Di Kiyoshi Hatanaka per il blog Saker

Il recente voto del governo serbo a favore dell'espulsione della Federazione Russa dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha avuto un forte impatto sull'opinione pubblica serba, così come il voto servile del regime nell'Assemblea Generale di poche settimane fa per condannare la Russia per la sua operazione in Ucraina.

Si stima che circa 20.000 serbi si siano riversati nelle strade di Belgrado, radunandosi simbolicamente davanti al monumento allo zar Nicola II nel centro della capitale, per esprimere la loro insoddisfazione per la posizione ufficiale del loro paese su queste questioni. La manifestazione è stata organizzata attorno allo slogan "Non in mio nome", inviando un chiaro messaggio al regime, così come al popolo e al governo della Russia, che in Serbia non c'è sostegno popolare per un ritiro dalla tradizionale solidarietà del paese per Russia.

 Guarda:

https://www.ruptly.tv/en/videos/20220415-040-Serbia-Pro-Russians-continue-rally-after-Belgrade-votes-to-remove-Moscow-from-UNHRC#

E:

https://www.youtube.com/watch?v=MBS7IUyOHfk

La manifestazione di massa a Belgrado si è svolta sullo sfondo di un'insolente filippica antirussa di Dragan Sormaz, funzionario di regime di alto rango e vicepresidente del partito al governo. Sul suo account Twitter, Sormaz ha pubblicato la spaventosa richiesta di sganciare cinque bombe nucleari sulla Russia per ciascuna di queste bombe che la Russia sgancia ipoteticamente sull'Ucraina:

https://twitter.com/mladjandj/status/1515295150888689674?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1515295150888689674%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2Fvuci.infoce-2Fsrtika funkcioner-sns-na-rusiju-treba-baciti-5-atomskih-bombi-foto%2F

Dal momento che Sormaz è anche considerato una risorsa dell'intelligence occidentale, il suo Tweet intemperante solleva la questione se abbia in programma di organizzare una provocazione nucleare sotto falsa bandiera in Ucraina, come è stato oggetto di intense voci. In ogni caso, è inconcepibile che Sormaz avrebbe twittato una dichiarazione così scandalosamente offensiva senza l'approvazione dei vertici del regime serbo.

La preoccupazione della maggior parte dei serbi comuni è che Mosca possa confondere le politiche del proprio governo con le proprie opinioni sul conflitto in Ucraina. Questa è la seconda volta nelle ultime settimane che sono scesi in piazza per inviare un messaggio forte che quando il governo serbo segue la linea occidentale verso la Russia, lo sta facendo a suo nome e contro la volontà del suo popolo.

Per chiarire il punto, in una conferenza stampa convocata da tre importanti accademici serbi lunedì 17 aprile, sarà reso pubblico un documento di rifiuto delle politiche anti-russe firmate da oltre 100 tra i massimi intellettuali e personaggi pubblici del Paese.

Ecco la visione cinese della manifestazione di Belgrado a sostegno della Russia: