alle istituzioni, dovrebbe trovare il percorso di bilancio e avere il coraggio politico di attuare le riforme che liberino il genio italiano». Altrimenti si aprirebbero preoccupanti rischi di «bassa crescita, assenza o blocco delle riforme strutturali» e di perdere «la fiducia degli investitori».
Lagarde, come il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, si è mostrata decisamente critica verso la proposta, avanzata dalla Lega del vicepremier Matteo Salvini, di introdurre i «mini-Bot» destinati ai fornitori della pubblica amministrazione. Li ha definiti «bizzarri strumenti finanziari» e sostanzialmente inutili.
«Ci sono molti modi migliori per affrontare i pagamenti, che non richiedono la creazione di questi strumenti – ha detto la numero uno del Fmi -. Bastano i titoli di Stato italiani, che sono ben conosciuti, identificati in un contesto legale ben compreso, e possono fare lo stesso lavoro. Quindi a che pro farli?». In ogni caso i mini-Bot per il Fmi sarebbero comunque «titoli di debito».
Ma la numero uno del Fmi ha messo nel mirino anche Stati del Nord come Germania e Olanda, che «frenano la crescita» (anche in altri Paesi della zona euro) non rispettando la regola Ue di non superare il 6 per cento di surplus nelle partite correnti. Investendo questi capitali si potrebbe rilanciare la ripresa anche di Stati esportatori come l’ Italia.
Nel rapporto Fmi l’ azione Ue contro questo «squilibrio» viene giudicata insufficiente in quanto risulta «leggera» la riduzione nei «pochi Paesi» con surplus eccessivi. Lagarde, rispondendo al Corriere , ha chiamato in causa specificamente «la Germania». Altri rischi per la crescita li ha individuati nelle tensioni nei rapporti commerciali internazionali e nell’ eventualità di una Brexit attuata senza accordo con l’ Ue. Varie debolezze vengono segnalate in parti del settore bancario europeo ((crediti deteriorati, insufficienti requisiti di capitale, bassa redditività, necessità di centralizzare l’ azione contro il riciclaggio di denaro sporco).
Lagarde, però, non intenderebbe impegnarsi direttamente per l’ Europa. Davanti alle voci di essere una possibile candidata dalla Francia negli imminenti rinnovi dei vertici delle istituzioni Ue, si è detta «onorata», ma intenzionata a completare «il mandato» a Washington.---

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