Devo all’amico Gianluca Marletta il clamoroso accostamento: i terroristi islamici che festeggiano la caduta di Trump sventolando le bandiere stelle e strisce, perché contano che Biden tornerà a fornire aiuti, armi e stipendi come prima; e Gentiloni che si congratula, come l’ISIS, per la “vittoria” dell’anti-Trump..
Gentiloni ha un motivo tutto personale per abbracciarsi da solo: con Renzi, di cui è stato ministruccio degli esteri, Gentiloni era “attenzionato” all’Attorney General di Trump, William Barr per lo Spygate : il concreto sospetto che abbiano collaborato con i democratici – specificamente con Obama, il loro idolo e Killary, la loro ninfa egeria nel complotto per sabotare la campagna elettorale di Donald Trump nel 2016 insieme ai servizi di Australia e Regno Unito, creando dal nulla le “prove” false per accusare The Donald di essere un burattino di Putin.
E’ la complicata vicenda di cui fu artefice anche Joseph Mifsud il professore ebreo-maltese della Link University, l’università privata fondata da Vincenzo Scotti, il quale si finse un agente russo per incastrare G. Papadopulos, l’ingenuo attivista della campagna elettorale di Trump nel 2016, vicenda in cui fu incastrato anche Giulio Occhionero, con false accuse .Il guaio era che Papadopoulos, che sulla vicenda ha scritto un libro, si è dichiarato pronto a testimoniare contro Renzi e Gentiloni, e tutta la trama rischiava di concludersi con gravissime incriminazioni in una inchiesta americana – che adesso invece non avverrà più, o sarà ritardata con gran sollievo del conte Silverij di Filottrano. Si dice infatti che sia stato fatto in fretta kommissario europeo per l’economia, di cui non capisce una cippa, per proteggerlo con lo scudo dell’immunità penale di cui godono gli euro-oligarchi.
Come scrive Gianluca Marletta nella riflessione che accompagna le immagini,
“…IL TEMPO DEGLI ORCHI E’ GIUNTO”
Nella foto in basso a sinistra, potete ammirare la bandiera del sedicente “Esercito siriano libero” (al secolo, i tagliagole di Al Qaida in Siria) sventolare alla festa per l’elezione di Biden.
Si, c’erano anche loro, insieme a BLM, LGBT e compagnia cantante, a celebrare il trionfo di Sauron.
Ora, visto che NON sono mai stato trumpiano e sono “vergin di servo encomio”, credo di potermi permettere, in queste ore, una riflessione a caldo sul tramonto del funambolico tycoon senza essere tacciato di faziosità.
Nel concreto, Trump era ed é un pragmatico palazzinaro, un uomo d’affari; ma, proprio per questo, non è mai stato un’ideologizzato. Quando é diventato Presidente, quattro anni fa, a fronte di una ‘Killary’ Clinton che minacciava guerre a tutto l’universo “per esportare la democrazia”, il tycoon volava basso e concreto. Di fatto, in questi quattro anni, si è generalmente smarcato dalle varie lobby che appestano gli States dando ad intendere, in alcuni casi, di potere o voler fare una sua politica più o meno “libera”.
Le uniche lobby con le quali ha dovuto giocoforza scendere a patti (di fatto, un’assicurazione sulla sua stessa vita) sono quelle che fanno capo a Tel Aviv e a Riad – specie per tramite dell’inquietante genero Jared Kushner – ma anche a questi poteri, al netto di alcuni gesti mediaticamente clamorosi e di qualche carognata (tipo l’assassinio di Suleymani), non ha certo concesso la pioggia di sangue e di guerre da essi auspicata.
Del resto, in quattro anni, Trump ha minacciato decine di guerre ma, in concreto, non ne ha fatta neanche una (confrontare questi dati con quelli del precedente Presidente e Premio Nobel per la Pace, Obama).
Ed ecco perché, in questo giorno di festa, in piazza sono scesi anche i tagliagole di Al Qaida (orfani di Obama e della Clinton, ma che sperano adesso di recuperare il tempo perduto); e festeggiano insieme a Paolo Gentiloni (che fra poco potrà mettere le mani sui tanto desiderati “risparmi degli italiani”), e alle varie Legioni di Orchetti e Goblin fautori dei più bizzarri diritti e dei più balzani capricci.
E’ il tempo degli Orchi quello che si apre adesso. Trump, forse suo malgrado, è stato un piccolo ostacolo alle loro aspirazioni e per questo vi ha regalato altri quattro anni di tempi passabilmente “umani”, nonostante tutto relativamente tranquilli.
Adesso scordateveli questi tempi, scordatevi i praticelli verdi della vostra Contea che credevate intoccabili e non illudetevi di trovarvi la pace. Certo, chi ha letto Tolkien sa che il “tempo degli Orchi” in fin dei conti dura poco, e che alla fine “non é che una cosa passeggera quest’ombra”. Si, é una cosa passeggera, ma non è una passeggiata: non lo è per noi, piccoli Hobbit, che stiamo quaggiù.
Ad ognuno, da oggi in poi, la sua parte piccola o grande nella storia che gli é destinata; senza dimenticare che, più importante delle vicende del mondo e del loro inevitabile e drammatico epilogo, conta sempre il Vero, il Reale, com’è il sole che brilla in una Domenica di novembre a Roma. Non dobbiamo MAI dimenticare lo splendore del sole…
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