PS: Molto bene!!!...ma facciamo attenzione a quello che leggiamo...parole al condizionale...!Spero molto presto trasformate in parole di pace definitive!
umberto marabese
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Suona il telefono. È il neoeletto presidente degli Stati Uniti. Non si è ancora insediato formalmente, ma Donald Trump ha già chiamato Vladimir Putin: una chiamata simbolica per spingere per lo stop alla guerra. All’eventuale accordo per il cessate il fuoco, nel conflitto tra Ucraina e Russia, si può arrivare ovviamente dopo un percorso, dopo aver definito i punti di incontro.
Come riportano le maggiori agenzie di stampa Trump ha consigliato al presidente della Federazione russa di non intensificare la guerra in Ucraina. Un “cerchiamo di evitare l’escalation”. Washington punta ad una diminuzione della tensione sul campo di battaglia.
Trump ha promesso agli americani di porre fine ai conflitti (altra partita – c’è da dire – è quella in Medio Oriente) e quindi alla fine del flusso di finanziamenti per armare il governo di Volodymyr Zelensky.
Come riportano i quotidiani “The Post” e “The Guardian” nella telefonata il 47mo presidente degli Stati Uniti avrebbe ricordato a Putin la “la consistente presenza militare americana in Europa”.
Trump – si dice – ha mostrato i muscoli ma ha soprattutto espresso il proprio interesse per un ulteriore colloquio sulla “risoluzione della guerra in tempi brevi”. Insomma i due leader si vedranno o sentiranno presto. La telefonata domenicale è stato il primo atto di dialogo da parte americana, dopo le elezioni. Ma da mesi i media di area democratica dicono che i due si sarebbero sentiti più volte. Al di là delle speculazioni elettorali, in queste ore prevale il pragmatismo e la voglia di veder deporre le armi. Vedremo quando e a quali condizioni.
Per ora si parla della creazione di una zona cuscinetto e di un’Ucraina che dovrà attendere a lungo prima di essere ammessa al club Nato. Promessa, questa, che era stata ventilata dall’amministrazione Biden.
E l’uscente presidente democratico viene criticato dai Repubblicani per le sue ultime mosse: la Casa Bianca ha infatti dato il via libera all’invio di personale tecnico per la fornitura e manutenzione degli F16 e dei sistemi di difesa, un intervento sul territorio ucraino con uomini americani. La decisione risale a prima del voto e Trump avrà la possibilità di fermare il nuovo flusso di aiuti.
Washington – ricordiamo – ha fornito decine di miliardi di dollari di aiuti militari ed economici al governo di Kiev: finanziamenti che Trump ha ripetutamente criticato. Ora è atteso un cambio di strategia: un modifica della rotta che riguarda anche le cosiddette politiche green; il nuovo inquilino della Casa Bianca ha detto di voler uscire dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, ma quella è tutta un’altra guerra.---
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