venerdì 6 novembre 2020

L'AntiDiplomatico - Momenti di inaspettata verità. Giorgia Meloni e il Venezuela: "L'Italia pretenda il disarmo delle milizie armate di Guaidò"

 


PS: Ecco come vorrei che i politici italiani( ?!?!  ) si comportassero nella politica internazionale. Non facendo ..."un tipo calcistino"...ma sostenendo la ..."verità"...senza cercare un eventuale sostegno..."se poi vai a Governare o se Governi già"...Brava Signora Giorgia Meloni...continui, ci sono tantissimi casi come questo nella politica internazionale.

umberto marabese

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Con Lia Quartapelle che annuncia una risoluzione del suo partito che impegni l'Italia "a impedire le elezioni parlamentari in Venezuela", il Pd, come sempre, tocca il punto più basso del panorama politico italiano. Ma all'evento degli ultimi degli autoproclamati per il golpista Guaidò, al Senato della Repubblica italiana, praticamente tutti i partiti hanno voluto mettere il loro sigillo sull'ennesima infamia contro la sovranità, indipendenza e autodeterminazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

 

Eppure le frasi shock della Quartapelle non sono la cosa che più ci hanno fatto trasalire dalla sedia. Sul finale della conferenza stampa - alla presenza lo ripetiamo di tutti i partiti ad eccezione di Leu - la sovranista a stelle e strisce che si vantava negli Stati Uniti di aver (loro si) obbedito ai padroni di Washington in una fase in cui il governo Conte 1 prendeva una posizione dignitosa sul golpe in atto in Venezuela, si lascia sfuggire la verità. 

Ascoltate bene cosa dice Giorgia Meloni.



Ascoltatelo in loop:

 «Noi chiediamo che l’Italia pretenda, in seno al Gruppo di Contatto, il disarmo immediato dei gruppi paramilitari e delle milizie armate di Guaidò».


Dopo anni e anni di fake news, narrazioni distorte e mendaci, disinformazione a tutto spiano, finalmente dalla bocca di Giorgia Meloni, esponente di punta della destra italiana filo-atlantica, ascoltiamo una verità, pur coscienti che si tratta di un errore. Di uno scherzo della storia che emerge con tutta la sua forza dirompente. 

E non è finito qui. Perché, nei 10 secondi memorabili di verità, la sovranista a stelle e strisce ha chiesto il disarmo dei gruppi armati "di stati terzi", con chiaro riferimento sempre involontario ai gruppi terroristici e paramilitari che dalla  Colombia vengono fomentati, armati e finanziati dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, nel tentativo vano di rovesciare l'ordine costituzionale e la sovranità del Venezuela. I gruppi terroristici e paramilitari di Guaido' e dall'esterno, come sottolinea correttamente anche se con un lapsus Giorgia Meloni, sono responsabili da ultimo dell'attacco terroristico alla principale raffineria del paese. Chiaramente nel silenzio dei media "liberi" e dei partiti che vogliono esportare una democrazia, quella a stelle e strisce, che mostra il suo spettacolo più triste e farsesco proprio in queste ore.

I gruppi paramilitari del golpista Guaidò, come sanno bene i lettori de l'AntiDiplomatico, sono gli stessi coinvolti nel piano ‘La Salida’ del 2014. Proteste violente ideate e fomentate dall'oppositore Leopoldo López, attualmente fuggiasco in Spagna, dove l’autoproclamato presidente da operetta Juan Guaidò partecipava attivamente ai disordini. In un video pubblicato sui social network leader si può vedere il dirigente oppositore che oggi dice di cercare la "democrazia" e la pace in Venezuela, direttamente coinvolto nelle proteste, assolutamente non pacifiche o democratiche che causarono morti, feriti e danni alle istituzioni e strade pubbliche in tutto il paese. Oggi lo vediamo sempre compunto in giacca e cravatta, mentre nel video in questione indossa un casco e maschera antigas. "Ricordo che nel 2007 abbiamo proclamato: 'Studenti!' Adesso, gridiamo, 'Resistenza! Resistenza!'", afferma Guaidò impegnato nelle proteste violente.




Che il golpista venezuelano, totalmente nel dimenticatoio nel paese e abbandonato dagli stessi padroni degli Stati Uniti, rappresenti ancora in Italia un riferimento tale da organizzare una conferenza stampa in Parlamento, rende incredulo lo stesso Juan Guaidò. Mai particolarmente sagace, il golpista venezuelano non nasconde la sua sorpresa nel dover proseguire la sua opera teatrale in un palcoscenico così prestigioso. Opera teatrale che per fortuna, ogni tanto, regala momenti di inaspettata verità.

La Redazione


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