venerdì 12 ottobre 2018

Marco Travaglio - Libera stampa, libertà di balle




“LIBERTÀ DI BALLA”, di Marco Travaglio Il Fatto Quotidiano del 12 ottobre 2018
(pressreader.com) – 
Come denuncia l’autorevole Federazione nazionale della stampa – quella che riuscì a non fare un nanosecondo di sciopero quando la Rai cacciò Biagi, Luttazzi e Santoro per ordine del premier B. e Gabanelli, Giannini e Giletti per volontà del Giglio magico renziano – “è in atto un’aggressione senza precedenti alla libertà di informazione”.
Non bastando le minacce del duce Di Maio, ci si mette pure la Cassazione, che condanna definitivamente Ottaviano Del Turco senza chiedere il permesso ai giornali, che l’avevano già assolto in tempi non sospetti. Una vergogna senza precedenti, che segnaliamo al ministro Bonafede per una riforma della giustizia che eviti simili scontri fra giustizia e giornalismo.
Nel 2008 il governatore abruzzese del Pd viene arrestato per tangenti nella sanità: quello che gliele portava a domicilio, il ras delle cliniche Vincenzo Angelini, confessa tutto, con tanto di foto. Ma per i giornaloni è una persecuzione. “Crollano le accuse a Del Turco” (Stampa). “Del Turco paga il suo passato socialista” (Corriere). “Crolla il bluff dell’accusatore di Del Turco: altro che mazzette, comprava quadri” (Giornale). “Del Turco, dopo 4 anni cadono i vecchi indizi e l’inchiesta fa acqua”, “Se si è trattato di un errore siamo di fronte a un errore grave: è finita in carcere una persona innocente, la si è ricoperta di infamia, è caduto un governo regionale” (Luciano Violante, Unità)...

Purtroppo, incurante di ciò che scrive la libera stampa, il gup rinvia a giudizio Del Turco. Che però resta un martire. “Il castello di accuse era fragile fin dall’inizio, perché mancava il corpo del reato… torto grave subìto da un uomo la cui storia di sindacalista e di politico era più che specchiata… e che forse ha pagato un prezzo proprio alla sua provenienza socialista… una carriera politica distrutta e un uomo fatto a pezzi… se il pm ha sbagliato c’è stato un sovvertimento per via giudiziaria della sovranità popolare… un uso leggero o spettacolare delle inchieste giudiziarie” (Antonio Polito, Corriere).
Anzi, è già stato assolto: “Onore al compagno Del Turco, delicato e sensibile pittore… Fui il primo, credo l’unico a sostenere la sua innocenza. Sappiamo poi com’è andata a finire” (Vittorio Sgarbi, Giornale). “La giustizia ha decapitato la giunta abruzzese e s’è dimostrata ingiusta. Se il processo appurasse ciò che appare sempre più evidente, si sarà scritta un’orribile pagina della magistratura e della politica” (Pierluigi Battista, Corriere). “Il processo farsa a Del Turco crolla tra bugie e false prove. Le foto delle mazzette sono un bluff. La farsa è finita, datevi pace” (Giornale). “Il processo Del Turco è finito nel nulla”, “Non c’è uno straccio di prova (e neppure d’indizio), ormai anche i giudici hanno gettato la spugna” (Piero Sansonetti, Rai2 e Gli Altri). “Soldi, bugie, foto false. Affondano le accuse contro Del Turco… Il processo potrebbe diventare un caso proverbiale nella storia giudiziaria italiana” (Stampa). “Del Turco, la prova ‘regina’ era una bufala. Il castello è crollato” (Unità). “Ogni santo giorno Travaglio salta su e decide che qualcuno è colpevole… Meglio se, come nel caso di Del Turco, ha il peccato originale di essere stato socialista… Ora si scopre che le prove latitano, le foto erano addirittura taroccate: patacche indegne” (Giuliano Ferrara, Foglio). “Del Turco vittima dei pm. Però nessuno lo risarcirà. In cella e a processo sulla base di ‘prove regine’ taroccate, sarà assolto” (Vittorio Feltri, Giornale). “La vita di Del Turco è già stata manipolata e ancora siamo in attesa delle ‘prove schiaccianti’… L’Italia è un Paese che ha smarrito l’abc dello Stato di diritto. Chi sbaglia non paga, ma viene premiato. Come i persecutori di Enzo Tortora” (Battista, Corriere).
Infatti nel 2013 il Tribunale lo condanna a 9 anni e 6 mesi per associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso e abuso. Ma i giornali insistono: verrà assolto in appello. Purtroppo, solo per lo sfizio di attaccare la libera informazione, nel 2015 anche la Corte d’appello condanna Del Turco: 4 anni e 2 mesi per associazione a delinquere e induzione indebita (la vecchia concussione, “degradata” dalla Severino). Ma, per la libera stampa, questo non smentisce la congiura, anzi la conferma: anche i giudici d’appello complottano, ma la Cassazione sistemerà tutto.
Purtroppo, nel 2016, anche la Suprema Corte si associa al complotto: condanna per induzione indebita a 3 anni e 11 mesi confermata, annullati i restanti 3 mesi per associazione e nuovo appello per ricalcolare la pena. Vari giornali e tg vedono solo la seconda parte della sentenza e la spacciano per il crollo definitivo del “teorema”. “Crolla il teorema dei pm: Del Turco assolto 9 anni dopo”, titola Sansonetti sul Dubbio. Sulla Stampa, Mattia Feltri fa “i complimenti ai vari Penati, Del Turco, Mastella e gli altri appena assolti da accuse di corruzione”. A Dimartedì, Mario Lavia, vicedirettore di Democratica (organo online del Pd), infila Del Turco in una lista di “innocenti messi alla gogna dai magistrati” che andrebbero “risarciti”.
Nel 2017 la Corte d’appello lo ricondanna a 3 anni e 11 mesi e ieri la Cassazione ci mette il timbro definitivo. Tra pm, gup, tribunale, due appelli e due Cassazioni, Del Turco è stato giudicato da 23 magistrati (più i 10 che avevano confermato il suo arresto): e sempre colpevole. Al contrario della libera stampa, che non solo lo giudicava innocente (opinione legittima), ma gabellava pure i rinvii a giudizio per proscioglimenti e le condanne per assoluzioni (falsificazione della realtà).
Per questo urge la riforma della giustizia: per colmare l’abisso fra le sentenze mediatiche e quelle giudiziarie. Se no poi anche la gente scambia la libertà di stampa per libertà di balla, e si confonde.
“LIBERTÀ DI BALLA”, di Marco Travaglio Il Fatto Quotidiano del 12 ottobre 2018

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