Salta l'ipotesi del coordinatore del Cts come commissario alla sanità calabrese. Respinte le sue richieste.
Non sarà Agostino Miozzo il nuovo commissario alla Sanità in Calabria. A sorpresa, dopo quella di Giuseppe Zuccatelli e dell’ex rettore della Sapienza di Roma Eugenio Gaudio, stamattina è saltata anche la nomina dell’attuale coordinatore del Comitato tecnico scientifico, data per certa per due giorni.
Tre le condizioni poste dal medico sessantasettenne - in pensione dal primo ottobre - e sulle quali la trattativa, in corso fino a ieri sera, si sarebbe inceppata, facendo sfumare la nomina.
A quanto risulta ad HuffPost, Miozzo avrebbe chiesto poteri in deroga in caso di inerzia degli uffici, di tornare in servizio e di poter avere al suo fianco una squadra composta da più di venti persone, vista anche la delicatezza della missione da svolgere.
Chirurgo specializzato in ginecologia, alle spalle una lunga esperienza nella cooperazione internazionale e braccio destro di Guido Bertolaso in Protezione Civile, dall’inizio dell’epidemia Miozzo è alla guida del Cts.
A volerlo a capo della Sanità in Calabria, commissariata da oltre dieci anni, sarebbe stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che proprio sul nome di Miozzo avrebbe inteso chiudere la querelle apertasi circa un mese fa, con la cacciata di Saverio Cotticelli.
Ma non sarà così. Le garanzie chieste da Miozzo non sono state accettate. E così il coordinatore del Cts, nelle ultime settimane diventato il protagonista della battaglia per la riapertura delle scuole, non sarà il nuovo commissario alla Sanità in Calabria. Nei giorni scorsi, finita al centro dei veti incrociati tra Pd e Cinque Stelle, era sfumata anche la nomina del direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda. Chi sarà il prossimo candidato?
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