Nella sera del 10 agosto, l’esercito israeliano ha ucciso un’intera troupe di Al Jazeera, tra loro spicca il reporter simbolo del genocidio palestinese, Anas Al Sharif, nell’area di Gaza City con il corrispondente Mohammed Quraiqa, i fotografi Ibrahim Zaher, Moamen Aliwa, e l’autista Mohammed Nawfal.
I generali di Tel Aviv hanno rivendicato l’attacco con il fuoco sulle tende vicino all’ospedale di Al-Shifa, affermando che si trattava di “terroristi di Hamas sotto copertura”.
AL JAZEERA: “CI APPELLIAMO ALLA COMUNITÀ GIORNALISTICA MONDIALE”
Al Jazeera Media Network condanna l’assassinio dei cinque suoi dipendenti e lo definisce un “tentativo disperato di mettere a tacere le voci che denunciano l’imminente sequestro e occupazione di Gaza”. La redazione dell’emittente di Doha “invita urgentemente la comunità giornalistica, le organizzazioni per la libertà di stampa e gli organi legali competenti a intraprendere azioni decisive per fermare la fame forzata e i crimini contro giornalisti e professionisti dei media a Gaza”.
Il direttore dell’ospedale Al-Shifa ha lanciato il suo appello: “Gli occupanti israeliani si stanno preparando a massacrare la Striscia di Gaza in assenza delle voci di Anas Al-Sharif, Mohammad Qreiqea, Al-Jazeera e delle piattaforme della verità”.
Infatti, proprio mentre Netanyahu si appresta a occupare la Striscia di Gaza già sbriciolata da una quantità di bombe inusitata nella storia e su un popolo senza esercito ridotto alla fame, ne elimina ancora una volta gli occhi indiscreti, minacciando il diritto di cronaca in tutto il mondo, la testimonianza vivente di un massacro a senso unico che ancora molti media si ostinano a chiamare “guerra”. Sono infatti 240 i “martiri dell’informazione” palestinese dal solo 7 ottobre 2023.
Secondo l’Unicef, a Gaza sono attualmente 12 mila bambini malnutriti che rischiano la morte a causa della carestia indotta dall’occupazione israeliana,a febbraio erano duemila.
L’AUSTRALIA RICONOSCERÀ LO STATO DI PALESTINA
L’Australia intanto ha affermato che riconoscerà lo Stato di Palestina all’incontro dell’ONU a settembre, aggiungendosi così alla Francia e al Canada. Un riconoscimento controverso secondo diversi analisti e giuristi, che mira ad ottenere la rinuncia definitiva della sovranità politica della Palestina e ne persegue la totale smilitarizzazione, con l’esclusione di Hamas dal futuro Governo.
E proprio una delegazione di Hamas dovrebbe arrivare al Cairo nelle prossime ore per rilanciare i negoziati indiretti con Israele e arrivare a un accordo di cessate il fuoco, riportano fonti stampa del Qatar.
“Vi affido la Palestina, gioiello della corona musulmana e cuore pulsante di ogni persona libera al mondo. Vi affido il suo popolo e i suoi figli oppressi, privati della possibilità di sognare, di vivere in sicurezza e pace. I loro corpi puri schiacciati sotto migliaia di tonnellate di bombe e missili israeliani, fatti a pezzi e sparsi sui muri” così scriveva nel suo testamento Al Sharif.---
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