sabato 6 ottobre 2018

Maurizio Blondet - “Basta cazzate!”: Brigitte ha sculacciato Macron. Ormai tardi.

"Basta cazzate!":  Brigitte ha sculacciato  Macron. Ormai  tardi.

“E’ ora di piantarla con le cazzate. Subito”: così Brigitte, la moglie-nonna, ha sollevato di peso il piccolo Macron, dandogli una lavata di capo in piena regola. A voce altissima.
Lo ha  raccontato il giornalista Fréderic Helbert, che ha raccolto voci certissime dall’Eliseo. Ecco il tweet:
La  lezione  impartita a Macron dalla sua sposa, ex professoressa e mentore Brigitte. “E’ avvenuto a porte  chiuse dietro la pesante porta dell’ufficio del presidente della repubblica,  ma ha picchiato  così duro” che abbiamo sentito tutto, dice un funzionario della sicurezza. Secondo la fonte,  si è detto: “Bisogna  piantarla con le cazzate, da subito!”.
Ho tradotto con “cazzate” la parola “conneries”.  Ci si chiedeva  dove fosse finita la moglie-nonna mentre “Manu” si faceva fotografare alluzzato fra i martinicani a torso nudo (tra l’altro, si è saputo, “conosciuti alla polizia”), e si produceva in gaffes arroganti e  male auguranti per la sua rielezione  in ogni incontro la “la gente”comune,  dato il  collasso della sua popolarità nei sondaggi.
Eccola tornata. Fra gli applausi del  web francese.  “Una bella sculacciata senza mutande (fessée deculottée) dalla Prima Signora dopo le ultime cazzate del suo bambino di marito”,  gongola Mr. Le Maquis....

“Il popolo francese fa appello a Brigitte  Macron perché corregga in maniera ferma ed efficace il suo ragazzino , perché  persiste ad essere insolente nonostante il “bisogna fermare le cazzate”, interviene un altro twitterologo, Critic.Coeur.  Che posta l’ultima delle conneries che il piccino proprio non riesce ad evitare. S’è recato a  Colombey-les-Deux-Eglises, a meditare sulla tomba di De Gaulle, “per cercare di assumere la statura del generale”, titola Le Monde senza ridere; ma lì, tra la folla  che lo circondava, è stato avvicinato da una pensionata che gli ha detto: prendo 700 euro al mese, presidente faccia qualcosa. E lui:  “Il denaro che vi dò lo devo prendere da altrove”, e “La Francia starebbe meglio se smettesse di lamentarsi”. Ad un’ altra pensionata da 500 euro, ha commentato: “Non ci si rende conto della fortuna che si ha. Si vive sempre più vecchi e in buona salute  nel nostro paese”.
Un discorso pieno di tatto e comprensione. Evidentemente sta ripetendo una lezione che ha ricevuto da Attali: la vecchiaia  sarebbe un bel business, peccato sia insolvente.  Ovviamente queste uscite non lo rendono un tantino più simpatico alle plebi.
Ormai sul presidente si pubblicano vignette del genere:







Un commentatore, per questo genere di battute, lo chiama “La Maria Antonietta dell’Eliseo”.
Qui come Luigi XVI…
Ma la  sfuriata di Brigitte si adatta egualmente bene anche metafora storica di Macron- Eliogabalo: anche quello era succubo della madre, la siriana Giulia Soemia, che il ragazzino lasciò governare l’impero mentre lui  si dedicava alla sua “religione” (di cui era il dio), ai suoi  “mariti”, ai belletti e cosmetici e alle sue esibizioni di transessuale sempre più scandalose (oggi diremmo che fece acting-out quando promise  metà dell’impero romano a  un medico che potesse fornirlo di genitali femminili).
Una quantità di deputati  macronisti si sono dati, ubriachi, ad un festino che per chiari motivi è  stato chiamato dal Canard “la festa dello slip” ,  il 31 luglio all’Hotel Lassay, che è la residenza  ufficiale del presidente dell’Assemblea:  una festicciola organizzata dal presidente  stesso Francois de Rougy,  macroniano di ferro, per celebrare la fine della sessione  parlamentare e l’inizio delle vacanze. Puro Eliogabalo; Maria Antonietta almeno questo non l’avrebbe fatto.
Michel Onfray, un filosofo neo-materialista, invelenito perché Macron lo ha fatto cacciare da France Culture (la radio culturale nazionale) gli ha scritto una lettera dove abbondano  le espressioni “doigt au cul” fino a “fist fucking”  all’indirizzo  di “Votre Altesse,  Votre Excellence, Votre Sérénité, Mon cher Manu, Mon Roy, Mais aussi : Mon Chéri”, una pesantissima derisione che non va senza ricordare le azzardate satire di Giovenale.
Entrambe le metafore storiche non  sono di buon augurio, visto che Maria Antonietta finì sulla ghigliottina e la  grande mamma di Eliogabalo trucidata  col figlio  dai pretoriani.
Il guaio è che in mancanza dei metodi spicci insegnati dalla storia, la costituzione presidenziale (confezionata su misura per De Gaulle) rende il presidente inamovibile  fino a scadenza del mandato.
I suoi governi possono sciogliersi come neve al sole, i suoi ministri abbandonarlo l’uno dopo l’altro, ma Macron può mettere insieme un altro governo- e continuare a far danni, sopravvivendo  alla propria autorità, e al proprio collasso  politico.
Non è un mistero che i Rotschild e Attali avevano selezionato la loro  creaturina perché la  ritenevano capace di obbligare la Merkel ad accettare che l’euro si tramutasse in zona monetaria perfetta, con tanto di trasferimenti dal Nord al Meridione. Merkel ha sempre sfuggito  la proposta, ovviamente, ma senza dirlo chiaramente. Sicchè è con una patetica disperazione che il ministro delle finanze di Manu, Bruno LeMaire, ha organizzato una dura  intervista sul Suddeutsche Zeitung, in cui ricorda: “Germania e Francia hanno elaborato piani, bisogna metterli in  pratica in  fretta perché l’Europa  non è mai stata così fragile”, e “non prendere alcuna decisione nutre il populismo”.  Che “Senza un bilancio comune della zona euro, ad un certo punto non ci sarà più zona euro  –  non  si tratta di politica interna o decisioni di breve respiro, ma cosa sarà  il bene dell’Europa nei prossimi 15-20 anni”  e  poi recisa conclusione: “La  pazienza dei cittadini è esaurita”: non  tanto verso Berlino, come cerca di far credere lo sciagurato, ma contro “Manu”.  La rabbia dei francesi sempre più poveri sta crescendo, e non può non esplodere. Per febbraio 2019 sono indette manifestazioni di massa  anarco-comuniste e black bloc verso  l’Eliseo. Vedremo
Senza l’appoggio della Merkel – che non arriverà   – la posizione politica di Macron  è senza speranza.  Forse la lavata di capo di Brigitte  è arrivata  in ritardo. Ammesso che serva a qualcosa. La misura della stupidità politica e culturale del finocchietto di Attali è  lì da vedere: in fondo Italia e Francia convergono verso un interesse comune, quello di piegare Berlino alle regole del gioco europeiste.  Ma invece di cercare di ricucire i rapporti e imbastire un’alleanza in UE, ecco  Manu che invita all’Eliseo il noto Roberto Saviano. Che  a sua volta è tanto stupido da andarci,  nella reggia dell’Eliogabalo agli ultimi giorni. Vero è che, leggo dai media, “Saviano è stato protagonista di una serata organizzata in suo onore a casa del filosofo Bernard-Henri Lévy, con la redazione della rivista di Lévy La Règle du Jeu e alcuni politici, scrittori e intellettuali tra i quali Ségolène Royal, Raphaël Glucksmann, Léa Salamé, Christophe Ono-dit-Biot, Jean-Paul Enthoven, Caroline Fourest”, insomma tutti i neocon ebrei di Francia”, quindi una riunione di tribù.
(Noi ci permettiamo di ricordare le profezie di Irlamer sulla Francia
La grande ville avec la tour de fer est en feu. Mais la tour sera prise par le peuple, et non par les étrangers venus de l’Est. »
. L’atteggiamento di  Macron le rende sempre meno inverosimili)
Macron  adempirà la sua estrema funzione nel sabotaggio delle finanze italiane con cui i  nostri Kommissari si propongono di  mettere in urto il governo italiano coi suoi cittadini, attraverso una corsa agli sportelli – a cui seguirà la “cura greca”.
Se ci pieghiamo, se non combattiamo, finiamo nelle galere di  questi altri baciatori fra uomini, immagini raccolte dall’amico Stefano Becciolini.
Ma qui ovviamente non si tratta di omosessualità: si tratta di fraterno stile sovietico .
il compagnBreznev bacia sulla bocca il compagno  Honecker…
o

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