PS: ...( L’ITALIA PAGA DI PIÙ PER MANGIARE MENO)...tutto a favore di perdere peso...?!?
umberto marabese
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Fare la spesa svuota il portafoglio.
Da Sydney a Ginevra, da New York a Parigi, il prezzo degli alimenti aumenta ovunque.
Secondo i dati forniti dalla Deutsche Bank, negli Stati Uniti i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 29% dal 2020.
Lo scorso anno, i consumatori in California hanno speso in media 298 dollari a settimana per i generi alimentari, superando i 266 dollari di New York.
La città più cara al mondo è però la svizzera Ginevra, che batte tutti con 554 franchi a settimana.
Secondo posto per San Francisco e terzo per Zurigo.
Più avanti nella classifica si posiziona Oslo, nono posto, e Parigi, al dodicesimo.
L’Italia sembra cavarsela meglio, con Milano – la città più cara in cui fare la spesa – che secondo approssimazioni dovrebbe posizionarsi tra la 30ª e la 35ª posizione.
L’ISTAT ricorda però che la situazione sta peggiorando. Nel nostro Paese è infatti in atto un paradosso.
Tra gennaio e luglio 2025 le vendite di prodotti alimentari sono scese dello 0,8%, ma il fatturato è salito del 2,1%. Gli italiani hanno quindi pagato 1,3 miliardi in più per comprare meno.
L’erosione del potere d’acquisto alla lunga potrebbe portare a gravi conseguenze.
In primis, un possibile aumento della malnutrizione, con crescente ricorso all’economico cibo spazzatura.
Un maggiore indebitamento o uso del risparmio e aumento delle diseguaglianze, visto che ad essere più colpite sono come sempre le fasce più povere.
Quali sono però i motivi dell’aumento del prezzo della spesa a livello globale?
È evidente che i conflitti in corso hanno messo la catena alimentare sotto pressione. Rapporti internazionali stralciati, economia traballante e inflazione in crescita.
Alla crisi della globalizzazione non è però corrisposta una maggiore produzione nazionale.
I quotidiani parlano di cambiamenti climatici, degli strascichi crisi Covid e della carenza degli approvvigionamenti.
Ma quali soluzioni sono state messe in campo?
Al momento le alternative più quotate sono quelle proposte da figure come Bill Gates, che supportano l’arrivo dei grilli nelle tavole e investono nei progetti di carne sintetica.
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