Da leggere ANCHE l’intervista a Bagnai del 2018:
Alberto Bagnai: “Il PD ha distrutto l’economia. I disoccupati sono almeno il triplo”
“Le forze economiche che sostengono il PD non vogliono che scenda la disoccupazione, perché ciò che abbassa i salari aumenta le rendite. Il PD è il partito della rendita. Comprendendo sottoccupati e scoraggiati, l’Italia è in testa alla classifica sulla disoccupazione”
Renzi ha detto che lei è un pericoloso estremista che vuole sfasciare tutto.
….La mia candidatura è stata commentata dagli avversari politici come la dimostrazione del pericoloso estremismo della Lega. In particolare perché secondo i miei avversari politici io sarei uno che vuole sfasciare l’Europa. È divertente notare che immediatamente dopo, Toni Negri, forse leggermente più estremista del sottoscritto, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair nella quale auspicava che Bruxelles prendesse le redini del governo italiano. È la dimostrazione che esiste un provato estremismo tra i sostenitori del progetto europeo. Progetto che studiosi autorevoli come Vladimiro Giacchè, Luciano Barra Caracciolo e Giuseppe Guarino hanno dimostrato come sia incompatibile con la nostra Costituzione. Non a caso gli avversari che mi danno dell’estremista sono quelli che hanno cercato di cambiare La Costituzione...
Da questo punto di vista i conti tornano. Per quanto riguarda l’estremismo: nessuno vuole la guerra e nessuno vuole sfasciare alcunchè. Studi come quello del Fondo monetario internazionale dimostrano che da quando siamo nell’eurozona è in atto una disgregazione delle strutture economiche dei paesi. Nel senso che l’euro avvantaggia i paesi forti e svantaggia quelli deboli. È assolutamente moderata e prudente la posizione di Salvini che si pone il problema di cosa fare ove mai uno scenario di disgregazione dell’eurozona non venisse arrestato. Quello che può arrestarlo, come dice Stiglitz, sarebbe la volontà politica dei paesi del centro dell’Europa di cooperare con la periferia dell’Europa. Ma vediamo ogni giorno di più che questa volontà non c’è. E anzi vediamo che Bruxelles si prepara a un’ulteriore stretta sul sistema bancario che rischia i metterci definitivamente in ginocchio, cosa di cui il nostro attuale governo pare essere inconsapevole. Questo non è essere moderati e prudenti, è essere estremisti: l’estremismo del mercato, l’estremismo del pensare che affidandoci totalmente ai mercati finanziari loro sapranno cosa fare di noi. E infatti lo sanno: carne di porco.
Renzi e il governo PD portano avanti questo tipo di disegno piegandosi ai diktat di Bruxelles?
È un dato oggettivo che ho analizzato nel mio blog in un post intitolato Renxit (uscita da Renzi): i governi a guida PD o quelli tecnici sostenuti dal PD hanno portato avanti il programma contenuto nella lettera della Banca centrale europea dell’agosto 2011. Tutto quello che la Bce chiedeva, punto per punto, è stato fatto. Ad eccezione di modificare la costituzione, lì non ci sono arrivati per il voto del dicembre 2016. Hanno fatto la riforma che rende più stringenti le regole di bilancio, introducendo il pareggio di bilancio in Costituzione. Hanno abolito strati amministrativi intermedi come le province, anche se in modo pasticciato creando confusione. Sono intervenuti ulteriormente sul sistema pensionistico, con la riforma Fornero. Hanno rivisto le norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, col Jobs Act. Queste misure sono state chieste dall’Europa 7 anni fa e dopo 7 anni vediamo quello che hanno prodotto: un disastro, un deserto nell’economia italiana. Questa agenda era sbagliata, perché impedisce allo Stato di avere quegli ammortizzatori che consentono di intervenire quando c’è bisogno di sostenere l’economia in caso di crisi.
[….]
Nel suo blog scriveva che i dati reali della disoccupazione sono molto più alti: sommando disoccupati, scoraggiati e sottoccupato si sfiora il 40%, saremmo in situazione peggiore rispetto a Grecia e Spagna. Ma in televisione ci raccontano che la disoccupazione diminuisce e che c’è la ripresa, gli elettori cosa devono pensare?Salvini dice che lui vorrebbe un paese normale. Una mia definizione di paese normale: quello in cui viene considerato occupato solo chi guadagna abbastanza da mantenere se stesso e la famiglia. Io sono nato in un paese normale: a quel tempo lavorava solo mio padre, poi mia madre quando siamo cresciuti ha voluto dedicarsi a un’attività lavorativa, ma l’ha fatto per scelta, non perché costretta dalla fame. Adesso se non hai almeno due lavori non puoi mantenere una famiglia, e a volte non bastano nemmeno a mantenere un figlio. Le statistiche non sono truccate, si tratta di criteri statistici condivisi a livello europeo, ma come ho dimostrato nel post di agosto, l’Eurostat ha preso una decisione diversa rispetto a quanto avviene negli Stati Uniti, dove il Bureau of labour statistics (ufficio di statistica del lavoro) riporta sei definizioni del tasso di disoccupazione. La più ampia considera disoccupati anche i lavoratori che hanno un part time involontario, cioè coloro che vorrebbero lavorare a tempo pieno ma non gli è consentito, e anche i lavoratori scoraggiati, coloro che non risultano disoccupati perché non stanno cercando un lavoro avendo rinunciato a cercarlo. Se si adotta questo criterio, l’Italia è in testa alla classifica della disoccupazione.
Le stime ufficiali della disoccupazione, fornite dal governo per tranquillizzarci, sottostimano molto il fenomeno: i disoccupati veri, coloro che non mantengono una famiglia col proprio lavoro, sono circa il triplo di quello che ci viene raccontato. E lo sono in conseguenza di una serie di riforme che hanno precarizzato il mercato del lavoro. Se sei in un sistema nel quale l’aggiustamento macroeconomico deve avvenire con l’abbassamento dei salari, perché il valore della moneta rispetto a tuoi partner commerciali è 1 a 1, essendoci l’unione monetaria, devi rassegnarti ad avere più disoccupati. Il PD è il partito che genera disoccupati, il partito della disoccupazione.
(Il resto si legge qui:
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