giovedì 12 novembre 2020

BYOBLU /DAVVEROTV --- Stefano Scoglio:"REGIME DEL TERRORE, ECCO COME GONFIANO IL NUMERO DEI POSITIVI".


“I tamponi sono inaffidabili al 100%, perché il virus non è mai stato isolato”, è la tesi sostenuta, sulla base di prove scientifiche, dal dottore Stefano Scoglio in una precedente intervista su Byoblu che ha ricevuto più di 315 mila visualizzazioni su YouTube e che continua a essere condivisa e a circolare sul web.

I tamponi con la sequenza genica inviata dai cinesi

A distanza di un mese circa, Stefano Scoglio torna su Byoblu per spiegare una sua nuova ricerca sui tamponi nasofaringei.
“Esistono oltre cento tipologie di tamponi, nessuna delle quali verificata e validata e di cui nel 99% dei casi non si sa nemmeno quale sequenza genica ci sia dentro”. “Uno dei tamponi maggiormente utilizzati è basato unicamente sulla sequenza computerizzata inviata dai laboratori cinesi, lo hanno ammesso i ricercatori dell’équipe tedesca di Drosten”, ha detto il dottore Scoglio.
Anche volendo ammettere che il virus sia stato isolato,
il sistema non funziona ed è creato in modo tale da far aumentare il numero dei positivi”, sostiene Scoglio.

Il sistema adottato fino allo scorso aprile

Fino allo scorso aprile, i tamponi cercavano tutti i geni (cioè il gene E, il gene N, e il gene RdRp2), questo sistema era un argine a una crescita smisurata del numero dei positiviUn soggetto esaminato era infatti considerato positivo solo se il test rilevava tutti e tre i geni. Del resto, osserva Scoglio, “se il virus fosse davvero presente nell’organismo umano, dovrebbero essere trovati tutti e tre i geni”. Solo in questo caso il virus potrebbe ritenersi integro e capace di infettare.

Il nuovo sistema che fa aumentare il numero dei positivi

Dal 2 aprile scorso, a seguito di una circolare del Ministero della Salutela rilevazione anche di un singolo gene target di SARS-Cov2 viene interpretata come esame positivo. “Se si fosse mantenuto l’approccio originario, quasi sicuramente la massa di positivi asintomatici che abbiamo oggi non ci sarebbe stata”.
La giustificazione addotta dal Ministero è che nelle zone rosse, cioè nelle aree di massima circolazione del virus, non c’è più bisogno di trovare tutti e tre i geni, ne basta uno solo. “Da un punto di vista scientifico, è una follia”, osserva Scoglio, “perché nelle zone di massima circolazione dovrebbe semmai essere più facile trovarli tutti e tre i geni”.

Il problema legato ai cicli di PCR

A tutto ciò si aggiunge il problema legato ai cicli di PCR. “I maggiori esperti al mondo sostengono che il massimo di cicli che dovrebbero effettuarsi per avere un risultato significativo è di venti/trenta. L’Istituto superiore di sanità di Francoforte ha stabilito che qualsiasi tampone che utilizzi più di 25 cicli di PCR è nullo e non deve considerarsi”. “In Italia, invece, secondo documenti dei laboratori di analisi in mio possesso”, rivela Scoglio, “fanno oltre 32 cicli di PCR e in alcuni casi anche 50”. In questo caso “il risultato è spazzatura e non dovrebbe avere alcun significato scientifico”. Oltre i 30 cicli i risultati dovrebbero essere automaticamente negativi. “Se si mettesse la regola di buon senso per cui oltre i 30, massimo 35 cicli di PCR, i risultati sono negativi (come sostenuto anche dal professore Massimo Clementi, primario di microbiologia del San Raffaele di Milano), la pandemia sarebbe finita domani”.

La risposta di Scoglio ai controllori di fatti

Gli autonominati controllori di fatti di Facta news si sono scagliati contro le osservazioni scientifiche del dottore Scoglio, etichettandole come “ipotesi complottiste”. A loro, che sposano sempre le tesi dominanti del pensiero unico, Stefano Scoglio ha risposto con una dettagliata nota pubblicata anche sulla sua pagina facebook.


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