venerdì 13 maggio 2011

"Patto per la crescita", la svolta moderata della CGIL.

gcremaschidi Giorgio Cremaschi
Patto per la crescita. Questo è il titolo con cui è stato annunciato dalla stampa il documento votato poi a maggioranza dal direttivo della Cgil. La sintesi, per quanto brutale, chiarisce il senso negativo di questa scelta. La Cgil fa propria la priorità della “crescita”, sulla quale si stanno orientando non solo le posizioni della Confindustria, ma tutta la politica economica dell’Unione Europea, del sistema bancario, del Fondo monetario internazionale. E’ una scelta profondamente sbagliata che, al di là delle cautele e delle attenuazioni di circostanza, accetta che la crisi possa essere affrontata con il rilancio dell’attuale modello di sviluppo. Tutti vogliono la crescita, ma la crescita di che? Quella dei salari, quella dei diritti sociali, quella dell’area dei beni comuni e dell’economia sottratta a una produzione di massa che distrugge tanto la salute delle persone quanto quelle del pianeta, oppure la crescita del Pil secca e brutale?.......
continua......http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/05/13/

PS: questa era la prova di appello. Il Direttivo della CGIL ha ignorato lo sciopero generale e le sue istanze ed ha cucinato una pietanza la più gradevole possibile alla Marcegaglia ed ai suoi cani di guardia Bonanni ed Angeletti. La CGIL non è più recuperabile alla giusta causa dei lavoratori come già avvenne nel 1926 con Rigola e d’Aragona che si consegnarono a Mussolini. Qualcuno della Fiom spero Cremaschi o Landini facciamo come fece Bruno Buozzi nel 1926. Ricominci la CGIL da un altro punto. Mandi questa struttura faraonica ricca e impigliata nella confindustria per mille fila al diavolo. Il tempo è quasi scaduto. O si esce o si resterà prigionieri per sempre nella trappola neoliberista della triade.
Saluti da Umberto Marabese

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