domenica 14 ottobre 2018

Tommaso Merlo - È stata la prima manifestazione studentesca nazionale basata su una mega fake news.





(Tommaso Merlo) – 
Gli studenti hanno letto sui giornali la bufala che il governo sta tagliando sulla scuola con la manovra. E così sono scesi in piazza a protestare e i giornali li hanno premiati sbattendoli in prima pagina. È stata la prima manifestazione studentesca nazionale basata su una mega fake news. Altro capolavoro dei giornaloni italiani che ormai regalano paginate a chiunque oggi si dichiari contro il governo. È toccato anche agli studenti, sfruttati come utili idioti per la perenne campagna diffamatoria contro i gialloverdi. L’ennesima pagina penosa e un gran peccato. Sarebbe infatti molto interessante se nascesse un’opposizione politica nuova e dal basso in Italia. E lo sarebbe soprattutto per il Movimento 5 Stelle che oggi rappresenta l’unico vero modello innovativo e il più avanzato di organizzazione politica. Sarebbe una bella sfida se nascesse una forza di opposizione al Movimento che proponesse ad esempio ancora più partecipazione e trasparenza e moralità e magari delle “cose da fare” e delle soluzioni che il Movimento non ha pensato. Sarebbe uno stimolo positivo. E lo sarebbe sia per il Movimento che per la nostra democrazia in generale che ha bisogno delle opposizioni...
Pd e Forza Italia e Comunisti col Rolex oggi sono sterili e tagliati fuori perché ripropongono un modello fallito, superato e nessuna idea. Minestre riscaldate e pure indigeste. Partiti politicamente finiti. Ma dagli studenti, dai giovani, dalla società potrebbe nascere qualche forza politica viva e davvero stimolante. Potrebbe. Anche se a vedere dai manichini bruciati in piazza con le facce di Salvini e Di Maio, di nuovo e stimolante da queste manifestazioni studentesche si respira ben poco. Si respira violenza e intolleranza. E non c’è nulla di più antiquato e deleterio dell’idea che la violenza possa essere uno strumento di lotta politica. Uno degli aspetti che ha reso la rivoluzione a 5 Stelle davvero unica al mondo è stata proprio la sua natura assolutamente pacifica. La rabbia senza un progetto rimane poi solo uno sfogo. Sacrosanto e perfino salubre, ma solo uno sfogo infantile. Una giornata spesa in giro a zonzo per la città a saltare e gridare coi compagni di classe invece che seduti a qualche maledetto banco. Davanti, a favore di telecamere, i manichini in fiamme e gli striscioni della minoranza di studenti precocemente politicizzati, dietro le quinte una mega bigiata collettiva con intere scolaresche a godersela nei parchi e nei bar della città. Niente di male. Niente di drammatico. Anzi. Manifestare è un’esperienza formativa utile per i ragazzi comunque la vivano. Un gioco collettivo che aiuta a conoscersi e quindi a crescere. Queste manifestazioni studentesche hanno avuto però un sapore speciale perché sono successe all’inizio di un nuovo paradigma con un fresco governo al massimo dei consensi. E scuote che vi sia dissenso all’alba di una fase nuova. Ci ricorda come il cambiamento in una democrazia non basta mai e non deve bastare mai. La democrazia è un flusso come lo è la società. Un flusso in perenne evoluzione. E la spinta al progresso, al miglioramento di una comunità sorge dalla salubre insoddisfazione di alcuni, dal dissenso e dal desiderio di qualcosa in più e in meglio. Come successo ieri per il Movimento 5 Stelle, succederà un domani per altri movimenti magari con più stelle o qualcuna in meno. E di certo, più il Movimento sarà aperto a quei moti e capace di capirli e rappresentarli, più il suo progetto durerà. Partiti come Pd e Forza Italia e Comunisti col Rolex sono morti quando invece di assorbire il cambiamento, si son chiusi in se stessi, si son fatti setta di tecnocrati sordi ed ottusi che il cambiamento non solo non lo hanno ascoltato, non solo si sono rifiutati di capirlo ma sono arrivati addirittura al punto di combatterlo. Al punto di ergersi a paladini conservatori di un regime partitocratico che i cittadini hanno seppellito nelle urne. Bene quindi ha fatto Di Maio ad invitare gli studenti al suo ministero perché magari oltre ai soliti piccoli comunisti che sognano un Rolex, c’è anche qualche istanza sensata. E che Di Maio non si dimentichi di dire agli studenti di smetterla d’informarsi con quella fabbrica di fake news che sono diventati i giornaloni e li rassicuri che ben presto verrà reintrodotta una vera libertà di stampa anche nel nostro paese.---

Nessun commento:

Posta un commento