PS: Ecco la "fake news...della lettera all'UE"...mai mandata!...chi l'ha messa sul web? https://umbertomarabese.blogspot.com/2019/05/tria-allue-tagli-welfare-ecco-la-falsa.html umberto marabese ------------------------------------------------------------------------------------------
(di Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano) –
IL PREMIER È STUFO – M5S CONTRO IL TESORO“ PER LA MISSIVA A BRUXELLES, MA SCOPPIA IL GIALLO: CHI HA FATTO USCIRE LA PRIMA VERSIONE? SOSPETTI E VELENI LUNEDÌ IL GIORNO DELLA VERITÀ
Camminano, anzi corrono verso la crisi, i gialloverdi. Si incartano sulla lettera di risposta all’Unione europea che chiede lumi sul debito, tre pagine scarse su cui si gioca una partita di vendette, veline e finte. Con i 5Stelle che puntano alla gola di Tria, Conte che s’infuria e Salvini che lascia fare, da pokerista di lunga data. E potrebbero darsi le coltellate finali, quelle decisive, sullo Sblocca cantieri, dove la Lega ha piazzato un ordigno, cioè un emendamento che vuole sospendere per due anni il codice degli appalti. Nell’attesa c’è una certezza, Giuseppe Conte è stufo: delle risse quotidiane, delle invasioni di campo, del caos. E lunedì in una conferenza stampa detterà le sue condizioni ai vicepremier: o la piantano, ricominciando a lavorare su temi condivisi, oppure meglio finirla qui. Eccolo, lo stato delle cose nel governo. Tutto un affrettarsi verso il precipizio, con un big come il dimaiano Stefano Buffagni che in serata twitta di esasperazione, citando Napoleone: “Non ci sono cattivi reggimenti, ma solo colonnelli incapaci. Non si gioca sulla pelle del nostro Paese”. Ce l’ha con qualcuno del suo governo o proprio dei suoi, che ha diffuso su agenzie e siti la lettera di risposta alla Ue...
Un testo che non piace per nulla ai 5Stelle, convinti che il ministro dell’Economia Tria l’abbia plasmata su indicazione di Salvini e dei leghisti, giovedì. Così il Carroccio punta il dito: “È stato il Movimento a farla uscire”. Ovviamente dall’altra parte del fiume negano, e c’è chi accusa i soliti, misteriosi funzionari. Però i fatti sono fatti. E quello evidente racconta che è Di Maio a inveire contro il testo e contro Tria: “La lettera preparata dal ministro con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo la spesa sociale, né il reddito né quota 100”. E l’obiettivo è chiaro, accusare il ministro di essere ormai un uomo del Carroccio. Così il vicepremier traccia il solco: “Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Basta austerità, basta tagli”. E conclude invocando subito un incontro, visto che la lettera va spedita entro la mezzanotte: “È utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme a Conte e Tria, così sistemiamo insieme la lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles”.
Uno sgarbo, al capo del governo. Che la prende malissimo, anche perché il ministro dell’Economia si fa sentire per esternare il suo disappunto. Un guaio, visto che Tria è anche un ministro “vicino” al Quirinale. Così il Mef smentisce “nella maniera più categorica” che quella sia la vera lettera. Ma è l’avvocato Conte, furibondo, a fare la voce grossa. “La bozza di lettera da inviare alla commissione europea è stata da poco ricevuta da Conte, e la versione che è stata anticipata dagli organi di informazione non è quella in visione al presidente” fa sapere Palazzo Chigi. Ma il peggio viene dopo: “Il premier ha sentito telefonicamente Tria e ha concordato con lui di sollecitare tutte le verifiche, anche giudiziali, affinché chi si è reso responsabile di tali fughe di notizie false sia chiamato alle sue responsabilità”. Anche perché “la diffusione di testi così delicati può avere ricadute sui mercati”. Ovviamente, nessun cenno a vertici. Salvini è a comiziare ad Aversa, in Campania, e si tiene lontano dalla battaglia. Con Di Maio non parla da settimane. “Non sono ancora riuscito a incontrarlo dopo il voto” ribadisce il capo dei 5Stelle ai suoi, convinto che il leghista sfugga anche per nascondergli i suoi piani. Intanto il M5S prova a rabbonire Conte, e si lavora a una nuova versione del testo, da mandare ai vicepremier per il visto finale.
Ma in serata batte un colpo la vice di Tria al Mef, la 5Stelle Laura Castelli, con una nota che rivendica l’assalto: “Mi sorprende che Tria smentisca la versione della lettera circolata, nel pomeriggio anche io avevo visto una bozza con i tagli al welfare. Mi rincuora che Conte abbia deciso di correggerne aspetti per noi irricevibili”. Ma il premier è esausto. Per questo per lunedì promette “il punto della situazione, perché voglio parlare agli italiani”. Per il pomeriggio ha già fissato una riunione sullo Sblocca cantieri, e su quell’emendamento sugli appalti “che non andava messo” come ha detto ai suoi. Ma prima darà a Lega e Movimento il suo ultimatum: basta urla e campagna elettorale.
Però Salvini mica trema: “Sono stato a Roma tutta la settimana, mentre gli altri votavano su Rousseau io ero al ministero. Sono pronto quando vogliono”. Insomma, scoppia tutto. E il voto a settembre non è più una mera ipotesi, per i gialloverdi che hanno abbattuto la normalità.---
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