Vincenzo De Luca potrebbe avere la strada aperta verso il terzo mandato alla presidenza della Regione Campania.
Con 33 voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e di una consigliera del gruppo misto, 16 contrari del centrodestra, del Movimento 5 Stelle e di un’altra consigliera del gruppo misto e l’astensione di una consigliera PD è passata la proposta di legge sulle Disposizioni in materia di ineleggibilità alla carica di Presidente della Giunta regionale, recependo la norma nazionale, che prevede la non immediata rieleggibilità “alla carica di presidente della Giunta regionale per chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi”. Prevede inoltre che “il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge”, cioè 15 giorni dopo la sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Campania.
De Luca favorito dal Lodo Zaia
Il conteggio dei mandati di De Luca partirebbe quindi da quello attualmente in corso, iniziato con l’elezione del 2020, senza tener conto di quello precedente, iniziato nel 2015.
A far rimanere De Luca candidabile sarebbe dunque il cosiddetto “lodo Zaia”, cioè quella sorta di cavillo che ha permesso al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia di ricoprire il ruolo per la terza volta.
Un boccone amaro per Elly Schlein, segretaria del Partito democratico che in più occasioni ha dichiarato la contrarietà del Nazareno alla deroga al secondo mandato, come è stato anche per il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e per quello della Regione Puglia Michele Emiliano.
Gli scenari sulla prossima presidenza della Campania
Ora si aprono tre scenari: De Luca tira dritto e va allo scontro con il partito, portando con sé qualcuno della sua maggioranza. La seconda ipotesi è che parti della maggioranza regionale potrebbero appellarsi a un documento precedentemente votato in commissione anche da De Luca, che specifica che l’approvazione della legge sul doppio mandato non implica la scelta del candidato alla presidenza.
Secondo il PD potrebbe esserci una convergenza sul candidato scelto in accordo nel centrosinistra. La terza variante possibile è che De Luca faccia un passo indietro, magari in cambio di una contropartita, nonostante la possibilità alla terza candidatura incassata.
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