lunedì 22 settembre 2025

ByoBlu - BENI RUSSI CONGELATI: ANCHE MACRON SI ARRENDE


10 secondi fa

Anche Emmanuel Macron si arrende. Intervistato dalla CBS News, il presidente francese ha detto che la confisca dei beni russi congelati costituirebbe una violazione del diritto internazionale.

Macron ha rilasciato l’intervista alla testata giornalistica statunitense, una di quelle entrate nel mirino di Donald Trump, secondo cui la CBS, ritenuta troppo vicina ai democratici, cerca di rappresentare il presidente statunitense in modo negativo.

E proprio rispondendo a una domanda sugli inviti di Trump all’Unione Europea di applicare misure più nette contro Russia e Cina, Macron ha parlato dei beni russi congelati:

“Abbiamo già preso gli asset come garanzia e i loro proventi sono stati utilizzati per finanziare i nostri sforzi per l’Ucraina ma non si possono sequestrare questi beni alla banca centrale russa”

Il valore dei beni russi congelati nel mondo ammonta a circa 300 miliardi di dollari. La quota maggiore, 183 miliardi di euro, si trova però in Europa, presso Euroclear, società di servizi finanziari con sede a Bruxelles, in Belgio, nonché il più grande sistema di regolamento e deposito di titoli al mondo per le operazioni nazionali e internazionali su obbligazioni e azioni.

Come ricorda Macron, finora l’Unione Europea ha utilizzato gli interessi maturati dai beni sequestrati alla Banca centrale russa, circa 5 miliardi di euro, per finanziare militarmente l’Ucraina. Tuttavia quei 183 miliardi non possono essere toccati, perché ciò potrebbe comportare rischi legali e di conseguenza anche sui mercati, a causa di una possibile reazione negativa da parte degli investitori.

Non a caso, la presidente della BCE, Christine Lagardeha recentemente ribadito le preoccupazioni di Francoforte riguardo la confisca dei beni russi attualmente congelati. Alcuni mesi fa, il governo del Belgio (Paese in cui guarda caso si trovano gli asset) aveva definito la mossa come “un atto di guerra”: una dichiarazione che aveva fatto parecchio rumore. Due mesi fa, invece, il Tribunale internazionale dell’Aja aveva revocato il sequestro dei beni della società energetica russa Gazprom nei Paesi Bassi.

Quella espressa da Macron è quindi un’ovvietà, che però si aggiunge ai dubbi manifestati da istituzioni e governi europei, mettendo quindi una pietra sopra un eventuale esproprio degli asset, invocato dai più oltranzisti Paesi baltici e dell’est Europa.

Nel corso dell’intervista alla CBSMacron motiva l’impossibilità di confiscare i beni russi con una questione di credibilità in relazione al rispetto del diritto internazionale. Va però sottolineato che l’UE, oltre a finanziare uno Stato non membro come l’Ucraina, ha applicato ben 18 pacchetti di sanzioni contro la Russia, adottando un atteggiamento differente contro Israele, che non ha rispettato decine di risoluzioni delle Nazioni Unite e il cui governo è guidato da un primo ministro, Benjamin Netanyahu, su cui vige un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale.


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