
3 Settembre 2025 Arianna Graziato
PS: "Tre aerei israeliani atterrano a Sigonella"...:BaseMilitare USA in Sicilia.
umberto marabese
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“Inaccettabile” afferma Angelo Bonelli.
Le basi italiane non devono “essere utilizzate da aerei militari di uno Stato che sta conducendo un massacro contro il popolo palestinese” continua il leader di Alleanza Verdi e Sinistra.
Anche perché, sorge il dubbio in Bonelli, la coincidenza è tale da poter ipotizzare che l’evento sia collegato alla Global Sumud Flotilla.
È infatti prevista a Catania, per le 18e30 di oggi, la partenza di una parte della flotta diretta a Gaza per portare centinaia di tonnellate di aiuti umanitari.
“Il governo deve dirlo chiaramente sono venuti a spiare o a caricare materiale bellico?” si chiede Bonelli.
Israele ha già fatto sapere che le misure contro la Global Sumud Flotilla saranno gravi. Gli attivisti civili verranno trattati al pari di terroristi e le navi saranno confiscate.
Spionaggio o rifornimento?
Al momento Flight Aware, sito che monitora lo stato dei voli, evidenzia l’arrivo di un solo mezzo israeliano, atterrato alle 18e40 e rimasto a Sigonella per sei ore.
Si tratta di un KC-130H Karnaf, impiegato dall’esercito israeliano per il trasporto pesante.
L’areo militare potrebbe trasportare carri armati, munizioni o truppe.
Come evidenzia invece la pagina X Military Activity Observer, osservando il traffico aereo, è possibile notare altri due aerei israeliani operare al largo della costa tunisina, vicino a Malta.
Atterrati poi proprio a Sigonella.
Si tratta di veicoli utilizzati per lo spionaggio, equipaggiati con sistemi avanzati di intelligence e impiegati per la sorveglianza aerea, l’intercettazione di comunicazioni, nonché il supporto alle operazioni militari.
“Sembra che l’esercito israeliano si stia preparando ad attaccare la flottiglia Sumud attraccata a Catania, con l’appoggio della NATO” afferma il Military Activity Observer.
Antonio Mazzeo, giornalista esperto in militarizzazione, si ferma alla versione del singolo aereo atterrato, ma evidenzia comunque come l’episodio sia insolito.
Sarebbero infatti ormai anni che non si vede un aereo israeliano atterrare a Sigonella.
Il braccio di ferro fra Craxi e Reagan
Citare Sigonella significa riaprire necessariamente il capitolo dell’ottobre 1985.
Una sfida mai vista prima, quella lanciata da Bettino Craxi a Washington, che in difesa della sovranità del Paese osò alzare la testa di fronte al gigante americano.
Rimane iconica l’immagine dei Carabinieri che circondano i Navy SEAL, impedendo loro di consegnare i dirottatori palestinesi negli USA.
Il gruppo aveva dirottato la nave da crociera italiana Achille Lauro e dopo una risoluzione pacifica, mediata dal presidente egiziano, era salito a bordo di un Boeing dell’EgyptAir.
Un passeggero paralitico americano viene però ucciso e scaraventato giù dal volo.
La reazione di Ronald Reagan fu immediata: il volo viene intercettato da quattro caccia F-14 ed obbligato a dirigersi verso l’Italia.
La posizione di Bettino Craxi non coincideva però con i piani degli americani.
I sequestratori avevano colpito una nave italiana in acque internazionali, dunque devono essere processati a Roma e non negli Stati Uniti.
Fu l’ultimo atto eclatante di un’Italia che è sempre stata attenta alle relazioni con la Palestina.
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