Danilo Quinto
Ho frequentato anch’io quella terrazza di Trastevere, al centro di Roma. Erano gli anni in cui si immaginavano e si costruivano le strategie per consolidare i risultati delle leggi sul divorzio e sull’aborto, che hanno distrutto l’istituto familiare; si denunciava la bomba demografica, che non è mai esistita, ma è servita per desertificare un Paese intero ed impedire, con la diffusione della pillola e degli altri sistemi anticoncezionali, la sua crescita, che è determinata solo dalla nascita al mondo di nuove creature; si ponevano le basi per la campagna sull’eutanasia, che con il passare degli anni, nonostante la mancanza di una legge, è divenuta una pratica estesa e consueta, insieme al suicidio assistito; si discuteva di come abbattere definitivamente il potere temporale della Chiesa; si diffondeva la teoria del terzo e del quarto sesso, del matrimonio tra persone dello stesso sesso, di fecondazione assistita, per poi passare alla maternità surrogata; si formavano le coscienze all’accoglienza e all’integrazione di persone che prima o poi – dopo averci sostituiti – ci scanneranno tutti.
Ebbene, su quella terrazza di quella casa che ne ha viste letteralmente di tutti i colori dell’arcobaleno, è salito l’altro giorno il Capo della Chiesa Cattolica, l’immarciscibile Jorge Maria Bergoglio. Aveva in mano un mazzo di rose bianche e una scatola di cioccolatini, per rendere omaggio alla massima esponente di quell’ideologia – dopo la scomparsa di Pannella – che ha concorso in maniera determinante a scristianizzare l’Italia e a rendere le chiese utili per fare grandi mense per i poveri, per accogliere i migranti o per fare denaro, cedendole a privati, che le gestiscono per farne musei o altra roba mondana.
«Esempio di libertà e resilienza», ha detto Bergoglio di Emma Bonino. Ha colto nel segno. Del resto, da uno come lui, che interpreta magistralmente i desideri di questo mondo degenerato, non ci si poteva aspettare l’intenzione di convertire la leader radicale – più volte ha dichiarato che non vuole convertire nessuno – ma solo la fotografia della realtà.
Ebbene, su quella terrazza di quella casa che ne ha viste letteralmente di tutti i colori dell’arcobaleno, è salito l’altro giorno il Capo della Chiesa Cattolica, l’immarciscibile Jorge Maria Bergoglio. Aveva in mano un mazzo di rose bianche e una scatola di cioccolatini, per rendere omaggio alla massima esponente di quell’ideologia – dopo la scomparsa di Pannella – che ha concorso in maniera determinante a scristianizzare l’Italia e a rendere le chiese utili per fare grandi mense per i poveri, per accogliere i migranti o per fare denaro, cedendole a privati, che le gestiscono per farne musei o altra roba mondana.
«Esempio di libertà e resilienza», ha detto Bergoglio di Emma Bonino. Ha colto nel segno. Del resto, da uno come lui, che interpreta magistralmente i desideri di questo mondo degenerato, non ci si poteva aspettare l’intenzione di convertire la leader radicale – più volte ha dichiarato che non vuole convertire nessuno – ma solo la fotografia della realtà.
Certamente, Emma Bonino è un esempio di libertà e resilienza. Sì, da Dio! Come chi ha pronunciato queste parole. Entrambi hanno fatto e faranno ancora di tutto fino alla loro morte – a meno che non si convertano, nel loro caso pubblicamente, considerata la gravità dei peccati commessi – per garantire che gli esseri umani siano liberi dal loro Creatore e resistenti alle Sue leggi. Come lo sono stati quei tanti cattolici italiani che hanno divorziato, hanno abortito, hanno usato sistemi anticoncezionali, facendo vincere un’ideologia che nulla ha di umano. Come è stata quella Chiesa modernista, prodotto diretto dell’opera secolare della Massoneria e del Concilio Vaticano II, che ha in Bergoglio l’ultimo interprete, dopo una sequela di papi successivi a Pio XII che hanno aperto la strada a lui e alla Mafia di San Gallo.
A conclusione dell’enciclica Etsi Multa del 21 November 1873, Pio IX usa un’espressione che per due volte compare nella Bibbia – Sinagoga di Satana – nel cap. 2 versetto 9 e cap. 3 versetto 9 dell’Apocalisse di san Giovanni Evangelista. Scrive: «Si meraviglierà forse qualcuno di Voi, Venerabili Fratelli, che la guerra che oggi si muove alla Chiesa Cattolica si espanda tanto. Ma chiunque conosce il carattere, gli obiettivi ed il proposito delle sette, sia che si chiamino massoniche, sia che si chiamino con qualsivoglia altro nome, e li paragoni al carattere, al modo, e all’ampiezza di questa guerra, da cui la Chiesa è assalita quasi da ogni parte, non potrà certamente dubitare che questa calamità non si debba attribuire alle frodi ed alle macchinazioni di quelle sette. Da esse, infatti, è formata la sinagoga di Satana, che ordina il suo esercito contro la Chiesa di Cristo, innalza la sua bandiera e viene a battaglia».
Parole profetiche. Esemplificative della situazione che viviamo, dove uomini di Chiesa si prostrano al Mondo e ai costruttori del Male.
A far da contraltare ai tentativi di codesti uomini di Chiesa e di codesti costruttori del Male – accomunati dal disegno dei poteri forti, che vogliono annientare l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio – la Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, che è di origine divina, non si farà abbattere, nonostante la notte del Getsemani che sta vivendo da troppo tempo, con la felicità dei suoi nemici. Come dice la bellissima antifona all’introito della Festa di Cristo Re della Messa apostolica: «L’Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza, ricchezza, sapienza, forza, onore, gloria e lode; a Lui sia per sempre conferita la Signoria».
A conclusione dell’enciclica Etsi Multa del 21 November 1873, Pio IX usa un’espressione che per due volte compare nella Bibbia – Sinagoga di Satana – nel cap. 2 versetto 9 e cap. 3 versetto 9 dell’Apocalisse di san Giovanni Evangelista. Scrive: «Si meraviglierà forse qualcuno di Voi, Venerabili Fratelli, che la guerra che oggi si muove alla Chiesa Cattolica si espanda tanto. Ma chiunque conosce il carattere, gli obiettivi ed il proposito delle sette, sia che si chiamino massoniche, sia che si chiamino con qualsivoglia altro nome, e li paragoni al carattere, al modo, e all’ampiezza di questa guerra, da cui la Chiesa è assalita quasi da ogni parte, non potrà certamente dubitare che questa calamità non si debba attribuire alle frodi ed alle macchinazioni di quelle sette. Da esse, infatti, è formata la sinagoga di Satana, che ordina il suo esercito contro la Chiesa di Cristo, innalza la sua bandiera e viene a battaglia».
Parole profetiche. Esemplificative della situazione che viviamo, dove uomini di Chiesa si prostrano al Mondo e ai costruttori del Male.
A far da contraltare ai tentativi di codesti uomini di Chiesa e di codesti costruttori del Male – accomunati dal disegno dei poteri forti, che vogliono annientare l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio – la Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, che è di origine divina, non si farà abbattere, nonostante la notte del Getsemani che sta vivendo da troppo tempo, con la felicità dei suoi nemici. Come dice la bellissima antifona all’introito della Festa di Cristo Re della Messa apostolica: «L’Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza, ricchezza, sapienza, forza, onore, gloria e lode; a Lui sia per sempre conferita la Signoria».
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