collaborazione pacifica (1938).


IL SOSTEGNO DEGLI OCCIDENTALI AL 


NAZISMO (1933-1940)

Il sostegno massiccio di Stati Uniti e loro alleati ai banderisti ucraini contro la Russia è paragonabile al sostegno da parte dello stesso schieramento alla Germania hitleriana dei primordi contro l’URSS. Ricordiamoci che tutti gli Stati occidentali, senza eccezioni, hanno prima o poi creduto che i nazisti fossero la soluzione alla crisi economica del 1929: soltanto i nazisti sembravano prospettare un’alternativa credibile al capitalismo. Ovviamente cambiarono idea quando il pericolo nazista si ritorse contro di loro.

Cito alcuni esempi:
– Il ministro degli Esteri francese, Georges Bonnet, ammaliato dalla politica del Reich verso degli ebrei, propose all’omologo tedesco, Joachim von Ribbentrop, di deportare gli ebrei francesi, polacchi e tedeschi in una colonia lontana, il Madagascar [1]. Lo stesso Bonnet il 6 dicembre 1938 firmò con Ribbentrop l’Impegno franco-tedesco di collaborazione pacifica.
– Il primo ministro britannico, Neville Chamberlain, organizzò gli Accordi di Monaco del 30 settembre 1938, grazie ai quali la Cecoslovacchia fu liquidata a beneficio del Reich [2]; nel mentre, il governatore della Banca d’Inghilterra, Montagu Norman, sottrasse 27 tonnellate di oro alla Cecoslovacchia per aiutare il rafforzamento delle forze armate naziste [3].
– Prescott Bush, padre del presidente George H. Bush e nonno del presidente George W. Bush, nel 1940 investì nelle officine del campo di prigionieri di Auschwitz (trasformato solo nel 1942 in campo di sterminio) [4].

Dopo la caduta del nazismo queste persone non sono state sottoposte a giudizio. Anzi, ci si è sforzati di serrare i ranghi e di dimenticare le loro scelleratezze. Stiamo attenti a non commettere gli stessi errori!

Radio Liberty a Monaco. Stepan Bandera, 

leader dei collaborazionisti ucraini dei 

nazisti, e Saïd Ramadan, subentrato a 

Hasan al-Banna a capo dei Fratelli 

Mussulmani, vi lavorarono nello stesso 

periodo.

IL RUOLO DEGLI UCRAINI NELLA 


GUERRA FREDDA

Durante la seconda guerra mondiale Alfred Rosenberg, teorico del nazismo nonché ministro per i Territori dell’Est (Ostminister), affidò al lettone Gerhard von Mende l’organizzazione dell’adesione delle popolazioni dell’Urss al führer Adolf Hitler. Von Mende studiò un modello di manipolazione delle minoranze, ripreso dalla Cia dopo la caduta del III Reich. Con l’aiuto del gran muftì di Gerusalemme, Amin al-Husseini, von Mende istituì scuole di mullah a Göttingen e Dresda, fece nominare un gran muftì in Crimea e arruolò reggimenti SS orientali. Fu altresì l’agente di collegamento del “nazionalista” ucraino Stepan Bandera.

A Washington, il presidente Truman e in seguito il presidente Eisenhower decisero di puntare sulla guerra psicologica per combattere i sovietici. La Cia creò così l’AmComLib (Comitato americano per la liberazione delle popolazioni dell’Urss), che gestì da Monaco Radio Libertà. La Cia riciclò von Mende. Fu quest’ultimo a proporre di fondare una moschea a Monaco, che venne affidata a Saïd Ramadan (genero del fondatore della Confraternita, Hasan al-Banna) [5]. Sempre von Mende risolse i problemi di Stepan Bandera e lo riciclò nell’MI6 e nella Cia [6].

Divisione SS Das Reich.

L’ex braccio destro di Stepan Bandera, nonché primo ministro ucraino imposto dai nazisti, Iaroslav Stetsko, durante la seconda guerra mondiale fu uno dei fondatori, su istruzione del III Reich, del Blocco delle nazioni antibolsceviche (ABN). Durante la guerra fredda, Stetsko tenne in vita l’ABN, stavolta per conto degli Stati Uniti, divenendo uno dei pilastri della Lega anticomunista mondiale (WACL), fondata dalla Cia [7].

ABN

La sede dell’ABN era a Monaco; da qui Stepan Bandera e Iaroslav Stetsko diressero operazioni di sabotaggio in Urss. Il presidente dell’ABN era il danese Ole Bjøm Kraft, ex presidente del Consiglio dell’Atlantico del Nord, autorità civile che comanda le forze alleate.

Molte furono le operazioni pianificate in collaborazione con la Cia e l’MI6, ossia con la supervisione di Frank Wisner (nonno acquisito di Nicolas Sarkozy) e di Kim Philby, che però tradì la Corona e informò il KGB, che le fece fallire [8].

Reggimento 

Azov

Uno dei collaboratori di Stetsko, Lev Dobriansky, divenne ambasciatore degli Stati Uniti alle Bahamas; sua figlia Paula è stata sottosegretaria di Stato per la democrazia (sic) dell’amministrazione George W. Bush. Per dieci anni Paula Dobriansky finanziò studi storici finalizzati a far dimenticare che l’Holodomor, la grande carestia che colpì l’Ucraina nel 1932-33, devastò anche la Russia e il Kazakistan; riuscì a far credere che fosse stata voluta da Stalin per eliminare il popolo ucraino. Il mito viene manipolato dai banderisti per convincere gli ucraini dell’odio secolare dei russi nei loro confronti. In seguito Paula Dobriansky ricoprì alti incarichi all’agenzia Reuters; oggi lavora all’Atlantic Council. Durante il putsch di Maïdan era vicepresidente della NED.

Questa campagna di comunicazione del 

governo ucraino è fondata sul mito 

dell’Holomodor. Una dea narra i crimini 

immemorabili dei russi contro gli ucraini e 

annuncia che è arrivato il tempo della 

mietitura. La dea decapita allora un russo 

come gli jihadisti decapitano gli infedeli.

Nel 1983 il presidente Ronald Reagan e il vicepresidente George H. Bush ricevono alla Casa Bianca i banderisti, fra cui Iaroslav Stetsko [9].

Bandera fu assassinato dal KGB nel 1955. Stetsko morì nel 1986. Entrambi sono sepolti nel cimitero tedesco di Walffriedhof.

Il 23 settembre 1953 il presidente 

Eisenhower riceve alla Casa Bianca una 

delegazione dei Fratelli Mussulmani. 

L’organizzazione terrorista può ora 

avvalersi del sostegno della Cia.

IL SOSTEGNO DEGLI ANGLOSASSONI 


AGLI JIHADISTI

Nel 1979 il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter autorizzò l’Operazione Ciclone. Si trattava di inviare jihadisti arabi, membri della Confraternita dei Fratelli Mussulmani, in Afghanistan a combattere il governo comunista. Fu così che la piccola organizzazione terrorista si trasformò in un vero esercito [10]. Passo dopo passo, dalle guerre dell’Afghanistan si arrivò a quelle della Jugoslavia e di Cecenia, infine a Daesh in Iraq e Siria [11].

Per quarant’anni tutti gli Stati membri della Nato sono stati invitati a dare “asilo politico” agli jihadisti “perseguitati” dai dittatori arabi. Almeno 17 Stati alleati hanno partecipato all’Operazione Timber Sycamore per fornire armi per miliardi di dollari agli jihadisti [12]. Fintantoché gli jihadisti hanno cominciato a minacciare gli Occidentali. Stiamo attenti a non commettere gli stessi errori!

In una base Nato in Estonia (2006) giovani 

ucraini, membri dell’OUN-B 

(Organizzazione dei nazionalisti ucraini, di 

orientamento banderista) seguono corsi di 

sabotaggio. L’addestramento si è concluso 

omaggiando i soldati tedeschi, estoni e 

finlandesi morti per il III Reich.

IL SOSTEGNO DEGLI OCCIDENTALI AI 


BANDERISTI UCRAINI, AGLI USTASCIA 


CROATI, NONCHÉ AI NEONAZISTI 


BALTICI


Durante la guerra fredda gli Stati Uniti integrarono specialisti della repressione nazista nel proprio apparato antisovietico. Per esempio, Klaus Barbie, il “macellaio di Lione”, fu a capo della repressione in Bolivia; Aloïs Bruner, dopo aver sterminato ebrei in Austria, Grecia e Francia, divenne consigliere speciale del presidente siriano (prima del Baas). Tutto però sembrava essere finito con la dissoluzione dell’Urss.

Tuttavia, con la dissoluzione del Patto di Varsavia e l’indipendenza degli Stati ex sovietici, milizie banderiste, ustascia e naziste sono ricomparse nello spazio pubblico, ottenendo il sostegno degli anglosassoni, in virtù della collaborazione dei loro ascendenti durante la guerra fredda. A titolo di esempio ricordiamo:

– In Bulgaria, a Sofia, da una quindicina d’anni si svolge una manifestazione annuale in ricordo del generale Hristo Lukov [13].
 In Estonia, nel 2009, sono state rimpatriate le ceneri del colonnello SS Alfons Rebane (il Rommel estone), successivamente è stata posata una targa commemorativa [14], con il sostegno palese del presidente Toomas Hendrik Ilves (egli stesso funzionario USA). Nel 2012 il ministro della Difesa, Urmas Reinsalu, ha partecipato sull’isola di Saaremaa a una cerimonia dell’Alleanza dei combattenti per la libertà dell’Estonia (collaboratori dei nazisti) e si è congratulato con ex SS per aver «liberato la patria» [15].
– In Lettonia la presidente Vaira Vike-Freiberga (1999-2007) ha affermato che le «SS sono eroi della lotta contro i sovietici». Ha fatto modificare i manuali scolastici di storia e autorizzato manifestazioni per commemorare questi «eroi». La Lettonia, la cui popolazione è per un quarto russa, ha vietato l’uso della lingua russa nelle scuole secondarie. Inoltre, nel 2018, insieme all’Estonia, ha costruito un muro lungo il confine russo [16].
– In Bolivia nel 2019 l’MI6 si è appoggiato alla comunità ustascia croata per rovesciare il presidente Evo Morales [17].

Il 18 novembre 2020 la terza Commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per la «Lotta alla glorificazione del nazismo, al neonazismo e altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le attuali manifestazioni di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e conseguente intolleranza» (Nazioni Unite A/C.3/75/L.49). Tutti i membri dell’Onu hanno votato a favore, tranne Stati Uniti e Ucraina che hanno votato contro, nonché i membri della Nato e dell’Unione Europea che si sono astenuti.

L’agente stay-behind della Nato Dmitryo 

Yarosh.

LE MEDESIME CAUSE INDUCONO I 


MEDESIMI EFFETTI

L’8 maggio 2007 a Ternopol (Ucraina occidentale) gruppuscoli nazisti e islamisti hanno fondato un Fronte antimperialista per lottare contro la Russia. Ne fanno parte organizzazioni di Lituania, Polonia, Ucraina e Russia, fra cui i separatisti islamici di Crimea, di Adighezia, del Dagestan, d’Inguscezia, di Cabardino-Balcaria, di Karačaj-Circassia, di Ossezia e di Cecenia. Non potendo partecipare al convegno a causa delle sanzioni internazionali, Dokka Umarov, emiro di Isckeria (Cecenia) considerato dalle Nazioni Unite membro di Al Qaeda, ha inviato un intervento scritto. Il Fronte è presieduto da Dmytro Yarosh, che ha combattuto in Cecenia. Con Andriy Biletsky, il Führer Bianco, creò il Settore destro, che fece la rivoluzione dell’EuroMaïdan, poi il battaglione Azov. Dal 2 novembre 2021 Yarosh è consigliere del comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valerii Zaluzhnyi.

Il 7 aprile 2022 il presidente Zelensky ha 

parlato al parlamento greco. Durante 

l’intervento ha mostrato un breve video in 

cui un ucraino di origine greca si è 

presentato come membro del reggimento 

Azov e ne ha elogiato la lotta contro i 

russi.

Dopo la dissoluzione dell’Urss, l’Ucraina ha risvegliato gli antichi demoni. I manuali scolastici di storia sono stati modificati. Da trent’anni i bambini imparano a scuola che il loro Paese è diventato indipendente grazie ai nazisti e che non hanno geni in comune con i russi, razza inferiore. Ogni anno decine di migliaia di bambini e adolescenti vengono mandati nei “campi di vacanza” dei banderisti, come accadeva alla gioventù hitleriana, ove scandiscono lo slogan «Gloria all’Ucraina!». Questi giovani, ragazze e ragazzi, trovano oggi asilo in Unione Europea. Domani, come è accaduto per i loro alleati, i Fratelli Mussulmani, alcuni di loro vi commetteranno attentati.



Questa campagna di comunicazione del 

governo ucraino è fondata sul mito 


ell’Holomodor. Una dea narra i crimini 

mmemorabili dei russi contro gli ucraini e 

annuncia che è arrivato il tempo della 

mietitura. La dea decapita allora un russo 

come gli jihadisti decapitano gli infedeli.

Già ora i banderisiti reclutano cadetti in Germania, Canada, Francia, Regno Unito e Stati Uniti, nonché ufficiali nelle accademie militari di questi Paesi. Allo scopo hanno creato nel 2019 un ordine segreto, Centuria, attraverso cui diffondono la propria ideologia, contraria alle procedure democratiche e al suffragio universale. I membri recitano la Preghiera dei nazionalisti ucraini, scritta da Josef Mashchak nel periodo tra le due guerre. Inalberano la Croce del Sole danese e moltiplicano i riferimenti all’Ordine di Thulé, di cui facevano parte i più alti dignitari nazisti. Gli eserciti occidentali non hanno preso sul serio la minaccia. La loro ideologia, come quella dei Fratelli Mussulmani, si sparge come scia di polvere da sparo.

La bestia immonda è già qui, tra noi.

Come possiamo essere così ciechi?

Traduzione

Rachele Marmetti