Meloni, Macron, Merz, Tusk, Von der Leyen e Stubb hanno firmato una dichiarazione pro Kiev in vista dell'incontro del 15 agosto. Mosca all'attacco dei leader: "Volantino nazista". Il numero due Usa: "Non credo che un incontro tra Putin e Zelensky sarebbe produttivo prima di quello con Trump".
Vance: “L’accordo non farà felici Mosca né Kiev”. Alta tensione Ue-Cremlino
“Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. Il percorso verso la pace non può essere deciso senza l’Ucraina“. Lo mettono nero su bianco il presidente francese Emmanuel Macron, la premier Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier polacco Donald Tusk, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente finlandese Alexander Stubb in una dichiarazione congiunta in vista dell’incontro tra Trump e Putin previsto per il 15 agosto in Alaska.
Così l’Europa cerca di ritagliarsi un ruolo alla luce dell’annunciato incontro Trump-Putin, su cui è intervenuto anche il numero due Usa JD Vance: “L’accordo alla fine non renderà felici né la Russia né l’Ucraina“. Vance ha toccato anche uno dei punti sollevati dalle cancellerie europee, quello del coinvolgimento di Zelensky: “Non credo che un incontro tra Putin e Zelensky sarebbe produttivo prima dell’incontro con Trump”. In serata ha parlato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Il nostro team lavora con gli Stati Uniti. I russi cercano di ingannare l’America. Ma noi non lo permetteremo”.I LEADER UE – “Sottolineiamo il nostro incrollabile impegno a favore della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, affermano i leader in riferimento alla richiesta di una cessione di territori avanzata da Mosca. “Continueremo a collaborare strettamente con il presidente Trump e con gli Stati Uniti, con il presidente Zelensky e con il popolo ucraino, per una pace in Ucraina che protegga i nostri vitali interessi di sicurezza”, aggiungono i leader europei, dicendosi “convinti che solo un approccio che combini diplomazia attiva, sostegno a Kiev e pressione su Mosca possa avere successo. Siamo pronti a sostenere questo lavoro diplomaticamente”, a livello “militare e finanziario” e “anche attraverso il lavoro della coalizione dei Volenterosi”. I leader si dicono pronti anche “a sostenere e imporre misure restrittive” nei confronti di Mosca.
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