sabato 18 luglio 2020

Rivolta contro le tasse di fine luglio. DAL GOVERNO: NESSUN RIVIO DATA!

Partite

Scadenze per 4,5 milioni di contribuenti, soprattutto partite Iva. Il Governo non concede proroghe. Italia Viva protesta e minaccia, "è una follia". 

Centrodestra compatto con i commercialisti, che preparano uno sciopero.

Niente nuovi rinvii, lunedì supermaratona per le scadenze fiscali con gli appuntamenti
 già stabiliti che si sono accavallati a quelli rinviati a causa dell’emergenza dettata dal
 Coronavirus. Nei giorni scorsi i commercialisti in una lettera al governo in cui si
 chiedeva il rinvio, ne hanno contati 246 da metà alla fine del mese. Un ulteriore
 rinvio però avrebbe fatto mancare ancora alle casse dello Stato, già provate 
dall’emergenza, un flusso stimato intorno a 8,4 miliardi. Per gli acconti e i saldi rinviati 
all’appello lunedì saranno chiamati 4,5 milioni di contribuenti, in prevalenza partite
 Iva. Per i contribuenti altre due date calde saranno poi il 30 ed il 31 luglio... 


La protesta dei commercialisti. “Di fronte alle ripetute e più che motivate richieste di
 proroga dei versamenti del 20 luglio avanzate dai commercialisti, il Governo ha opposto un
 no che sembra al momento irrevocabile, oltre che incomprensibile. Non era l’esito al quale
 volevamo arrivare, ma a questo punto diventa per noi inevitabile valutare concrete azioni
 di protesta della categoria, tra le quali non escludiamo lo sciopero” affermano in una nota
 congiunta il Consiglio nazionale e tutte le sigle sindacali dei commercialisti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdec, Unico). I commercialisti ribadiscono la richiesta al Governo di riaprire i termini di 
versamento senza sanzioni fino al 30 settembre, ” come già avrebbe dovuto fare”. “In 
questi ultimi giorni - scrivono i - abbiamo più volte reiterato il nostro accorato appello per
 una proroga dei versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi e dell’IRAP 2020, in
 scadenza il 20 luglio. Una richiesta di assoluto buonsenso. Gli adempimenti straordinari
 legati alla emergenza coronavirus e le limitazioni lavorative per dipendenti e collaboratori 
degli studi professionali derivanti dalle misure anti-contagio hanno sottratto il tempo 
necessario per la predisposizione delle dichiarazioni e per determinare gli importi dei 
versamenti del 20 luglio. I nostri studi sono pertanto in una situazione di grande difficoltà 
che è colpevole ignorare e che si somma alle gigantesche difficoltà economiche che sta
 vivendo il Paese”. “Assistiamo la gran parte delle imprese italiane - proseguono i 
commercialisti - , forse più di chiunque altro abbiamo il polso della situazione reale in cui 
versano. Non consentire con il rinvio dei versamenti una boccata d’ossigeno a realtà in 
gravissima crisi di liquidità può tramutarsi in una scelta dissennata, che rischia di tagliare 
le gambe a chi sta faticosamente tentando di rimettersi in piedi, rendendo concreto 
l’allarme per un’emergenza sociale che in autunno potrebbe assumere aspetti preoccupanti. “Per tutte queste ragioni - concludono i commercialisti - siamo costretti a valutare azioni di protesta, senza escludere uno sciopero
 della nostra categoria. Una reazione inevitabile davanti al consueto muro di gomma eretto 
dall’esecutivo nei confronti dei commercialisti italiani, delle loro richieste, del loro senso di
 responsabilità messo quotidianamente al servizio del Paese”.
Italia Viva insiste: “Prorogare le scadenze”.  “Da lunedì fino alla fine del mese, in appena due settimane, i contribuenti italiani dovranno affrontare l’ingorgo fiscale più grande della storia che conta 246 scadenze fiscali a carico dei lavoratori autonomi e 115 a carico di commercianti, artigiani e anche degli imprenditori più piccoli” scrive su Huffpost il capogruppo di Italia Viva Davide Faraone. “Il Ministero dell’Economia in occasione dell’approvazione del decreto Rilancio ha bocciato la proposta di Italia Viva di un rinvio del pagamento delle tasse al 30 novembre 2020. Secondo noi far adempiere questo appuntamento dopo due mesi di lockdown, durante i quali il mondo economico si è quasi completamente fermato e le energie di tutti si sono dovute concentrare nel mantenere in vita le proprie attività economiche, è una vera follia”.

Forza Italia per la disobbedienza fiscale. “Fanno bene i commercialisti a
richiamare il Governo alle proprie responsabilità. Le scadenze fiscali vanno assolutamente
 prorogate.È assurdo chiedere a cittadini, imprese, partite Iva, commercianti, artigiani, di
 fare una corsa a ostacoli - magari facendo debiti, con gli usurai e la malavita pronti a
 prendere per la gola coloro che sono più in difficoltà - per pagare tutto e subito ad uno
 Stato che in questi mesi è intervenuto a loro supporto tardi e male” afferma in una nota
 Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Sarà la mazzata
 finale
per molte partite Iva - aggiunge la presidente dei senatori Anna Maria Bernini - I Cinque
 Stelle si sono rimangiati l’impegno, pur essendo il partito più forte della maggioranza. La
 loro parola vale evidentemente meno di zero”. ”È un grave errore non rinviare gli 
adempimenti fiscali. Molte imprese rischiano di chiudere o di finire nelle mani degli usurai” scrive su Twitter il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. “Di fronte a un Governo miope e insensibile alle difficoltà 
oggettive di chi deve fare tutti i giorni i conti con una crisi tremenda causata dalla
 pandemia da Covid-19 l’unica alternativa è la disobbedienza fiscale” dichiara, in una nota
, Sestino Giacomoni, vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera”.
Lega: “Roba da cretini”. “Dopo mesi di chiusura, chiedere a milioni di partite Iva e
 lavoratori di pagare le tasse lunedì 20 luglio, pena pesanti sanzioni, è una roba da cretini
” commenta Matteo Salvini. “Per molte aziende sta anche finendo la cassa integrazione, 
ma il governo non ha soluzioni: solo tasse e burocrazia. Solidarietà a imprese, lavoratori e
 cittadini. Siamo al loro fianco, e sosteniamo le ragioni dei commercialisti che non
escludono di scioperare visto che Conte/Pd/5stelle hanno bocciato la proroga dei
versamenti, come chiesto anche dalla Lega e come accade in tutta Europa. Questo 
governo mette in pericolo l’Italia”. Per il senatore Alberto Bagnai, responsabile economico
 del partito “la decisione di non consentire la proroga dei versamenti del prossimo 20 luglio,
 è l’ennesima dimostrazione di arroganza di questo governo che non ascolta, non semplifica
 e, al contrario, si accanisce su professionisti e cittadini”.
Fratelli d’Italia: “Potenza di fuoco contro gli italiani”. “Stiamo per affrontare una crisi
 epocale e il Governo blocca la proroga per i versamenti. La gestione dei sostegni 
economici è stata disastrosa e la mannaia che Conte e Gualtieri stanno per calare è una 
scandalosa beffa. La famosa ‘potenza di fuoco’ era quella contro gli italiani?” twitta 
Giorgia Meloni.
Cgia: rischio usura. Sono circa 240 mila le imprese italiane “a rischio usura”, quelle cioè 
che, secondo la definizione della normativa europea, presentano delle esposizioni bancarie
 deteriorate. Le scadenze fiscali “spesso sono l’innesco” che attiva molte aziende a corto
 di liquidità a “contattare” o a essere “contattate” dalle organizzazioni criminali, che da 
sempre possono contare su importanti disponibilità di denaro proveniente da attività
illegali”.

Gli appuntamenti fiscali. Lunedì 20, intanto si parte con l’appuntamento più consistente

con il pagamento il del saldo 2019 e acconto 2020 delle imposte sui redditi. Pagamento


anche per le partite Iva soggetti Isa ed il saldo 2019 dei versamenti Iva. Appuntamento


anche per le e-fatture con il versamento dell’imposta di bollo per quelle emesse da aprile a giugno. Si versa inoltre il saldo 2019 della cedolare secca e il primo acconto 2020. Acconto 2020 e saldo 2019 anche per i soggetti Ires e per l’Irap. In realtà per quanto riguarda i saldi e acconti di Iva e imposte dirette (Ires e Irpef) il pagamento può essere rinviato anche fino al 20 agosto, ma pagando una maggiorazione dello 0,40%.
Sabato 25 (ma scadenza effettiva lunedì 27) scade per i titolari di partite Iva la presentazione degli elenchi riepilogativi (IntrastaT) relativi al mese/trimestre precedente. Parecchie scadenze anche giovedì 30 e venerdì 31 luglio: è possibile effettuare i versamenti Irpef dell’acconto 2020 e saldo 2019 con la maggiorazione dello 0,4%. Con la maggiorazione si può versare anche il saldo 2019 e primo acconto del 2020 della cedolare secca sugli immobili. Si versa inoltre l’imposta di registro sui contratti di locazione. E’ anche il giorno del pagamento dell’Iva per gli acquisti


intracomunitari. Sempre il 31 appuntamento con il canone Rai, e -attenzione- c’è anche la scadenza per il ravvedimento breve. Tra gli


appuntamenti infine anche l’invio della comunicazione riguardante l’esterometro entrata in vigore lo scorso anno.

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