venerdì 27 novembre 2020

Covid 19: perché in Germania si muore di meno? E' proprio così? --venerdì, novembre 27, 2020 Covid 19

 

Il post a firma del Dottore Carlo Proietti che segue è di grande valore - scientifico e umano - perché fa quello che noi profani tanto ameremmo veder fare dagli "esperti" che impestano le tv e i social: guarda i numeri, ci ragiona su, e da spunti per capire. Dalla lettura  e dall'analisi di questi numeri, sembrerebbe proprio che ci sia qualcosa di anomalo, perciò occorre che la politica se ne occupi nel modo giusto. Facendo lavorare la scienza per trovare risposte e finanziando le parti di Servizio Sanitario nazionale che ne hanno bisogno. Magari andando a copiare le esperienze che funzionano. Non smettiamo di perorare questa causa e di sperare in un ravvedimento.
 (Proff.re M. Turigliatto.

COVID 19: Italia vs Germania, cosa ci dicono i dati?

Si parla molto di come il Covid19 colpisca in modo differente nei vari Paesi e come abbia letalità differente. Basta un momento di riflessione per capire che, in Paesi molto differenti, la capacità di individuare i casi di positività al SARS-Cov-2 è molto differente. Ed è altrettanto facile capire che dove l’assistenza sanitaria è carente e/o non garantita a tutti, anche i casi di morte la cause possono non essere individuate con certezza. Anche la capacità di contare i casi ed i morti può essere molto differente e la tempestività nel raccogliere i dati e produrre informazioni varia molto anche tra Paesi simili ed “avanzati” 

Queste osservazioni, relativamente semplici, sono considerate fastidiose da gran parte di chi cura l’informazione, perché oggi prevalgono esigenze di semplificazione e prevale la ricerca/confezionamento di notizie che “buchino lo schermo”. SI diffondono messaggi semplici, che generano emozioni. E, sovente, che avvallano la propria visione del mondo ed i propri interessi.
Così, qualcuno confronta l’epidemia di Covid19 con l’Asiatica o con la Cinese, senza chiedersi come fossero stati prodotti allora i dati sull’incidenza e sulla mortalità.

Indipendentemente da speculazioni di bassa lega, è sempre più diffusa la sensazione che in Italia non sia andato tutto per il meglio, se ci confrontiamo con altri Paesi. In realtà è semplice vedere che, se ci confrontiamo con altri grandi Paesi europei, la situazione è abbastanza simile. Se però ci confrontiamo con la Germania, ci sono differenze macroscopiche che è opportuno conoscere meglio.
Per l’Italia si possono utilizzare i dati pubblicati nel report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità su Epicentro (www.epidentro.iss.it) mentre per la Germania dati analoghi del Robert Koch Institute presentati su https://de.statista.com/

Se si effettua un confronto sommario risulta che in Germania il Covid19 ha avuto una frequenza minore (i tedeschi sono quasi 83 milioni, gli italiani poco più di 60 milioni) ed anche il numero di morti è molto inferiore. Sempre guardando questi numeri, ricaviamo che la letalità (apparente) in Italia è 2,4 volte quella tedesca.

Tabella 1: Confronto grezzo tra Italia e Germania (18 -19 novembre 2020) 

All’inizio della primavera la Germania ha però dichiarato che contava solo i morti causati dal Covid19, attribuendo a malattie concomitanti altri decessi per i quali si considerava prevalente il ruolo appunto di "malattie concomitanti"
Si può discutere l’opportunità di seguire differenti criteri nella classificazione dei decessi ed un’analisi dei decessi basata su rilettura delle cartelle cliniche è sicuramente opportuna. Sommariamente, i report dell’ISS da cui risultano i sintomi e le complicazioni che portano al decesso danno l’impressione che è sicuramente necessario approfondire questo tema a fini scientifici, ma che l’attuale dibattito su “morti per“ e “morti con” allontana dalla comprensione di quanto sia accaduto e accade..
In ogni caso, se due Paesi decidono di seguire dati differenti, ogni confronto diventa aleatorio. Ed anche altri dati reperibili nel Web presentano distribuzione dei casi e dei morti con suddivisioni sicuramente interessanti, ma che li rendono poco confrontabili con i dati italiani.

Nel fare un confronto, possiamo anche ipotizzare che le strategie di ricerca dei casi possano avere portato a differenze nelle quote di casi identificati. Mentre i dati italiani sono disaggregati per classi di età decennali, i dati tedeschi sono disaggregati con differenti classi di età, per cui si può fare un confronto specifico solo per 3 macro classi di età.

Tabella 2: Germania: Casi per Classe di età (19 novembre 2020) 

Tabella 3: Italia: Casi per Classe di età (18 novembre 2020) 

Con questa premessa si possono sommariamente confrontare anche i dati presentati da Germania e Italia con classi di età differenti.

Tabella 4: confronto numero di casi di Covid19 per gruppi di età. 

Si conferma quindi che in Germania il contagio si è proporzionalmente più diffuso tra i giovani e si può stimare che, fino ai 34 anni, in Germani il contagio interessi in proporzione un 10% di soggetti in più.
Però, se calcoliamo i tassi di incidenza (casi per 100mila abitanti) risulta che il tasso grezzo italiano è 1,6 volte quello tedesco. Se poi confrontiamo le 3 macro classi di età, i tassi di incidenza sono sempre superiori in Italia rispetto alla Germania, con una differenza che cresce con l’età: di 1,46 volte per le persone fino a 60 anni, di 2,16 volte per la classe di età da 60 a 79 anni e di 2,57 volte per gli over 80.

Tabella 5: confronto dei tassi di incidenza per classi di età. 


Le tabelle 6 e 7 riportano il numero di decessi (e la relativa percentuale sul totale) per classe di età e genere in Germania e in Italia

La proporzione di decessi, in Germania (sul totale dei decessi) fino ai 39 anni è dello 0,45%. In Italia la proporzione è dello 0,25%.
Dai 40 ai 59 anni la situazione nei due Paesi è estremamente simile, mentre i casi tra i 60 e 79 anni in Germania costituiscono il 29,15% contro il 35,38% dell’Italia
Per gli over 80 i decessi in Germania costituiscono il 65,95% del totale, contro il 59,96% dell’Italia.

Tabella 6: Germania: Morti per Classe di età (19 novembre 2020) 

Tabella 7: Italia: Morti per Classe di età (18 novembre 2020) 

Se confrontiamo la letalità (rapporto tra numero di decessi e numero di casi) dobbiamo ricordarci che si tratta di una letalità apparente, in cui il numero di decessi è confrontato con il numero di casi individuato.
Dal confronto tra Germania e Italia (tabella 8) risulta che per entrambi i generi e per tutte le classi di età, la letalità cresce con l’età e che è sempre significativamente superiore in Italia.

Tabella 8: letalità apparente per classe di età in Germania ed in Italia 

Inaspettatamente il rapporto tra letalità (apparente) italiana e tedesca è superiore tra i giovani (> 3 volte) rispetto agli anziani over80 (maggiore 1,5 volte). E’ difficile ipotizzare una minore efficacia delle cure per i giovani in Italia e si dovrebbe ipotizzare un ritardo nell’accesso alle cure per i giovani rispetto agli anziani.
I dati potrebbero invece essere coerenti con l’esclusione della causa di morte Covid19 in Germania, quando coesistono altre malattie. Fattore più eclatante tra i giovani. Ma la letalità apparente potrebbe essere determinata anche da diverse strategie di ricerca dei casi (che portano a denominatori differenti)
Che la differenza di letalità sia superiore per le classi di età più basse potrebbe quindi essere coerente con l’”ipotesi” che in Germania si tende ad attribuire maggiormente la causa di morte a patologie concomitanti; tra i giovani la patologie grave concomitante “spicca” più che tra gli anziani e questo potrebbe essere una (con)causa del fenomeno.

I tassi di mortalità (numero di morti per 100mila abitanti) sono determinati dall’incidenza e dalla letalità della malattia.
Se confrontiamo i tassi di mortalità, abbiamo un tasso di 15,1 / 100.000 in Germania, contro un tasso di 75,5 in Italia, dunque 5 volte superiore.
La differenza dei tassi di mortalità è sempre dell’ordine delle 5 volte per la popolazione sotto i 60 anni e sale a 6 volte per la classe di età dai 60 ai 79 anni.
Per gli over80 la mortalità italiana è 4,3 volte superiore.

Tabella 9: confronto dei tassi di mortalità per classi di età. 
 

Conclusioni.

Questo confronto tra dati italiani e dati tedeschi non intende fornire risposte, ma vuole aiutare a formulare domande. Tendendo a mente i limiti dei dati si può dire che:

✗ in Germania l’epidemia di Covid19 risulterebbe aver minore intensità rispetto all’Italia.

✗ In Germania una maggiore proporzione di casi interessa le classi di età più giovani. La classe di età 0 – 59 mimetizza questo dato, ma i dati di dettaglio, pur non potendo essere puntualmente confrontati, confermano questo fatto.

✗ Peraltro i tassi di incidenza tra le persone sotto i 60 anni in Italia sono superiori che in Germania; inoltre il rapporto tra il tasso di incidenza italiano e quello tedesco cresce con il crescere dell’età. In Italia gli anziano malati sono molto più dei coetanei tedeschi, mentre per i giovani la differenza è minore.

✗ La letalità (apparente) in Italia è 2,8 volte quella tedesca. è molto superiore in Italia, ma il rapporto tra mortalità italiana e tedesca è peggiore per le classi di età inferiori e si riduce per le classi di età superiori.

✗ Anche la proporzione dei casi (sul totale) tra i giovani è maggiore in Germania rispetto all’Italia. In realtà solo per la classe di età 60 -79 la proporzione di morti è superiore in Italia.

✗ I tassi di mortalità sono sempre superiori in Italia, ma per gli over80 il rapporto tra dato italiano e dato tedesco descrive una minore differenza.

Se confrontiamo la mortalità generale del 2020 con quella del 2019 per la Germania e con il valore medio dei 4 anni precedenti per l’Italia si osserva quanto segue:

Tabella 10: Mortalità generale di Germania e Italia rapportata con gli anni precedenti 

In Germania nei primi 8 mesi del 2020 si osserva una variazione modesta del 1,0% che sale al 1,3% se escludiamo i primi 2 mesi dell’anno in cui non era ancora cominciata l’epidemia (N.B.: in questi 2 mesi la mortalità era inferiore all’anno precedente) .
In Italia si osserva un aumento del 8,6% della mortalità, che sale al 15,1% escludendo i primi 2 mesi dell’anno.
I dati confermano il diverso impatto dell’epidemia e fanno escludere un ruolo significativo dei possibili diversi criteri di classificazione.
Queste differenze devono porre serie domande relativamente alle cause.
Le più richiamate sono;


✗ Maggiore disponibilità in Germania di posti letto in terapia intensiva e distribuzione più capillare sul territorio

✗ Maggior numero di posti letto ospedalieri generici in Germania

✗ Maggior quantità di personale sanitario e in particolare di personale infermieristico sul territorio.

✗ Diversa speranza di vita per Tedeschi ed Italiani, in Germania è di 80,99 anni ed in Italia 83,24 anni. (gli Italiani dai 55 ai 74 anni percentualmente sono un 1,19% in più e gli over 75 sono uno 0,45% in più). 

✗ Speranza di vita in buona salute; in Italia 66,8 aa per gli uomini e 66,9 aa per le donne contro un dato tedesco di 65,1 aa per gli uomini e 66,3 aa per le donne.

✗ Maggiori effetti dell’inquinamento atmosferico in Italia che favoriscono complicanze polmonari e circolatorie.

dott.re Carlo Proietti , 26 novembre 2020

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