In previsione della grandinata di soldi in arrivo dall’Europa, che a sentire i meteo olandesi si ridurrà a una pioggerellina, la turbo-ministra dell’Istruzione intende dotare i nostri studenti di banchi monoposto a rotelle. Per motivi francamente incomprensibili, alcuni presidi non sembrano entusiasti dell’iniziativa. Rimangono ostinatamente affezionati agli statici banchi di legno, che rispetto a quelli semoventi, tanto cari alla Azzolina, sono più spaziosi e hanno anche il torto di costare un sesto: 50 euro contro 300. Questi dirigenti retrogradi preferirebbero dirottare il surplus di un miliardo e mezzo su spese voluttuarie come l’acquisto di computer e la messa in sicurezza degli edifici. A noi, azzoliniani della primissima ora, l’entusiasmo della ministra appare invece pienamente giustificato. Non c’è chi non colga le straordinarie opportunità che i banchi a rotelle sono in grado di offrire a chi li sappia pilotare con sagacia: nei corridoi, al momento della ricreazione, ma anche in aula durante i compiti in classe, quando potrebbero dare vita a stimolanti ingorghi intorno ai secchioni.
Suggerisco alla ministra di spingere la riforma fino alle estreme conseguenze e di fornire agli studenti del liceo un banco monoposto non soltanto a rotelle, ma motorizzato. Un Ferrarino, naturalmente elettrico per non irritare Grillo e Greta Thunberg, con cui solcare le nostre scuole fatiscenti, accelerando e rombando alla faccia, anzi in faccia a tutti i Rutte del mondo.
Suggerisco alla ministra di spingere la riforma fino alle estreme conseguenze e di fornire agli studenti del liceo un banco monoposto non soltanto a rotelle, ma motorizzato. Un Ferrarino, naturalmente elettrico per non irritare Grillo e Greta Thunberg, con cui solcare le nostre scuole fatiscenti, accelerando e rombando alla faccia, anzi in faccia a tutti i Rutte del mondo.
21 luglio 2020, 07:14 - modifica il 21 luglio 2020 | 07:15
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