mercoledì 18 maggio 2011

Opere pubbliche o sconto sulla "Tassa rifiuti"?

Oggi prima del pranzo, al rientro della giornaliera passeggiata in bicicletta e dalla solita accalorata discussione in Piazza 66 Martiri a Grugliasco, ho trovato la lettera con la quale pagare la TIA che sta per Tassa Igienica Ambientale = tassa rifiuti. Importo, per tre persone 169,97€ pagabili in quattro rate.
Ricordo, per chi non lo sa, che tre anni fa la Corte Costituzionale dichiarò che, nelle tariffe per i rifiuti, “non si doveva pagare l’IVA”, anzi, doveva essere ritornata al cittadino almeno per  sette anni di arretrati. E dopo quella sentenza?
In realtà, con salti mortali linguistici - economici da parte dell’Amministrazione e CIDIU, abbiamo continuato a pagare e corrispondiamo tuttora. Continuiamo a pagarla con più l’aumento annuo dell’ISTAT(?) nonostante la raccolta di centinaia e centinaia di firme per la restituzione del “maltolto”. Infatti, per la mia famiglia, tre persone, +3,25€ rispetto all’anno scorso. Perché questo preambolo?
Ieri sera in Comune, la Commissione Urbanistica ha spiegato dove e come saranno spese le “compensazioni ambientali” che il TRM (inceneritore) ci riconosce, ben 7.260.00€, si avete letto bene!
Si è parlato di progetti di piste ciclabili, di restauri di una Cappella fatiscente, di passerella sopra Cso Allamanno, ecc. e sono state proprio queste enormi entrate-spese che escono per progetti che potrebbero andare bene, ma che alla situazione economica attuale dei grugliaschesi e del Comune, sembrano proprio uno schiaffo in faccia alla povertà più o meno pesante. Per questo, dal mio blog lancio una proposta ai cittadini di Grugliasco e non, che mi onorano della loro giornaliera presenza:
compensazioni ambientali 7.260.000€ : 13.000 famiglie in Grugliasco =  558,4 : 17(il 10% della tariffa media per famiglia) = 32,8 significa che uno sconto del 10% annuo per ogni famiglia di Grugliasco, lo sarebbe per 32, 8 anni!
Io sostengo che non sarebbe una brutta idea, e voi, cittadini di Grugliasco, che ne dite?    
Saluti da Umberto Marabese.                                               

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