domenica 22 marzo 2020

Maurizio Blondet - REGNO UNITO – PAGA L’80% DEI SALARI A TUTTI finche’ passa la tempesta

Criticare Boris Johnson perché “ha sbagliato approccio”   nella lotta al coronavirus, è un divertimento italiota che tace  quel che Boris Johnson ha fatto, e il nostro governo non fa  e non farà.
Anzitutto: con  lo Scacchiere (le Finanze) copre l’80 per cento dei salari , fino a 2500 sterline mensili,  di tutto il personale dipendente di tutte le aziende impossibilitate a funzionare; ai lavoratori autonomi, garantisce un introito equivalente alla retribuzione per malattia – a carico dello Universal Credit, l’ente  che fornisce le provvidenze, dagli assegni per i figli ai sussidi di disoccupazione, integrazione sociale del reddito.
Con denaro pubblico, fornito dalla Banca d’Inghilterra senza interessi.
Nella patria del liberismo, sembra incredibile. Ma, come dice Evans-Pritchard del Telegraph: “  Lo stato britannico può ben permettersi di spendere tutto il necessario per coprire le perdite di salario, per tenere a galla le imprese, e sostenere l’economia   durante la crisi Coronavirus . Non vi è alcun vincolo di debito, che tenga. Né esiste un’alternativa coerente”....

E’ un’azione esecutiva da economia di guerra  quella che Londra ha deciso. Serve a prevenire la distruzione  complessiva della sua  base economica.   Permette di evitare che si prolunghi troppo il crollo , o peggio ancora sbocchi in una  depressione deflazionistica irreversibile – quella in cui l’Italia era precipiata anche prima dell’epidemia.
Preserva la base industriale (e gli operi al loro posto)
Senza risparmiare, senza cavillare sui costi, come fa Gualtieri   in ascolto  agli ordini di Berlino.  Il nostro governo ha abbandonato la popolazione a se stessa; essa sta consumando i suoi risparmi, per poi consegnarla nuda e indiesa alla Troika.
Naturalmente,  l’Inghilterra  può fare  ciò che fa perché ha una banca centrale di emissione, la propria moneta, ma anche  un senso della patria che diventa solidarietà.
Stavolta, la Gran Bretagna non ripete gli errori che fece (come tutti gli altri stati europei), dopo la  crisi Lehman, di adottare la strategia dell’austerità:   investimenti pubblici  ridotti all’osso (benché ci si potesse prendere a prestito a tassi reali negativi) , che ha prodotto il risultato   di  abbassare  il tasso di crescita economica futura per un decennio.
Si basava sulla falsa teoria dell’ “austerità che fa crescere”, che governa i nostri “europeisti” da Monti in poi.
Ce lo chiede l’Europa
“E’  la cosa più vicina alla stregoneria nel moderno dibattito economico”, dice Evans Pritchard: “il risultato è stato un debito pubblico più elevato in rapporto al Pil  – un Pil inferiore di quello che sarebbe stato altrimenti”.
Ricorda  qualcosa a  noi?
Stavolta sarebbe anche peggio, perché “L’arresto  improvviso” rischia di spingere migliaia di aziende sane, vitali  e preziose, nel precipizio e  danneggiare proprio il sistema di libero mercato.  Perché in questo caso non vale lasciare che  agisca il  supposto processo naturale  del òliberismo, la distruzione creatrice che elimina i rami secchi, per poi  lanciarsi nella ripresa.
A lanciarsi  nella ripresa saranno  gli altri paesi che avranno preservato la loro base industriale con politiche  più previdenti, che   ci porteranno via  i nostri mercati di esportazione  mentre noi si  languirà  nella depressione, con milioni  di disoccupati.
“Questo non è uno shock degli approvvigionamenti che svanisce il terzo trimestre”,  dice Evans Pritchard. I redditi si sono bloccati dall’oggi al domani. Le aziende non possono cavarsela da sole. Qui non si applica la selezione naturale, la distruzione creativa alla Schumpeter – né  tanto meno la fobia  liberista  di aumentare il debito pubblico.
Il Regno Unito ha un rapporto debito/Pil dell’85%.  Alla fine  dei 3-4 mesi di salari di Stato a tutti i  cittadini,  sarà al 110, magari al 120. Come succede dopo ogni guerra. Ma in questa caso, si è preservato il sistema produttivo, ciò che Conte-Gualtieri non hanno  fatto nemmeno per la zona rossa di Codogno.
Ma attenzione: nel Regno Unito,  i sussidi del governo spesi per mantenere l’intera nazione  porteranno  a un forte aumento della domanda repressa (oggi infatti nessuno spende molto oltre la sopravvivenza):  questo causerà –  finito il blocco da  quarantena – un’accelerazione del Pil, che si spera avrà  l’effetto di produrre una ripresa  “a V” ; a quel punto lo scacchiere  applicherà una politica fiscale restrittiva per evitare il surriscaldamento, e ciò dovrebbe ridurre gradualmente il rapporto debito-Pil.
Noi, invece..

Le riserve personali in contanti dei piccoli imprenditori USa, calcolato dalla Morgan Chase. I ristoranti hanno autonomia per 16 giorni  di chiusura, poi falliscono. I piccoli riparatori, addeti alle pulii ecc. 18 giorni. I dettaglianti, 19; le imprese edili, 20…. In Italia sarà più o meno lo stesso.

Sommario delle misure adottate dal Regno Unito

Qui l’elenco ufficiale delle misure inglesi – che i nostri incapaci, crudeli con la gente per incapacità,  non sanno imitare

  • Piano per la conservazione dei posti di lavoro durante  Coronavirus (80%  dei salari)
  • Differimento pagamenti dell’IVA e delle imposte sul reddito
  • un pacchetto di sgravi legali per le PMI
  • una vacanza di 12 mesi della “tassa sul business”  che grava su tutte le attività commerciali (negozi), di ospitalità e di svago in Inghilterra (anche pub, palestre, stanze affittate a turisti)
  • Sovvenzioni di £ 10.000 per le piccole imprese che beneficiano di sgravi tariffari per le piccole imprese o sgravi tariffari rurali
  • Finanziamento di £ 25.000 per le attività di vendita al dettaglio, ospitalità e tempo libero con proprietà con un valore imponibile tra £ 15.000 e £ 51.000
  • il programma di prestiti per l’interruzione dell’attività a causa del Coronavirus che offre prestiti fino a £ 5 milioni per le PMI attraverso la British Business Bank
  • un nuovo strumento di prestito della Banca d’Inghilterra per aiutare a sostenere la liquidità tra le grandi aziende, aiutandole a colmare l’interruzione del coronavirus ai loro flussi di cassa attraverso prestiti
  • lo schema Time To Pay della Regia Agenzia delle Entrate:Grazia e a questo schema, tutte le imprese e i lavoratori autonomi in difficoltà finanziaria e con debiti fiscali in sospeso possono essere ammissibili a ricevere assistenza per le loro questioni fiscali attraverso il servizio Time To Pay di HMRC. Tali accordi sono concordati caso per caso e sono adattati alle circostanze e alle responsabilità individuali.

(Qui la fonte e testo integrale:


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