Iscriviti al canale Whatsapp di Byoblu
Italia e sei Paesi contro le norme europee sulle emissioni di CO2 delle auto. Con un documento inviato al Consiglio UE Competitività a Bruxelles, sette Stati membri chiedono una revisione anticipata delle misure che prevedono, soprattutto, il discusso stop alla produzione dei motori endotermici dal 2035.
I Paesi chiedono di sedersi attorno a un tavolo già nel 2025, senza aspettare il 2026. Oltre all’Italia, rappresentata dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, la richiesta arriva da Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia.
Dal 2025, le normative prevedono che le emissioni medie delle nuove auto immatricolate il prossimo anno dovranno essere inferiori del 15% rispetto ai limiti massimi previsti nel 2021.
Tra le altre richieste inviate a Bruxelles da parte degli Stati, anche quella di adottare una strategia industriale a lungo termine per il settore automobilistico, oltre a un piano di investimenti pluriennale.
Questo avviene mentre l’industria dell’auto vive un periodo di crisi in tutta Europa. Con le immatricolazioni in calo, nell’ormai ex locomotiva Germania, case come Volkswagen e Audi stanno chiudendo le fabbriche e tagliando il personale.
Intanto, finiti gli incentivi, il mercato elettrico non decolla e, anzi, i produttori stanno tornando a concentrarsi su diesel e benzina a causa della domanda bassa, in direzione opposta rispetto al divieto UE imposto dal 2035, che imporrebbe sanzioni ai produttori contestate anche dalla Germania.
“Abbiamo davanti un bollettino di guerra, con chiusure e la rinuncia a progetti”, commenta il ministro Urso, con l’Italia che chiede insieme agli altri Stati di trovare alternative, tramite un calcolo di emissioni alternativo, per raggiungere gli obiettivi.
Nessun commento:
Posta un commento