3 milioni di euro per combattere la disinformazione sui vaccini anticovid (ovviamente il termine disinformazione va tradotto con informazione critica e non allineata al pensiero unico dominante). È la cifra che Google, tramite il suo laboratorio Google news initiative, vuole raccogliere con un fondo globale e aperto a tutte le organizzazioni giornalistiche e a tutti i debunker, gli autonominati controllori di fatti.
Gli illeciti comportamenti di Google
Google determina con i suoi algoritmi le notizie che devono avere visibilità e quelle che è meglio, per lei, oscurare. Censura, chiude e demonettizza canali YouTube, anche di testate giornalistiche regolarmente registrate.
Agisce di fatto in questo modo come se fosse un editore e, in barba alle leggi e alla Costituzione, si arroga poteri, quelli di chiusura di canali e censura dei contenuti, che nel nostro ordinamento spetterebbero solo alla magistratura sulla base di leggi e dopo gli opportuni controlli delle autorità indipendenti.
Il silenzio della politica:
“Sono società private e possono fare quello che vogliono”, ripetono acriticamente i loro difensori, ignorando o dimenticando però di dire che:
1) essere società private non significa poter fare quello che si vuole. L’articolo 41 della Costituzione stabilisce che “L’iniziativa economica privata è libera”, ma poi aggiunge che “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
2) sono società private che svolgono un servizio pubblico, per giunta di fatto in regime monopolio.
Se queste multinazionali del bigtech fanno quello che vogliono è semplicemente perché la politica e le amministrazioni preposte non fanno nulla per riportarle nell’alveo del rispetto della legge e della Costituzione, così come non fanno nulla contro i loro giganteschi conflitti di interessi.
I giganteschi conflitti di interessi di Google
Eh sì, perché adesso Google mette insieme milioni di euro per creare un esercito di debunker contro chi vuole fare informazione libera sui vaccini e presenta tutto il progetto come se fosse una battaglia giusta contro la disinformazione, ma nessuno dice che Google è anche una società che studia, produce e commercializza vaccini in collaborazione con le principali multinazionali del farmaco.
Nel 2016, Google Alphabet, la casa madre di Google, ha concluso un accordo da 715 milioni di dollari con GlaxoSmithKline per creare Galvani, un’altra impresa che si occupa di sviluppare farmaci e vaccini bioelettronici ed estrarre informazioni mediche dai clienti di Google. Nel 2018, Google ha investito 27 milioni di dollari in Vaccitech per produrre vaccini contro l’influenza, il MERS e il cancro alla prostata. La Vaccitech si è autodefinita come “il futuro della produzione dei vaccini di massa” e nel 2020 ha annunciato di lavorare insieme all’Università di Oxford e ad Astrazeneca al vaccino anti COVID di quest’ultima multinazionale del farmaco.
Siamo al punto in cui gli stessi produttori di farmaci e vaccini controllano il flusso delle informazioni, investono sempre maggiori somme di danaro per combattere la libera informazione e la censurano e la oscurano a loro piacimento. No, non è affatto questo il mondo che vogliamo noi di Byoblu e forse, come noi, tutte le persone che credono nella libertà.
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