lunedì 23 novembre 2020

Matteo Bassetti, la petizione per difenderlo dalla macchina del fango per avere criticato il conteggio delle vittime

 

In quel capolavoro della cinematografia, oggi forse assolutamente impossibile da realizzare, che è stato L’attimo fuggente“, il professor Keating spinge Todd a varcare la barriera eretta tra sé e il mondo, e Todd centra la verità delle verità , l’unica possibile in ogni tempo, che Socrate aveva già chiara 2.500 anni fa (“so di non sapere”), e che oggi l’arroganza dell’uomo ha completamente dimenticato. 

Todd: La verità è una coperta che ti lascia scoperti i piedi! [i compagni di classe ridono]

Keating: No, non ci faccia caso, continui con la coperta, mi parli della coperta.

Todd: Tu la tiri, la spingi e lei non basta mai! Anche se ti dibatti, non riesci a coprirti tutto… Dal momento in cui nasci piangendo al momento in cui esci morendo, ti copre solo la faccia e tu piangi e gridi e gemi!

Se mettete “peccato” al posto di “verità”, Gesù Cristo disse qualcosa di simile ai farisei che pretendevano di essere dalla parte del giusto e stavano per lapidare una donna: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

Eppure non c’è niente da fare: gli anni passano. Non ne bastano decine, non ne bastano centinaia e neppure migliaia: c’è sempre qualcuno che ritiene di essere nel giusto, e che prende in mano una pietra.

Oggi Maria Maddalena è l’infettivologo Matteo Bassetti, che a L’Aria che Tira di Myrta Merlino, ha osato dire quello che tutti dovrebbero sapere o quantomeno immaginare: 

“Da quando abbiamo cambiato la metodologia di conteggio dei decessi, noi stiamo drammaticamente decrescendo come letalità, ma abbiamo un peccato originale che riguarda marzo-aprile: chiunque arrivava in ospedale con un tampone positivo, anche se aveva avuto un infarto, veniva qualificato poi come morto per coronavirus”.

Apriti o cielo: i nuovi farisei, guidati dai sacerdoti del tempio, e tutti quelli che hanno laute rendite di posizione facilitate dal mantenimento di un regime del terrore che per dominare incontrastato non deve trovare sbocco o sollievo in nessuna ipotesi sui fatti meno funesta, si sono stracciati le vesti, in nome di una presunta scienza monolitica basata su evidenze di natura più politica che oggettiva, frutto di una burocrazia che nel suo complesso si comporta come un gigante stupido che regge in mano un colabrodo che si lascia dietro una scia di certezze che non lo erano.

Così, alcuni di questi che si autodefiniscono “la comunità medico-scientifica”, tradendo in questo modo il loro peccato originale (la presunzione), hanno immediatamente lanciato una petizione (sull’immancabile Change.org, piattaforma fondata in un paradiso fiscale statunitense, che più che una organizzazione è un’azienda a scopo di lucro che trae profitti dalle informazioni che le regaliamo) per chiedere al Ministro Speranza di revocare la nomina di Bassetti a coordinatore scientifico di un gruppo di lavoro per la gestione dei pazienti Covid. Per dimostrare, casomai se ce ne fosse bisogno, la natura e lo spirito dei firmatari, si tratta di una petizione ad-personam, diretta cioè a infangare la reputazione di Bassetti sul piano personale. Che – diciamocelo – non è mai una bella cosa. Non è forse questa l’essenza della macchina del fango, che dalle “comari di un paesino” che “non brillano certo di iniziativa”, come le cantava De Andrè, ai “dotti, medici e sapienti”, per arrivare a Bennato, non cambia nella sostanza per modi e finalità?

Invece, tanto per marcare la differenza, un’altra parte della “comunità medico-scientifica” (toh… ma allora i primi millantavano un’esclusiva che non avevano?), e segnatamente medici della Medicina Nucleare del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, nonostante l’indignazione non si sono sognati di fare una petizione di segno uguale e contrario, cioè una contro-macchina-del-fango (si sa, noblesse oblige, o anche “la classe non è acqua”), ma hanno pensato che sarebbe stato più utile aiutare Matteo Bassetti affiancandolo nella sua stessa battaglia, quella per “la urgente necessità di adottare criteri standardizzati su base Nazionale per il trattamento ospedaliero/domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19“. Non mancando tuttavia di rimarcare che “l’eventuale nomina del Prof Bassetti a coordinare un comitato di esperti rivolto a uniformare i parametri necessari per la ospedalizzazione o la cura domiciliare dei pazienti, ha scatenato una reazione spropositata, basata su disistima personale espressa in modi grossolani e non supportata da valutazioni scientifiche e/o da dati di letteratura“.

Colleghi, dunque, ma meno farisaici e più legati alle evidenze scientifiche piuttosto che al gossip. E forse, anche meno meschini. Se mai dovessi entrare in un ospedale – cosa che non mi auguro e che non auguro a nessuno – preferirei che a curarmi fossero loro, e non gente che idolatra il camice prima dell’essere umano.

Qui di seguito il testo della loro petizione. Se firmata, si tratta di un segnale forte del fatto che, per dirla nuovamente alla Gesù Cristo: “non prevalebunt”, ovvero “non prevarranno“. Oggi si combatte anche così, a colpi di firme, perché se di là proprio vogliono tirare, beh qui tiriamo più forte.


Egregio Ministro della Salute – Dott. On. Roberto Speranza

Petizione da parte dei medici e degli operatori sanitari per la urgente necessità di adottare criteri standardizzati su base Nazionale per il trattamento ospedaliero/domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19, stratificati per classe di rischio.

Onorevole Ministro,

Alla luce delle difficoltà gestionali dei soggetti affetti da COVID-19 che stanno generando sofferenza del SSN, riteniamo urgente l’adozione di criteri standardizzati su base Nazionale per il trattamento ospedaliero/domiciliare dei pazienti, stratificati per classe di rischio, al fine di ottimizzare l’utilizzo dei posti letto ospedalieri e nel contempo rendere disponibili cure e monitoraggio terapeutico domiciliare.

L’eventuale nomina del Prof Bassetti a coordinare un comitato di esperti rivolto a uniformare i parametri necessari per la ospedalizzazione o la cura domiciliare dei pazienti, ha scatenato una reazione spropositata, basata su disistima personale espressa in modi grossolani e non supportata da valutazioni scientifiche e/o da dati di letteratura.

Indipendentemente dalle posizioni politiche e da interessi personali o di categoria, in un momento se non grave pur sempre critico per la nostra Nazione, esprimiamo la necessità che il Suo ministero si adoperi affinché univoci criteri per il trattamento dei pazienti COVID 19 vengano applicati quanto prima. Chiediamo pertanto che il Ministro metta a disposizione tutti i mezzi necessari per identificare ed applicare criteri standardizzati di ricovero e cura in tutto il territorio Nazionale.

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