domenica 7 ottobre 2018

Di Maio all'attacco: 'Media e Ue vogliono far cadere il governo'..Il vicepremier in Basilicata: 'Più fanno così e più di compattano'.

Luigi Di Maio, archivio © ANSA

Va ancora all'attacco di media ed Ue il vicepremier Luigi Di Maio dopo le parole di ieri sull'Unione Europea e sui giornali ("dal gruppo Espresso fake news perciò muore").
"Il sistema mediatico e il sistema europeo - ha detto durante un incontro elettorale in Basilicata - ormai hanno deciso che questo governo deve cadere il prima possibile. Ma più fanno così, più ci compattano". 
". 
"Siamo due forze politiche molto diverse - ha detto ancora il vicepremier - che si sono messe insieme con un contratto di governo, ma stanno riuscendo nel miracolo di compattarci con questi attacchi continui perché dobbiamo difenderci e dobbiamo reagire, ma soprattutto dobbiamo difendere l'Italia"....
 
"Il deficit noi ne facciamo un po' ma lo possiamo ripagare con la crescita, a differenza del passato in cui si faceva il deficit per poi prendere quei soldi e metterli o in qualche bonus elettorale o nelle banche, nei sistemi di lobby. E allora, se il problema è il pregiudizio verso questo governo non abbiamo speranze, se invece c'è una volontà di dialogare con questo governo, noi siamo i primi: ci accampiamo a Bruxelles e gli spieghiamo tutto quello che vogliamo fare, gli spieghiamo i fondamentali dell'Italia".
"In questi giorni ho capito che i mercati vogliono molto più bene all'Italia di quanta ne voglia l'Unione Europea", ha aggiunto Di Maio. "Per quanto mi riguarda, se l'Ue vuole parlare con noi, noi ci accampiamo a Bruxelles e dialoghiamo per quanto tempo vogliono loro, ma se c'è un pregiudizio non abbiamo speranze. Se allora - ha aggiunto - devo decidere tra gente che ha un pregiudizio sull'Italia e cittadini italiani, io scelgo sempre i cittadini italiani".
"Ci sarà un terremoto politico a livello europeo e tutte le regole cambieranno. In tutti i paesi europei - lo vediamo dai sondaggi - sta per accadere quello che è accaduto qui il 4 marzo. Si vedrà con le elezioni europee e questo ci aiuterà".

"Ogni mattina ci sono persone che si alzano e sperano che questo Governo cada il prima possibile. Lo abbiamo visto con soggetti che rappresentano l'Unione europea che ogni giorno sparano contro di noi. Lo abbiamo visto con opposizioni che tifano per lo Spread, cioè tifano per quella quota 300 da superare in modo tale che l'Italia vada in default", ha affermato Di Maio.

Grillo a Night Tabloid, con la stampa non c'è rapporto
 - "Non c'è un rapporto. Quando ci sarà un rapporto normale con la stampa risponderemo". Lo dichiara Beppe Grillo, in visita imprevista nella Capitale in pieno Def, raggiunto dall'inviato di Night Tabloid Alessandro Poggi. Il fondatore del M5s si rivolge così ai giornalisti, che poi congeda inviando baci, anticipando le discusse dichiarazioni di Di Maio sulla stampa. Il servizio in onda domani sera, lunedì 8 settembre, su Raidue in seconda serata, all'interno di Night Tabloid.
Intanto Odg, Fnsi e i cdr dei giornali direttamente chiamati in causa dal vicepremier hanno replicato alle accuse. ''Gli insulti del vicepremier Luigi Di Maio ai - dicono Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana - sono l'ennesima dimostrazione del disprezzo nutrito nei confronti dell'informazione libera e del ruolo che questa è chiamata a svolgere in ogni democrazia liberale''.
''Spiace vedere che il vice presidente del Consiglio, che è anche ministro del Lavoro, incorre in un doppio errore quando parla del 'gruppo l'Espresso'. Il primo errore Luigi Di Maio lo commette sbagliando obiettivo: il 'gruppo l'Espresso' è confluito ormai da due anni in una nuova e più ampia realtà, che si chiama Gedi ed è il primo gruppo editoriale del Paese. Di Gedi fa parte anche GNN, il network capeggiato da La Stampa e che riunisce altre 14 testate, rappresentando un'offerta editoriale e intellettuale articolata''. Così in una nota Maurizio Molinari, direttore editoriale GNN, il network formato da La Stampa e da 14 testate regionali, che fa parte di Gedi, replica alle parole del vicepremier Luigi Di Maio. L'altro errore commesso da Di Maio è parlare di "giornali che stanno morendo", questa sì una fake news, dal momento che non risponde assolutamente al vero. Anzi i giornali, come produttori di contenuti su ogni piattaforma dalla carta ai video, dai siti web ai social network, registrano un mercato in crescita. A testimonianza della solidità delle radici della libera informazione nel nostro Paese''.
'Stia sereno Onorevole @luigidimaio. Il gruppo Gedi non sta morendo. Grazie alla professionalità dei suoi giornalisti, siamo il primo gruppo editoriale del Paese. Grazie agli investimenti fatti, siamo leader nel digitale. Soprattutto continueremo a raccontare la verità'. Marco De Benedetti, presidente del Gruppo Gedi, replica così su Twitter all'attacco del vicepremier Luigi Di Maio ai giornali del gruppo l'Espresso.
''E' emergenza libertà' di stampa. Dopo le parole di ieri del ministro del lavoro Luigi Di Maio il tema e le relative iniziative da prendere saranno inserite all'ordine del giorno della consulta dei presidenti e dei vice presidenti regionali gia' in programma sulla questione della riforma dell'accesso alla professione dopodomani''. Carlo Verna Presidente nazionale Ordine dei giornalisti. ''Ai colleghi del gruppo Gedi chiamati in causa esprimo intanto la piena e totale solidarieta' nonche' la vicinanza del Cnog, che non si fara' tacitare dalle minacce abolizioniste dell'ordine dei giornalisti. Anzi - aggiunge Verna - saremo in campo con maggior forza e schiena dritta. Nessuno s'illuda di poter cancellare con qualunque provvedimento di legge il giornalismo. Abituato a lasciare sempre una porta aperta al ravvedimento infine auspico che, se solo di infelice espressione si e' trattato, il vicepremier Di Maio chieda scusa''.
Di Maio, i giornali non facciano le vittime - "Nei media c'è un conflitto di interesse pazzesco". Così, ad Atella (Potenza), il vicepremier Luigi Di Maio, sottolineando che "da una parte c'è Berlusconi, dall'altra De Benedetti. Io non ho neanche il potere di negare il diritto di critica: quindi adesso non si mettano a fare le vittime alcuni giornali dopo che mi hanno riempito e impallinato con fake news per sei anni. Abbiano almeno la decenza di sapere che il Ministro dello Sviluppo economico non ha nessun potere per chiudere un giornale e meno male".---

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