L’OSCE, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea, dal 2014 tiene suoi “osservatori” nella linea di conflitto fra le truppe di Kiev e le repubbliche separatiste russofone di Donetsk e Lugansk. I suoi osservatori, che devono constatare eventuali violazioni delle due parti , sono terzi rispetto alle due parti in conflitto; lo devono essere e anzi tenere come punto d’onore la loro terzietà
Ora, i russi hanno scoperto questo, come documenta la giornalista e analista Maria Dubovikova:
Il personale dell’OSCE a Mariupol ha abbandonato il proprio archivio. Sono stati trovati tutti i rapporti sul campo dell’OSCE dal 2014, con migliaia di crimini di guerra ucraini documentati, ma che non sono stati riportati dall’OSCE nei suoi documenti ufficiali.
Inoltre, un magazzino di mine di mortaio di fabbricazione italiana è stato trovato nel garage dell’edificio dell’OSCE all’indirizzo Mariupol, Primorsky Boulevard, 25. Le etichette indicano che erano imballate per la spedizione via mare l’11-3-2022.
Ciò indica che l’organizzazione neutrale di monitoraggio stava fornendo armi a una delle parti in conflitto.
Questa slealtà vergognosa è persino difficile da commentare: infrange uno dei principi fondamentali del diritto internazionale, del codice d’onore militare, anzi della civiltà occidentale in una forma di bassezza inimmaginabile, è una scelta della barbarie.
Come conseguenza, diversi osservatori militari dell’OSCE (di solito sono ufficiali di forze armate europee) sono stati “arrestati” nelle regioni di Donetsk e Lugansk nell’est ucraino dai separatisti. Lo denuncia la stessa organizzazione per la cooperazione e la sicurezza europea
Ora dobbiamo apprendere da un media pakistano (sic) che
Un dipendente dell’OSCE arrestato confessa di aver trasmesso informazioni alle agenzie di intelligence straniere, dettaglia anche l’autobomba contro il personale russo da parte dell’Ucraina nel 2017
Un dipendente dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), detenuto nella Repubblica popolare di Luhansk (LPR), ha confessato di aver passato informazioni riservate nella sfera militare a funzionari dei servizi di intelligence stranieri, ha affermato il Ministero della Sicurezza di Stato dell’LPR di venerdì.
Il dipendente dell’OSCE, Petrov Mikhail Yurievich (di cui non viene indicata la nazionalità) , agendo a scapito della sicurezza della LPR, ha trasmesso informazioni riservate nella sfera militare ai rappresentanti dei servizi di intelligence stranieri, si legge nella dichiarazione.
“Inoltre, nel corso delle misure operative e investigative, sono state ottenute informazioni sul coinvolgimento di persone appartenenti al personale militare delle forze armate ucraine nell’organizzazione e nell’esecuzione di un’autobomba che ha provocato la morte di un dipendente della Missione speciale di monitoraggio dell’OSCE nell’aprile 2017 L’inchiesta ha stabilito che secondo il piano del comando delle forze armate, l’atto terrorista organizzato era volto all’eliminazione fisica di un cittadino russo dal personale della missione”, ha aggiunto il ministero.
Insomma, membri dell’OSCE sono sati complici nell’asassinio di un loro collega, anche lui osservatore dell’OSCE, di nazionalità russa. Non basterà un processo di Norimberga per giudicare queste azioni occidentali, delle “democrazie” sedicenti combattono per proteggere “I nostri valori”.
E da quel porcaio di Azovstal non finiscono di uscire luridumi
Donbass, ritrovate bombe di mortaio Italiane nelle posizioni ucraine.
Non lontano dalla periferia di Donetsk proseguono gli scontri tra l’esercito ucraino e la milizia popolare della DNR. I miliziani, avanzando e conquistando le posizioni ucraine, continuano a ritrovare numerosi quantitativi di armi abbandonate che Kiev ha ricevuto in sostegno dai partner europei. In queste posizioni sono state rinvenute armi anticarro francesi, munizioni spagnole e colpi per mortaio da 120mm di fabbricazione italiana.
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