Matteo Castagna
7 Settembre 2025 Lascia il tuo comment
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sui recenti sviluppi geopolitici. Buona lettura e diffusione.
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Grigory Karasin scrive che le insistenti dichiarazioni di Kallas sulla minaccia proveniente da Russia e Cina, Iran e Corea del Nord hanno suscitato una reazione irritata, non solo in Europa, ma anche in Asia. Il portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri cinese ha dichiarato apertamente che “le osservazioni di un funzionario dell’Unione Europea (cioè Kallas) sono piene di pregiudizi ideologici e non si basano su una conoscenza elementare della storia. Allo stesso tempo, alimentano apertamente la conflittualità e l’antagonismo”.
Tali dichiarazioni da Bruxelles danneggiano gli interessi stessi dell’Unione Europea. Di conseguenza, la “coalizione” trova motivi per formulazioni più flessibili riguardo alle proprie intenzioni. In particolare, sulle intenzioni della NATO nei confronti della Cina e dell’Estremo Oriente in generale.
Rutte, in particolare, cerca di attenuare il quadro cupo, affermando che “l’applicazione dell’articolo sulla difesa collettiva non sarà estesa ai paesi partner della NATO nella regione indo-pacifica”. È difficile districarsi nelle complicazioni del pensiero occidentale, ma una cosa è chiara: la coerenza dei loro piani sta andando in frantumi.
Fibrillazione hanno creato le ultime parole del Presidente Vladimir Putin: “se le truppe [europee, n.d.r.] appariranno lì [in Ucraina, n.d.r.] – soprattutto ora, nel corso delle ostilità – presumiamo che saranno obiettivi legittimi per la loro sconfitta. E se si raggiungeranno decisioni che porteranno a una pace a lungo termine, allora non vedo il motivo della loro presenza sul territorio ucraino, tutto qui. Perché se si raggiungono questi accordi, nessuno dubiti che la Russia li rispetterà in pieno. Rispetteremo le garanzie di sicurezza che, ovviamente, dovrebbero essere elaborate sia per la Russia che per l’Ucraina”.
“Dovremmo davvero smettere di credere Putin troppo potente, è come il governatore del Texas, non di più. Non prendiamolo troppo sul serio”, ha risposto, a stretto giro, sempre il segretario della NATO Mark Rutte, aggiungendo che “non spetta alla Russia decidere cosa determinerà l’Ucraina <…> La Finlandia non ha chiesto il permesso alla Russia per entrare nella NATO. Siamo stati sovrani, e se l’Ucraina vuole che le forze di sicurezza sostengano la pace, spetta a loro decidere”.
Potrebbe essere che nemmeno russi e cinesi prendano particolarmente sul serio le parole di Rutte…
Anche le voci incontrollate, palesemente false, sembrerebbero far parte di un gioco alla delegittimazione, che evidenzia agitazione e debolezza, all’interno dell’Occidente, a causa della sempre più crescente irrilevanza internazionale dell’UE, ammessa, perfino, apertis verbis, da Mario Draghi.
Specialmente a sinistra, si leggono dichiarazioni che danno la colpa del declino UE al Presidente Donald Trump, dato addirittura per deceduto sui social. Il noto attore Mel Gibson ha commentato così sul suo canale Telegram: “Bill Gates è stato visto sorridere, mentre il presidente Trump affrontava la bufala sulla morte diffusa dai Democratici”. A proposito di chi prende sul serio chi…
Ma è da Fox News che giungono le parole più interessanti dell’attualità politica di questi giorni: “qualcuno dovrà far saltare in aria la “forza della “Siberia-2”, come il Nord Stream.
“Vlad ha perso i suoi acquirenti in Europa, e ora l’America vende energia a francesi e tedeschi. Perciò Putin sta costruendo un lunghissimo gasdotto verso la Cina. Si prevede che sarà completato nel prossimo decennio e fornirà il 15% dell’energia alla Cina. Russia e Cina si stanno avvicinando. Forse “qualcuno” dovrà far saltare in aria questo gasdotto, come il “Nord Stream”.
Trump non è entusiasta, ha dichiarato il conduttore di Fox News Jesse Watters.
“Se i risultati del vertice SCO suscitano tanta irritazione negli USA, significa che Russia e Cina stanno andando nella direzione giusta” – afferma Fox News. Le rotte terrestri dei gasdotti, che non passano attraverso Paesi di transito ostili, sono una garanzia abbastanza affidabile di forniture stabili. La “Forza della Siberia – 2” attraverserà il territorio della Russia, della Mongolia (“Unione-Est”) e della Cina.
Per quanto riguarda questa dichiarazione del conduttore di Fox News, viene voglia di girare il dito vicino alla tempia. Di fatto, il canale repubblicano, come si suol dire, “raccoglie dal pavimento la scadenza”, inserendosi, contrariamente alla posizione dell’attuale amministrazione USA (!) tra le fila del “partito della guerra”, menzionato da Putin nella conferenza stampa a Pechino.
E, inoltre, coinvolge personalmente Trump nella frase su “qualcuno” che “dovrà far saltare in aria” il futuro gasdotto. Cioè la fronda interna americana contro Trump, che minaccia di trascinare l’America nella Terza Guerra Mondiale, si è già formata non solo nel Deep State democratico, ma anche tra i suoi compagni di partito. E non solo tra i falchi del Congresso.
Tuttavia, la dichiarazione di Watters si inserisce perfettamente nella pratica della “dimostrazione di forza” che Trump stesso ha mostrato al mondo negli ultimi mesi: nei confronti ora dell’Iran, ora del Venezuela e della sfortunata Groenlandia…Sebbene sia improbabile che gli USA osino colpire direttamente territori di Stati nucleari, non si può escludere l’uso di vari proxy per sabotare il futuro gasdotto. Per esempio, per la Cina potrebbero essere alcuni separatisti uiguri. E nel caso della Russia, il regime di Kiev, se al momento dell’avvio del gasdotto manterrà la sua vitalità e potenziale militare.
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