La Camera del Lavoro lancia un appello: no alla violenza
torino
Con un corteo, che parte alle 9,30 da Porta Susa e si conclude in piazza Castello, la Cgil torinese partecipa allo sciopero generale di otto ore per il lavoro e i diritti in una situazione di grave crisi economica. Sarà una manifestazione che si rivolge ai cittadini con decine di striscioni colorati con scritto «+ Welfare - disuguaglianze», «+ Lavoro dignitoso precarietà», «+ Lavoro cassa integrazione», «+ Contrattazione - arbitrio». Saranno anche distribuite 2 mila rosa - spinate nella notte da 15 militanti - con un cartellino con scritto «Per un futuro senza spine». La Camera del Lavoro lancia un appello a tutti i partecipanti: tutti sono ben accetti purché non tengano atteggiamenti violenti e antidemocratici. Al corteo ci saranno anche gli studenti mentre l’area antagonista si ritrova in piazza Arbarello. Non possono scioperare, invece, i lavoratori dei trasporti del Gtt perché la commissione di garanzia ha revocato la convocazione dell’astensione. Protesta la Filt-Cgil: «Si tratta di un atto di imperio, una forzatura a cui siamo contrari».
PS: Il "diritto allo sciopero" è scritto sulla nostra carta Costituzionale: punto e basata!
Quello che mi permetto di rinfacciare alla dirigenza CGIL la non conformità di tale strumento quando il quadro politico nazionale cambia. Quasi da togliere l'articolo della Costituzione quando governiamo "noi"; uso esagerato quando governano"loro".
Perchè, dirigenza CGIL?
E pensare che, tolto questo ultimo tempo del'ottocentesco Marchionne, tutte le malefatte contro il mondo del lavoro le abbiamo fatte "noi": dal 1992 all'era di Amato con l'accordo con i sindacati del 31 luglio per evitare proteste deilavoratori ormai in ferie, per arrivare all'innalzamento dell'età pensionabile e la "truffa" del TFR con la coppia Damiano-Ferrero.
Comunque difendero "sempre il diritto allo sciopero" magari anche contro i Sindacati stessi!
Un saluto da Umberto Marabese
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