venerdì 20 maggio 2011

Napolitano: «Il diritto del lavoro tuteli i più deboli»

E no, mio caro On. Belisario, non è certo Lei che ha difeso è difende i lavoratori sopratutto quelli precari.

Roma - «Oggi più che mai occorre un diritto del lavoro “inclusivo” ed equo, attento alla tutela dei diritti della parte più debole contrattualmente e alla riaffermazione rigorosa dei relativi doveri per salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale». È il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato alla leader Cgil Susanna Camusso in occasione della commemorazione del giuslavorista di Massimo D’Antona a 12 anni dal suo assassinio.
«Si conferma - afferma Napolitano - a tal fine l’esigenza, intuita per tempo da D’Antona di un arricchimento della progettualità delle organizzazioni sindacali proprio al fine di rafforza l’indispensabile capacità di rappresentanza unitaria del mondo del lavoro».
«La rappresentanza unitaria del mondo del lavoro è fondamentale, ma al momento è un miraggio nel deserto dei diritti, che dovrebbero essere universali e invece sono stati svenduti da un governo impegnato a scardinare le principali tutele dei lavoratori» ha detto il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, commentando le dichiarazioni del presidente Napolitano sul lavoro. «Il governo - spiega - ha sempre lavorato per dividere, non certo per unire i sindacati. L’Italia è ora di fronte ad un bivio: da una parte il diritto al lavoro inclusivo ed equo, invocato dal Capo dello Stato, dall’altra i diritti negati dal governo, nella più totale disattenzione per la parte più debole. Nella prossima tornata elettorale - conclude Belisario - i cittadini potranno scegliere da che parte stare».

PS: Presidente Giorgio Napolitano, sono il primo ha ricordare nelle persone che ci hanno lasciato, "solo la parte migliore di esse". Se poi, come nel caso di Massimo D'Antona, viene pure assassinato per le sue idee, dimentico anche quelle sue  sul lavoro che ritengo promotrici di quello che oggi tutti chiamano "precariato". La prego, Presidente Giorgio Napolitano, sono stato e ne vado orgoglioso, un operaio metalmeccanico e  per questo mio handicap, mi può spiegare cosa significa, in parole semplici, la Sua frase: «Oggi più che mai occorre un diritto del lavoro “inclusivo” ed equo, attento alla tutela dei diritti della parte più debole contrattualmente e alla riaffermazione rigorosa dei relativi doveri per salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale».
Grazie Presidente, da tutti coloro che come me non hanno tanta dimestichezza con le frase importanti.
Un saluto a tutti e in particolar modo a Massimo D'Antona, da Umberto Marabese.

Nessun commento:

Posta un commento