lunedì 16 marzo 2020

L'AntiDiplomatico - Macron segue la Germania. L'Ue è fallita, l'Italia ne prenda atto!

Macron segue la Germania. L'Ue è fallita, l'Italia ne prenda atto!

Di Paolo Desogus

Poco fa alla televisione francese Emmanuel Macron ha dichiarato che anche la Francia si munirà di un fondo di garanzia simile a quello tedesco. La cifra massima stabilita è certamente inferiore a quella prevista dalla Germania: 300 contro 550 miliardi euro. Ma ci dice abbastanza della mutazione in atto e cioè che anche la Francia ha mollato l'UE. Se il coronavirus poteva essere l'occasione per la creazione di uno stato sovranazionale vero, dotato di una funzione politica e non solo economico-poliziesca, questa ipotesi è del tutto tramontata. Senza patto di stabilità, senza regola del 3%, senza libera circolazione tra i paesi l'UE finisce. Si tenga del resto conto che sospendere Schengen è un atto del tutto inutile che i tedeschi (e gli altri paesi a ruota) hanno preso contro la commissione europea....


Certo, c'è chi dirà che tra tre o quattro mesi tutto tornerà come prima, ma è un'illusione. L'UE tedesca ha mostrato di essere un gigante dai piedi di argilla e dal cervello piccolo. Se in passato i trattati potevano essere branditi dispoticamente dai funzionari filo-tedeschi come regola sacra, come dogma inviolabile, l'attuale emergenza ne ha smascherato la violenta arbitrarietà, la brutale funzione di controllo feroce sulle economia. L'Italia, ma prima ancora dell'Italia, la Grecia ha pagato carissimo il prezzo del fanatismo di questa folle ideologia ordoliberista.

L'obiettivo a breve termine dovrà essere quello di salvare il salvabile: di salvare cioè il paese. Come ha scritto Giulio Sapelli qualche giorno fa, la Germania non rinuncerà a lucrare anche sul disfacimento dell'UE. Non facciamoci prendere alla sprovvista con inutili discorsi europeistici, simili a quelli sentiti da Letta, Zingaretti e compagnia negli ultimi giorni.

L'UE è fallita, la responsabilità è tedesca, sarebbe da imbecilli continuare a recitare ancora la parte dei collaborazionisti.
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