domenica 14 ottobre 2018

Riace: case fatiscenti, numeri alterati Cento immigrati trasferiti subito

Una manifestazione pro-sindaco

PS:  <<Sul fronte politico, invece, il ministro Matteo Salvini è tornato a commentare la vicenda sui social network: “Ma quelli del Pd che parlano di ‘deportazioni‘ (roba da matti!) sanno che l’indagine sulle gravi irregolarità di Riace, e del suo arrestato sindaco, erano state avviate da Minniti, mio predecessore al Viminale e oggi possibile segretario del loro partito? Lo dice anche ‘La Repubblicà, noto giornale di simpatie leghiste”, scrive il titolare del Viminale. E in effetti le indagini della commissione ministeriale su Riace risalgono ai mesi precedenti rispetto all’avvento di Salvini.>>
umberto marabese
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 di Fiorenza Sarzanini - Corriere della sera.

Sono un centinaio gli stranieri che dovranno lasciare Riace. Il loro trasferimento, a bordo di pullman e in piccoli gruppi, potrebbe cominciare già domani. Fine del progetto, basta con quel «modello» che aveva trasformato il piccolo paese calabrese in un fenomeno di interesse internazionale.
Irregolarità gestionale
Sono quattro i punti di contestazione che il ministero dell’Interno inserisce nel provvedimento di revoca...
che arriva al termine di una serie di ispezioni cominciate nel 2016. E viene notificato adesso che il sindaco Domenico Lucano è finito agli arresti domiciliari in un’inchiesta che lo stesso giudice ha definito «segnata da errori marchiani». Ma che ha comunque convalidato nell’ordinanza di custodia cautelare almeno nella parte che riguarda il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la gestione irregolare dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti. E proprio dalle irregolarità nella gestione delle case dove ospitare i richiedenti asilo, ma anche nella rendicontazione dei migranti «in carico» al sistema Sprar, partono i tecnici del Viminale per decidere l’azzeramento del progetto.
Carenze autorizzative
Nella relazione viene evidenziato come «le criticità emerse per le quali sono stati applicati punti di penalità, attengono soprattutto ad aspetti gestionali e organizzativi a prescindere molto spesso dalla disponibilità di risorse finanziarie» e si sottolinea che «sono inserite in banca dati strutture per un totale di 204 posti a fronte dei 165 posti finanziati e durante le ispezioni è stata accertata la presenza di persone non aventi diritto nelle case di accoglienza e ciò è stato fatto in assenza di autorizzazione e per tempi ampiamente superiori a quelli normativamente previsti».
I «pocket money»
Tra i «motivi di revoca» ci sono l’erogazione dei «pocket money», i buoni da 2 euro che venivano utilizzati dai migranti nei negozi del paese come fossero soldi veri, nonostante fosse già stato sollecitato di non utilizzarli, ma anche le «condizioni igieniche riscontrate nelle case adibite all’accoglienza» e in particolare in quelle di Riace Marina con una situazione «di grave promiscuità e degrado dovuto alla presenza di insetti, vuoti di bottiglia ed elettrodomestici lasciati come fosse una discarica».
Scarsa formazione
Al Comune si contesta anche di non aver garantito né lo svolgimento dei corsi di italiano, né «le attività di formazione e qualificazione personale per l’inserimento al lavoro». Quanto basta, secondo il ministero dell’Interno, per «compromettere le finalità di accoglienza integrata» causando «riflessi negativi sia sulla presa in carico dei soggetti accolti sia riguardo al non corretto impiego delle risorse pubbliche erogate».---

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