«Voglio essere chiaro, dal 2008 fino al 2011, quando Berlusconi cade sotto i colpi dello spread, come da prassi costante dell’Associazione nazionale magistrati ho sempre condiviso la mia attività seguendo una prassi costante con il presidente Giorgio Napolitano. È impensabile sostenere che negli anni di cui stiamo parlando l’Anm si sia mossa fuori dalla copertura del Quirinale, con il quale io condividevo ogni decisione che comportasse una rilevanza politica”.
" Lo racconta Luca Palamara, nel libro intervista con Alessandro Sallusti, “Il Sistema” edito da Rizzoli (pagg 205, euro 19)".
Palamara tira in ballo Napolitano: “Tutti contro Berlusconi, non poteva
esserci linea diversa".
Nel colloquio con il direttore del Giornale, l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, ora radiato, ribadisce l’assoluta sintonia con l’allora presidente, Giorgio Napolitano. «Ho sempre condiviso la mia attività con il capo dello Stato. Non ci potevano essere deviazioni dalla linea. Sul Cavaliere non era ammessa discrezionalità». Chiede Sallusti: «Mi sta dicendo che il Quirinale approvava, se non qualcosa di più, la linea dello scontro frontale con il governo?». La risposta di Palamara è sconvolgente. «Esattamente, ma mi sento di essere più esplicito e dettagliato. Nella magistratura vige un clima di terrore interno che non lascia spazio a deviazioni dalla linea concordata».
“Dovevamo far cadere Berlusconi in ogni modo”
E la linea concordata era far cadere Berlusconi in ogni modo. A questo punto, Palamara cita quanto accaduto nel gennaio 2011. «Partono le perquisizioni nelle abitazioni di numerose ragazze. Berlusconi viene indagato per concussione, lo dico onestamente, siamo tutti un po’ perplessi. Vede, qui scatta la discrezionalità, ma su Berlusconi la discrezionalità non può esistere». L’obiettivo era farlo cadere a tutti i costi. E l’allora inquilino del Quirinale era molto più di un osservatore privilegiato, secondo l’accusa di Palamara.
Chi è Luca Palamara
Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati e ex membro del Csm radiato dall’ordine giudiziario per la prima volta nella storia della magistratura, ha raccontato, incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti, nel libro Il Sistema – Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana” cosa sia il ‘Sistema’ che ha pesantemente influenzato la politica italiana.
Una carriera brillante avviata con la presidenza dell’Associazione nazionale magistrati a trentanove anni, Palamara a quarantacinque viene eletto nel Consiglio superiore della magistratura e, alla guida della corrente di centro, Unità per la Costituzione, contribuisce a determinare le decisioni dell’organo di autogoverno dei giudici. A fine maggio 2019, accusato di rapporti indebiti con imprenditori e politici e di aver lavorato illecitamente per orientare incarichi e nomine, è diventato l’emblema del malcostume giudiziario.
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