Nelle scorse ore i principali media occidentali hanno scritto la trama perfetta di un nuovo romanzo thriller.
La narrazione perfetta, o quasi, dei media occidentali
La vittima è una donna, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’arma del delitto è il segnale GPS.
Secondo il quotidiano britannico Financial Times, che ha citato come fonte la Bulgarian Air Traffic Services Authority, l’aereo su cui viaggiava la numero uno della Commissione europea avrebbe registrato un grave malfunzionamento del segnale GPS e i piloti sarebbero stati costretti ad orientarsi con le mappe cartacee per atterrare.
In questa storia non poteva che mancare un colpevole: la Russia di Vladimir Putin. La stragrande maggioranza dei media occidentali ha infatti puntato il dito contro il Cremlino, reo di aver adoperato una tecnica di disturbo denominata jamming che consiste nel sovrapporre segnali radio più potenti a quelli del GPS, rendendo impossibile ricevere coordinate precise.
Una trama perfetta, o quasi. Perché chi l’ha costruita non solo si è dimenticato di fornire le prove del presunto coinvolgimento russo, ma si è anche dimenticato di cancellare le tracce della sua costruzione.
Flight Radar 24 smentisce tutto
A fornire elementi che smentiscono la narrazione mediatica è stato il portale Flight Radar 24, piattaforma svedese che raccoglie in tempo reale i dati dei voli in tutto il mondo.
“Stiamo ricevendo notizie dai media di interferenze GPS che hanno interessato l’aereo che trasportava Ursula von der Leyen a Plovdiv, in Bulgaria. Alcuni rapporti affermano che l’aereo è rimasto in attesa per un’ora. Ecco cosa possiamo dedurre dai nostri dati. Il volo sarebbe dovuto durare 1 ora e 48 minuti. La durata è stata di 1 ora e 57 minuti. Il transponder dell’aereo ha segnalato una buona qualità del segnale GPS dal decollo all’atterraggio”.
Quindi il volo sarebbe durato solo nove minuti in più del previsto, mentre il segnale GPS non ha presentato anomalie dall’inizio alla fine del tragitto. Nove minuti non combaciano con la narrazione che avrebbe invece voluto vedere per un’ora i piloti adoprarsi con mappe cartacee nel tentativo di atterrare.
Smentite anche dagli esperti
E anche gli esperti smentiscono la versione del sabotaggio russo. Secondo l’esperto di sicurezza e difesa Stephen Bryen, interpellato da Inside Over: “non ci sarebbe assolutamente alcun motivo per disturbare il GPS di un aereo commerciale (ammesso che sia possibile), poiché non otterrebbe nulla, data la pletora di aiuti all’atterraggio e sistemi di backup, o, in altre parole, non influenzerebbe le operazioni dell’aereo”.
Gli aerei commerciali sono infatti dotati di sistemi di navigazione inerziale e trasponder perfettamente in grado di orientare il volo anche in assenza di GPS. Dalle parti di Bruxelles ora tutto tace e l’imbarazzo di una fake news costruita male sembra avere il sopravvento.

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