domenica 7 settembre 2025

iL F. Q. - L’Istat ribassa i dati sull’occupazione rivendicati da Meloni: persi 120mila posti.

 


PS:...persi solo 120 mila posti di lavoro?...e chi se ne f..ga!...basta un sorriso e tutto ritorno tranquillo...senza lavorare!

umberto marabese

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A luglio 2025 il numero degli occupati si attesta a 24,2 milioni di unità, sotto le stime iniziali per giugno. La revisione mette fine all’anomalia per cui i posti di lavoro continuavano in apparenza ad aumentare nonostante l’economia stagnante.
Il mercato del lavoro italiano ha perso 120mila occupati. Lo certifica l’ultima revisione dell’Istat, che ha ricalibrato al ribasso i dati diffusi appena un mese fa. Collettiva, testata della Cgil, commentando la notizia data dal Foglio sottolinea che “non si tratta solo di una correzione tecnica: la nuova serie destagionalizzata ridisegna l’intero quadro occupazionale degli ultimi mesi, con effetti significativi sulla lettura delle dinamiche in corso”.
Per Approfondire

Lavoro, il Pil che arretra si fa sentire nei dati: frenata della crescita (tutta tra gli over 50)


A luglio 2025 il numero degli occupati si attesta a 24 milioni e 217 mila, lontano dai 24,32 milioni stimati per giugno. Una differenza che ridimensiona la traiettoria complessiva dell’occupazione, “riportandola a una crescita molto più contenuta e meno vigorosa di quanto apparisse”. L’onda lunga del rimbalzo post-Covid pare ormai esaurita. La crescita dell’occupazione, osservata su base annua, si è stabilizzata su ritmi deboli, inferiori all’1 per cento.

La revisione mette fine all’anomalia per cui i posti di lavoro continuavano in apparenza ad aumentare nonostante l’economia stagnante. Il nuovo quadro restituisce coerenza tra andamento del pil e dinamiche occupazionali, al prezzo di un ridimensionamento che riporta indietro le lancette.

Resta invece immutata la dinamica per cui la salita degli occupati si concentra solo nella fascia over 50: è frutto insomma della legge Fornero, che il governo Meloni tradendo le promesse elettorali ha confermato rendendo ancora più severi i requisiti per le uscite anticipate. La premier continua in ogni caso a intestarsi l’incremento dell’occupazione sostenendo che conferma “l’efficacia delle misure messe in campo”.

Venerdì il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista a Repubblica ha detto che il governo deve restituire 1000 euro in media a ogni pensionato e lavoratore: sono “le tasse in più pagate in questi anni per effetto del drenaggio fiscale, 24 miliardi di maggiore Irpef”.

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