1 Settembre 2025
Tappeto rosso per Vladimir Putin che atterra in Cina per il vertice SCO.
Si tratta dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, fondata nel 2001 come alternativa strategica alla NATO.
È definita infatti dalla stessa Cina come “architettura parallela di governance internazionale”.
Ne fanno parte diversi fra i Paesi più popolosi al mondo.
Fra questi Cina, India, Russia, Pakistan, Iran e Bielorussia, con altri 16 Paesi affiliati come osservatori o partner di dialogo.
Gli obiettivi del vertice SCO
Al centro dell’incontro c’è il confronto con la strategia di Washington.
Secondo Eric Olander, caporedattore del China-Global South Project, il vertice SCO raccoglierà le “rimostranze comuni“.
Infatti, i Paesi del Sud Globale avrebbero accumulato fin troppo risentimento verso gli Stati Uniti e ora si presenterebbe un’opportunità unica per preparare una risposta simmetrica.
I principali quotidiani internazionali concordano, presentando l’evento come momento di discussione per contrastare l’influenza occidentale negli affari internazionali.
Nelle scorse ore, aprendo i lavori dell’Organizzazione, il presidente Xi Jinping ha infatti criticato “l’egemonismo e la politica della forza“, invitando i leader presenti, ad “aderire all’equità e alla giustizia“, contro “la mentalità da Guerra fredda, il confronto tra fazioni e il comportamento prepotente“.
Gli altri temi trattati: da Kiev agli investimenti
Nei bilaterali con Putin si è parlato anche di Ucraina.
Il presidente russo ha aggiornato dettagliatamente gli alleati sulle novità discusse in Alaska e ringraziato Cina e India per gli sforzi adoperati in merito.
“Questa crisi non è stata scatenata dall’attacco della Russia all’Ucraina, ma è stata il risultato di un colpo di Stato, sostenuto e provocato dall’Occidente” ha ricordato Vladimir Putin.
Ampio spazio poi agli scambi commerciali e reciproci investimenti, dall’agricoltura in primis fino all’e-commerce.
Multilateralismo e sfida all’Occidente
Tirando le fila del vertice ancora in corso, almeno due punti si dimostrano evidenti.
Il multilateralismo è realtà e i Paesi della SCO hanno sete di vendetta. Troppo a lungo esclusi dai giochi di potere, hanno ora tutte le carte per ribaltare il tavolo.
In secondo luogo, la favola occidentale di Vladimir Putin solo e isolato, conquista l’ennesima sonora smentita.
Basta paragonare la sua visita in Cina a quella di Ursula von der Leyen avvenuta a Luglio. Altro che tappeto rosso, la presidente della Commissione europea era stata fatta viaggiare in bus e accolta senza alcuna cerimonia.
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