martedì 11 giugno 2019

Pochi minuti fa: "Ci hanno dichiarato guerra. Siamo capaci di batterci? ".




Poche ore fa, il Comitato economico e finanziario  ha dato parere favorevole alla procedura d’infrazione. Ora deciderà L’  p  che   sono tutti contro di noi.  Ora inizierà una procedura avviata per scostamenti davvero risibili,visti i numeri che  ha elencato  e che Borghi nel video qui sotto ha sottolineato.
Subito dopo, Juncker dirama:

Juncker: «L’Italia sbaglia direzione, rischia procedura per anni»

«L’Italia sta correndo il rischio di rimanere intrappolata in una procedura per deficit eccessivo per molti anni», ha detto Juncker, spiegando che l’apertura della procedura «dipenderà dagli impegni che il governo italiano prenderà».  Cioè ci chiedono  di tagliare ancora, senza altro motivo che umiliarci, come dimostra  Claudio Borghi qui:...


Una decisione solo punitiva,per “rieducarci”. Hanno deciso di farci la guerra.  La procedura che ci applicheranno  comprende multe miliardarie, chiusura all’accesso ai fondi europei, sospensione del diritto  di voto al parlamento europeo – e sorattutto una amministrazione controllata della nostra economia, con il loro ingerirsi in ogni minimo atto di governo in senso di imporre sempre più austerità  – alla greca.   In pratica,   lo stato fondatore, la terza economia dell’Europa,  contributore netto (siamo noi che diamo soldi a loro),  sarebbe trattata come un interdetto legale, a cui vengono tolti i diritti di agire in proprio, affidato a  tutori come Dombrovski o  Oettinger o Weidmann…
Questa è guerra, e noi abbiamo i mezzi per combatterla. Ma siamo disposti ad usarli, a cominciare dall’esercizio del veto al bilancio europeo, fino all’interruzione dei versamenti alla UE (di cui appunto siamo contributori netti?) .
Conte ha replicato: «Posso dire all’amico Juncker che anche lui ha sbagliato direzione con la Grecia. Siamo ben convinti di quello che stiamo facendo e della filosofia della nostra politica economica».  Belle e fiere parole. Ma  gli atti saranno all’altezza? Gà in precedenza il governo “del cambiamento”, dopo altisonanti smargiassate  e  spacconerie, ha fatto marcia indietro e  s’è piegato.  Anche ultimamente Salvini prima ha sbruffonato sui minbot e poi ha detto che no, dopotutto, non è un problema rinunciarci.  Il rischio è che da “miles gloriosus” uno  finisca per essere ricordato come lo Tsipras italiano.   In questo momento, vorremmo   soprattuto meno parole a vanvera e meno sfide verbali  all’italiana, meno atteggiamenti da gradasso che poi se la fa sotto.
Claudio Borghi, che ha fatto questo bello e giustissimo discorso in aula, è lo stesso Claudio Borghi così  politicamente stupido da unirsi alla petizione dei peggiori sinistri per il mantenimento a  spese dello Stato di Radio Radicale,  ossia dei radicali come partito del 3%, e non solo: che in questi mesi non è che una continua, martellante, asfissiante propaganda anti-governo.  Lo stesso che ha fanfaroneggiato a parole di emettere i suoi mitici  mini-Bot,  immediatamente attirando la condanna di Draghi, della UE, l’irritazione di tutti i leader europei già ostili, e   persino del Fondo Monetario …  e la finale sconfessione da parte dello stesso ministro Tria.  Molto giustamente, se non si è pronti a  sfidare la UE – i nostri nemici – fino in fondo. In ogni caso scioccamente e senza scopo né serietà.   E’ stata una provocazione andata a male, o peggio, uno scoprire le carte. Irresponsabile. Vogliamo per favore smettere?  Questa è guerra.
Dove, come sempre , i nemici interni sono lì pronti a dare il loro appoggio al nemico esterno.

Prodi: “L’Italia deve chiedere scusa all’Europa”

Quello stesso Prodi che, nelle riunioni della “sua”  Nomisma, dice chiaro che le regole imposte dalle UE sono idiote e controproducenti, ammettendo di fatto che per uscire dalla recessione rpofondissima in cui l’Italia è caduta bisogna svalutare e iniettare moneta – ciò che l’Europa proibisce.



Prodi dà ragione a  Borghi e Bagnai: l’Italia non ha un problema di fare le riforme all’interno. Però ora dice il contrario – per faziosità, perché per lui il Nemico principale è l’attuale governo.

Il senatore Alberto Bagnai sembra all’altezza del conflitto. Non dice parole di troppo né spacconate. Dà goiudizi puntuali e documentati. Non è affatto detto che basti, con gli “europei”, visto come hanno trattato Varoufakis. Ma almeno non nuoce.


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