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... DA UN APPALTATORE DELL’ESERCITO UCRAINO..!
“Finchè c’è guerra c’è speranza”: il beffardo titolo del film di Alberto Sordi datato 1974 combacia con quanto emerso dai “Boris Files”: e-mail e documenti riservati relativi alle lucrative attività di Boris Jonhson successivamente alla sue dimissioni da primo ministro del Regno Unito. Si ricorderà che tra il marzo e l’aprile 2022 le delegazioni Russe e Ucraine erano arrivate a un accordo di pace che attendeva solo il perfezionamento di alcuni dettagli sulle garanzie di sicurezza all’Ucraina. La guerra tra Mosca e Kiev poteva finire due mesi dopo il suo inizio.
Il 9 aprile Boris Johnson volò a Kiev, successivamente il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak chiarì: “I russi erano pronti a fermare la guerra se l’Ucraina si fosse impegnata a non aderire alla Nato. Quando tornammo da Istanbul, Johnson arrivò a Kiev e disse che non avremmo firmato niente a saremmo andati avanti a combattere”.Il successivo 7 luglio Johnson si è dimise dal ruolo di Primo Ministro e di leader dei conservatori a seguito di una crisi di governo, ma anche nelle vesti di parlamentare ed ex premier ha continuato ad essere un fervente sostenitore della guerra – “fino alla vittoria dell’Ucraina” – e ad incassare laute donazioni da produttori di armi fornitori dell’esercito di Volodymyr Zelensky. Un clamoroso conflitto di interessi portato alla luce da un recente articolo comparso sul quotidiano britannico The Guardian.
Poco dopo le sue dimissioni Johnson ha fondato una società privata: “The Office of Boris Johnson Ltd”, il mese successivo, a novembre 2022, la società ha ricevuto una donazione da un milione di sterline. Secondo The Guardian “la più grande donazione di sempre a un singolo parlamentare”. Il generoso donatore si chiama Christopher Harborne: è azionista di maggioranza della società Qinetiq, produttrice di tecnologie militari come robot e droni per lo sminamento e appaltatrice dell’esercito ucraino. Harborne detiene inoltre partecipazioni in diverse imprese militari e tecnologiche collegate alle catene di approvvigionamento della NATO.
Non è passato nemmeno un anno da quando Johnson ha ricevuto la donazione che si reca nuovamente a Kiev, è l’ 8 settembre 2023, e insieme a lui c’è proprio Christopher Harborne, che viene registrato come suo “consigliere”. Motivo principale della visita è la partecipazione allo Yalta European Strategy, composto da ministri, capi militari e dirigenti dei servizi segreti ucraini. Ma l’itinerario prevede anche un incontro privato con Zelensky e con il ministro degli esteri, oltre a una visita presso il “centro di ricerca e sviluppo militare-tecnologico”, un settore strettamente legato agli interessi di Harborne.
Dunque, mentre sfruttava la sua influenza per sostenere il proseguimento della guerra in Ucraina, Boris Johnson ha ricevuto un milione di sterline da un produttore di armi che grazie a quella guerra ha incassato lauti profitti. Contatto da The Guardian per chiarire la propria posizione, Johnson ha reagito definendo la rivelazione una “non-notizia” e accusando il quotidiano di “fare il lavoro di Putin”.---
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