Il governatore della Lombardia precisa: "Abbiamo solo confermato, ma si è cercato di strumentalizzare la situazione come sempre".
Luca Sablone - Lun, 09/03/2020 - 10:23
"Oggi andrò a presentare un esposto alla Procura perchè mi sono rotto le scatole". Questa la decisione intrapresa da Attilio Fontana, parlando della vicenda della bozza del decreto del presidente del Consiglio sulle nuove limitazioni per l'emergenza Coronavirus, prima che il provvedimento venisse approvato.
Nelle prime ore era stata diffusa la voce che la Lombardia aveva consegnato la bozza alla Cnn, ma successivamente la stessa emittente americana ha precisato come dalla Regione in realtà sia arrivata solo una conferma a una notizia che si aveva già in possesso.
Intervenuto in collegamento con Mattino 5, il governatore ha specificato: "La Cnn ha smentito di aver ricevuto la notizia dalla Regione Lombardia, così come il Tg1 ha smentito. L'unica cosa in cui la Regione Lombardia è intervenuta, è stata su una telefonata della Cnn che chiedeva conferma del documento, che loro avevano già...
Si è cercato di strumentalizzare la situazione come sempre". Il leghista ha inoltre fatto sapere di aver ricevuto la copia del decreto "quando ormai era stata già diffusa sui social, cosa che mi ha lasciato perplesso": a suo giudizio a creare panico sono "stati anche i primi commenti"."Vita regolare a Milano"
Il presidente della Regione Lombardia ha poi commentato l'assalto alla stazione di Milano nella serata di sabato: "Non c'è nessunissimo motivo di scappare da Milano, è ingiustificato. A Milano continua una vita regolare, si va a lavorare la mattina". Anche se c'è chi tenta di sfidare il virus e la paura, inscenando aperitivi contro il panico: "L'aperitivo non è sicuramente una cosa necessaria si deve uscire di casa per andare e tornare dal lavoro, per acquistare cibo e medicinali". Al di là di questo a Milano la vita continua: "Io la mattina vado a lavorare come tanti cittadini".
Fontana ha infine parlato della scelta di chiudere bar e ristoranti a partire dalle ore 18.00, spiegando che risulta essere utile per coloro che vanno al lavoro e devono avere un luogo dove poter pranzare: "Se poi si portano il pasto da casa, allora magari risparmiano e fanno un vantaggio sia alla loro salute sia a quella degli altri". Ha confessato che lui sarebbe stato dell'idea "di chiuderli tutti", ma va presa in considerazione "anche la situazione". Comunque il titolare deve provvedere a controllare "che ci sia il distanziamento necessario".
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