giovedì 11 febbraio 2021

Angela Mauro x HUFFPOST - L'Ue rivedrà il Pil pre-Covid nel 2021, l'Italia neanche nel 2022

 


Previsioni Ue d'inverno (+3,8%) migliorano rispetto all'autunno. Traino Germania, Roma arranca. "Speranze dal Recovery plan" che però non è conteggiato.


By Angela Mauro

L’economia dell’area dell’euro crescerà del 3,8% quest’anno e anche l’anno prossimo, più o meno come il pil di tutta l’Unione Europea (+3,7% nel 2021 e +3,9% nel 2022). Rispetto alle stime presentate lo scorso novembre, migliorano le previsioni economiche della Commissione Europea per un continente ancora nella stretta della pandemia. È l’effetto del traino della Germania che si riprende più in fretta, anche per la decisione del governo di “annullare il taglio dell’Iva e introdurre nuove tasse sull’energia”, e dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi per la fine del 2021. Ma in Italia la ripresa non arriverà nemmeno per la fine del 2022, scrive la Commissione che però in questo report con conteggia gli eventuali effetti positivi del recovery plan ancora ‘in costruzione’. In generale, in tutta l’Ue l’incertezza resta alta: legata all’andamento della campagna vaccinale e alla concretizzazione del piano anti-crisi ‘Next Generation Eu’.

L’Italia è in compagnia della Spagna e altri paesi (uno su quattro tra i 27 arranca) nella rincorsa ad una ripresa che potrebbe non arrivare nemmeno per la fine del 2022, scrive la Commissione Ue... Invece, gli altri paesi dell’Unione

raggiungeranno i livelli di produzione pre-crisi già alla fine del 2021, in testa la Germania, dove il Pil ha perso ‘solo’ il 5 per cento nel 2020 e dovrebbe crescere del 3,2 per cento quest’anno e del 3,1 per cento l’anno prossimo.

Il Pil in Italia, contratto dell’8,8 per cento dalla pandemia nel 2020, crescerà del 3,4 per cento quest’anno e 3,5 per cento l’anno prossimo. “Il Pil reale - si legge nel report della Commissione - non dovrebbe tornare al livello del 2019 entro la fine del 2022”. Ma, si precisa, “l’impatto sulla crescita derivante dalle misure politiche relative al ‘Next Generation Eu’ non sono ancora incluse in questa previsione e costituiscono quindi un notevole rischio al rialzo per le prospettive di crescita”.

“I contagi in aumento e gli alti livelli di ospedalizzazione hanno richiesto al governo di re-imporre le restrizioni alla mobilità e alle attività economiche, il che implica una contrazione della produzione in autunno che probabilmente continuerà nel primo trimestre di 2021 - si legge nel report della Commissione - Tuttavia, rispetto alla primavera del 2020, le ultime misure di contenimento incidono direttamente su una fetta minore di attività economiche”. Per esempio, i settori “industriale ed edile hanno continuato a operare senza restrizioni”. Ma non è così per il turismo, settore fondamentale dell’economia italiana, “particolarmente colpito dalla pandemia”, che resterà indietro: “Si prevede che i visitatori, soprattutto dall’estero, torneranno solo gradualmente con il diminuire dell’incertezza”.

Ci sono misure adottate dal governo Conte II che Bruxelles apprezza perché le considera di stimolo alla crescita. È il caso del Superbonus per le ristrutturazioni edilizie: “Gli investimenti immobiliari continueranno a beneficiare del Superbonus 110%, incentivo fiscale per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici residenziali e per la protezione dai rischi sismici. Gli investimenti delle imprese, dopo aver registrato un forte calo nel 2020, dovrebbero prendere piede quest’anno sulla scia del recupero dei flussi di cassa e del miglioramento delle prospettive della domanda”.

Ma il resto dovrà evidentemente arrivare dal recovery plan, quando sarà pronto nel segno del nuovo governo Draghi e quando i fondi europei saranno disponibili, non prima che tutti i 27 paesi membri abbiano ratificato nei loro Parlamenti nazionali. È per questo che i possibili effetti da ‘recovery fund’ non sono calcolati nelle previsioni economiche pubblicate oggi. Tuttavia, prevede Paolo Gentiloni, Commissario Ue all’Economia, quando sarà operativo, il Next Generation Eu porterà “un boom all’economia dei paesi con un pil al di sotto della media, con un +3,5 nel 2026, un po’ minore sarà l’effetto sui paesi con un pil al di sopra della media”. 

Su tutta l’Ue gravano ancora i rischi legati all’andamento della pandemia: l’insorgenza di varianti del virus e le incognite legate alla campagna vaccinale. Se andrà bene, le stime pubblicate oggi potrebbero addirittura subire una revisione in positivo, con una crescita “migliore delle aspettative”, scrive la Commissione. Ma se la campagna vaccinale non andrà nel migliore dei modi - finora si è inceppata negli scontri tra Bruxelles e le case farmaceutiche che hanno ridotto le consegne delle fiale - o se non sarà efficace contro le varianti del virus, “ciò potrebbe ritardare l’allentamento delle misure di contenimento, che a sua volta influenzerebbe i tempi e la forza delle aspettative di ripresa”.

“Gli europei stanno vivendo tempi difficili. Restiamo nella morsa dolorosa della pandemia, le cui conseguenze sociali ed economiche sono fin troppo evidenti. Eppure c’è, finalmente, la luce alla fine del tunnel - dice Gentiloni - Poiché sempre più persone saranno vaccinate nei prossimi mesi, un allentamento delle misure di contenimento dovrebbe consentire un rafforzamento della ripresa in primavera e in estate. L’economia dell’Ue dovrebbe tornare ai livelli di pil pre-pandemici nel 2022, prima del previsto, sebbene la produzione persa nel 2020 non verrà recuperata così rapidamente, o allo stesso ritmo in tutta la nostra Unione. Questa previsione è soggetta a molteplici rischi, legati ad esempio alle nuovi varianti di Covid-19 e alla situazione epidemiologica globale. Ma l’impatto del Next Generation Eu, che non è ancora integrato nelle proiezioni odierne, dovrebbe fornire un forte impulso alle economie più colpite nel prossimo futuro”.

Gentiloni esorta i governi a non fare marcia indietro rispetto alle misure di sostegno all’occupazione, vale a dire i divieti di licenziamento introdotti con la pandemia. “No a un ritiro prematuro delle misure di sostegno - dice - Quando, come ipotizzato in questa previsione, le restrizioni verranno progressivamente allentate nel corso dell’anno, si prevede che molte persone nei servizi e nel commercio al dettaglio torneranno al lavoro. Tuttavia, non si può dare per scontato che tutti i rapporti di lavoro rimarranno intatti dopo la revoca dei regimi di difesa. Quindi i responsabili politici a tutti i livelli devono rimanere molto ‘agili’ su questo tema. Cioè molto attenti”.

Il Commissario europeo esprime anche “piena fiducia nella capacità del nuovo presidente del Consiglio (ancora incaricato, ndr.)” Mario Draghi. Ma in conferenza stampa annuncia che già “nelle prossime settimane, la Commissione Europea farà la sua proposta su quando riattivare il Patto di stabilità e crescita”. Queste previsioni, argomenta il Commissario, non ci dicono che la crisi sarà terminata alla fine del 2021, ma in ogni caso la Commissione tra poco dirà quando torneranno in vigore le regole su deficit e debito sospese per la pandemia. Significa che gli Stati del nord premono per una riattivazione, Gentiloni cerca di resistere a nome degli Stati del sud più in difficoltà.

“Le previsioni odierne forniscono una speranza concreta in un momento di grande incertezza per tutti noi - dice il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis - La solida ripresa della crescita prevista nella seconda metà di quest’anno mostra molto chiaramente che stiamo voltando l’angolo per superare questa crisi. Una forte risposta europea sarà fondamentale per affrontare questioni come la perdita di posti di lavoro, un settore aziendale indebolito e le crescenti disuguaglianze”.


Nessun commento:

Posta un commento