
L’UE ci riprova: destinare i fondi russi congelati all’Ucraina, cercando di bypassare il rischio di veto ungherese.
Non si tratterebbe di sequestrare beni russi, per molti giudicata una linea rossa, ma di utilizzare i fondi della banca centrale russa congelati in Occidente. Una cifra che si aggirerebbe intorno ai 210 miliardi di euro.
Nello specifico, spiega Reuters, l’idea dell’UE consisterebbe nel sostituire gli asset russi con obbligazioni a cedola zero emesse dalla Commissione europea. Le obbligazioni avrebbero garanzie da parte di tutti i paesi dell’UE o solo da quelli disposti a partecipare.
Ad annunciare il progetto era già stata nelle scorse settimane la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e a dare qualche dettaglio in più è il commissario UE all’economia, Valdis Dombrovskis durante il meeting informale ECOFIN a Copenaghen.
Il progetto sarebbe stato già concordato al livello di G7 e di Consiglio europeo e va solo reso operativo, spiega il commissario UE.
L’Ucraina da parte sua dovrebbe rimborsare il prestito solo quando la Russia pagherà le riparazioni di guerra. Una eventualità che però sembra esistere solo nei desideri delle Cancellerie Europee.
Pace in stallo
Le negoziazioni per la pace sono di fatto a un punto morto. Nelle ultime ore il Cremlino ha annunciato che i militari russi dispiegati sulla linea del fronte in Ucraina sarebbero oltre 700mila.
Non va meglio però sul fronte dei Volenterosi, di cui capofila sono Francia e Regno Unito.
Il premier britannico Keir Starmer ha provato a volgere a suo favore la visita di Trump sul suolo inglese per convincerlo ad applicare pressioni più forti su Putin.
Il presidente USA però non raccoglie e si limita a dirsi “deluso” dal comportamento dell’omologo russo e a lasciare di fatto la palla agli europei, sollecitandoli a interrompere tutte le forniture di petrolio russo per forzare Mosca a negoziare.
Nessun commento, invece, sulle garanzie di sicurezza USA per il futuro dell’Ucraina.
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